Villa Ponchielli riapre le sue porte: in trecento per riscoprire un tesoro dimenticato
Grande successo per l’evento tra visite guidate, memorie storiche e un primo concreto gesto di rinascita

Si è svolto ieri, sabato 28 giugno 2055 a Lecco, il tanto atteso pomeriggio di apertura del parco e della villa Ponchielli di Maggianico, promosso e organizzato da Spring Run Lecco (nella persona di Roberto Timpano), in collaborazione con numerose realtà locali: Archive’s Heritage, Circolo Fratelli Figini di Maggianico, Comunità Pastorale Beato Serafino di Chiuso e Maggianico, Gruppo Alpini "Monte Magnodeno" di Chiuso e Maggianico, Officina Gerenzone APS, Associazione Giuseppe Bovara – Archivi di Lecco e della Provincia. Tutte queste realtà hanno risposto coralmente all’appello per restituire questo bene monumentale, di proprietà comunale e da trent’anni condannato a un incomprensibile e inaccettabile abbandono, alla comunità lecchese (e non solo), che dovrebbe esserne orgogliosa custode.
Villa Ponchielli riapre le sue porte: in trecento per riscoprire un tesoro dimenticato
Quasi trecento persone – immortalate nelle suggestive riprese di Carlo Brivio e Fabrizio Milesi – hanno sfidato l’eccezionale calura pomeridiana per visitare, accompagnate da numerosi volontari guidati dall’assessore ai Lavori Pubblici Maria Sacchi, l’intera proprietà. Il percorso si è snodato in più tappe, ciascuna illustrata da studiosi e appassionati lecchesi.
Al laghetto con la grotta e le due cariatidi, accanto al rustico neomedievale, Anna Maria Molinari (Archive’s Heritage) e Francesco Esposito hanno raccontato le origini della proprietà, che fino alla fine dell’Ottocento era una tenuta agricola della famiglia Melesi di Ballabio. Nella suggestiva grotta "alla Ludwig", Carlo Polvara (Officina Gerenzone APS – Ordine dei Cavalieri di Parte Guelfa) ha ricordato il legame tra il luogo e la Valle del Gerenzone, grazie alla famiglia Gerosa Crotta, proprietaria della villa dal primo Novecento. Sul pianoro esterno alla villa, Enrico Bonaiti e Pietro Dettamanti (Associazione Giuseppe Bovara) hanno illustrato il contesto della Scapigliatura a Maggianico, ricordandone i principali protagonisti, tra cui Antonio Carlos Gomes e Amilcare Ponchielli.
Ultima tappa è stata la villa, della quale sono stati aperti alcuni locali del piano terreno. Francesco D’Alessio e Umberto Calvi hanno mostrato lo stato dell’edificio, che tuttavia potrebbe ancora essere recuperato con interventi mirati. La pulizia dell’androne ha riportato alla luce la bellissima pavimentazione, mentre i serramenti originali dell’epoca di Ponchielli necessitano di un urgente restauro conservativo, così come le pareti e i soffitti, afflitti dal distacco delle antiche tappezzerie.
Nel salotto – lo stesso in cui Pietro Mascagni ricordava di aver giocato a tressette con Ponchielli, Gomes, Antonio Ghislanzoni e il critico Ferdinando Fontana – sono state esposte gigantografie con fotografie d’epoca del giardino e i lavori degli studenti del Politecnico, stampati grazie alla generosità dell’editore Paolo Cattaneo di Oggiono/Annone. In via eccezionale è stato anche presentato un acquerello (da collezione privata) firmato da Vespasiano Bignami, illustratore amico di Ponchielli e frequentatore di Maggianico, raffigurante una donna in abito da Lucia manzoniana.
Madrina d’eccezione del fiabesco pomeriggio è stata Maria Antonietta Ponchielli, pronipote del Maestro, che ha intrattenuto i visitatori con aneddoti e ricordi familiari.
All’uscita dalla villa, tutti i visitatori hanno espresso con forza una “rabbia costruttiva” per le condizioni in cui versa questo bene comunale così prezioso. Un disappunto che si è trasformato in una vera e propria raccolta di idee, proposte e suggerimenti, lasciati al termine del “percorso ponchielliano”.
Tutti hanno convenuto che questa è davvero “l’ultima chiamata”: è necessario fare qualcosa, e in tempi rapidi. Anche solo strutturare un programma regolare di aperture del parco e visite guidate agli ambienti del piano terreno della villa sarebbe un primo, fondamentale passo. Si tratta di un percorso lungo e complesso, ma le associazioni coinvolte hanno già accettato la sfida. Sono infatti già in cantiere diverse iniziative per il prossimo autunno.
Un primo risultato concreto è già arrivato: i contributi liberi raccolti durante la giornata saranno destinati al restauro della tela secentesca dell’Adorazione dei Pastori, conservata nella cappella del Sacro Fonte, dove fu battezzata Gioconda Amilcarina Ponchielli, figlia postuma del Maestro, nata tre mesi dopo la sua prematura scomparsa. Un gesto simbolico, con cui i visitatori hanno voluto idealmente ringraziare Amilcare Ponchielli e la moglie, il soprano Teresina Brambilla, che durante le villeggiature a Maggianico offrirono gratuitamente la loro arte per concerti a beneficio della comunità locale.
Il bene, come sempre, chiama altro bene.

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