Premio Manzoni: sfida tra i finalisti Balzano, Cassano e Marasco
La giuria tecnica ha selezionato le opere finaliste, ora tocca ai lettori lecchesi scegliere il vincitore della 21ª edizione del premio dedicato ad Alessandro Manzoni.

Chi raccoglierà il testimone di Nicoletta Verna, trionfatrice nell'edizione 2024 con I giorni di Vetro (Einaudi)? Chi sarà il prossimo vincitore del Premio Manzoni? Saranno i famelici e appassionati lettori lecchesi a scegliere tra Marco Balzano con Bambino (Einaudi), Erica Cassano con La grande sete (Garzanti) e Wanda Marasco con Di spalle a questo mondo. Questa la triade finalista che è stata presentata ufficialmente oggi, venerdì 10 luglio 2025, a Palazzo del Commercio di Lecco.
Premio Manzoni: sfida tra i finalisti Balzano, Cassano e Marasco
La giuria tecnica, composta quest'anno da Ermanno Paccagnini, Sara Chiappori, Mattia Conti, Stefano Motta e Mauro Novelli, ha infatti scelto le tre opere finaliste che sabato 25 ottobre 2025 si contenderanno il successo della ventunesima edizione del Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni - Città di Lecco organizzato dall'Associazione 50& Più Lecco, in collaborazione con Assocultura Confcommercio Lecco, il Centro Nazionale di Studi Manzoniani e il Comune di Lecco, con il contributo di Acinque (main sponsor) e della Camera di Commercio di Como-Lecco.
I giurati lo hanno fatto dopo avere ricevuto e valutato gli oltre cinquanta romanzi candidati. Ora le tre opere prescelte passeranno "al vaglio" della Giuria Popolare, composta quest'anno da 135 lettori segnalati dalle librerie Cattaneo, Libraccio e Volante di Lecco, Cattaneo di Oggiono, Aquilario di Mandello, Perego Libri di Barzanò e La Torre di Merate e dai Gruppi di Lettura di 19 Comuni (Abbadia, Airuno, Barzago, Barzio, Bulciago, Cassago, Colle Brianza, Costa Masnaga, Esino Lario, Garlate, Lecco, Lomagna, Mandello, Olgiate Molgora, Oggiono, Sirone, Suello, Valmadrera e Vercurago), con il supporto del Sistema Bibliotecario.
A fare gli onori di casa è stato Antonio Peccati, presidente di Confcommercio Lecco, che, proprio grazie a questa iniziativa, alza lo sguardo in alto e punta a un obiettivo ambizioso per Lecco e i lecchesi:
"Siamo felici di presentare, anche quest’anno a luglio, la 21ª edizione del Premio Storico Alessandro Manzoni. Un sentito ringraziamento va al presidente Milani, da sempre motore instancabile di questa iniziativa, che quest'anno si arricchisce di tante novità. Si tratta di un appuntamento importante, perché le opere e gli autori selezionati ci invitano a riflettere non solo sul passato, ma anche sul presente e sul futuro. Ci auguriamo che anche questo evento possa essere un mattoncino in più per costruire il percorso verso una Lecco Capitale della Cultura".
Ed è stato proprio un orgoglioso Eugenio Milani, presidente di 50&Più Confcommercio Lecco, a presentare questa 21ª edizione, caratterizzata da tante novità: "Alessandro Manzoni diceva: ‘Bisognerebbe pensare più a fare del bene che a stare bene, e così si finirebbe anche a stare meglio.’ È una riflessione che condividiamo profondamente. Con il nostro premio letterario, l’Associazione 50&Più intende contribuire a fare del bene, migliorando la qualità della vita anche dal punto di vista culturale — ha sottolineato — Il Premio nasce proprio per ricordare la figura di Manzoni e la forza attuale del suo pensiero. Crediamo che esista un patrimonio culturale e morale che non possiamo permetterci di disperdere. Per questo promuoviamo la lettura come un dovere irrinunciabile, tanto più oggi, in un tempo in cui il senso delle parole rischia di perdersi sotto il peso della fretta e della superficialità. Quest’anno questa kermesse, peraltro, si rinnova: abbiamo ricevuto 50 libri da numerose case editrici e abbiamo ampliato sia la giuria tecnica sia quella popolare. La giuria tecnica si arricchisce di due giovani già esperti, Mattia Conti e Sara Chiappori, che portano entusiasmo e competenza. La giuria popolare, invece, è stata estesa a ben 135 gruppi di lettura, un segnale concreto della crescente partecipazione e dell'interesse attorno al premio. Già 18 gruppi hanno espresso i loro voti, per un totale di 71 preferenze, di cui il 55% provenienti direttamente dai lettori. Aspettiamo tutti sabato 25 ottobre alle ore 17, nella sala conferenze del Palazzo del Commercio di Lecco, per celebrare insieme questa 21ª edizione del premio letterario, che continua a crescere nel nome della cultura e della condivisione".
Fondamentale, anche quest'anno, il sostegno di Acinque Energia: «Siamo fortemente radicati nel territorio e sosteniamo il talento a favore della nostra comunità. Quale migliore peculiarità se non quella di supportare un premio storico dedicato a Manzoni? La lettura è una forma di energia che unisce tante persone», ha affermato il presidente Stefano Simonetti.
Un premio, quello intitolato a "Don Lisander", che nel corso degli anni ha assunto un ruolo sempre più centrale nel panorama culturale italiano. Non a caso, il professor Stefano Motta, membro della giuria tecnica, ha ricordato:
“Nella dozzina dei finalisti del Premio Strega c’era anche Nicoletta Verna, che lo scorso anno ha vinto il Premio Manzoni. Un riconoscimento che non solo premia, ma crea rete e fa scoprire nuovi talenti”.
Motta è poi entrato nel merito delle tre opere finaliste:
“Si dice spesso che sia la giuria a scegliere i libri, ma a volte sono i libri a scegliere i giurati. Quest’anno ci siamo lasciati scegliere da due romanzi ambientati a Napoli, che in modi diversi parlano della ricerca delle origini e dell’identità. I bambini di Napoli e La grande sete parlano soprattutto ai giovani, e lo fanno con due voci originali. Ogni anno, il Premio Manzoni tiene a battesimo una nuova voce. Quest’anno è toccato a Erica Cassano, con il suo romanzo d’esordio, ambientato tra la fine dell’Ottocento e il 1944. Racconta Napoli anche attraverso un filo conduttore simbolico. L’altro libro è quello di Marco Balzano, ambientato invece a Trieste. Anche qui torna il tema della ricerca dell’identità: sia Mattia, il protagonista de Il bambino, sia quello de La sete, sono in cerca di un futuro, di un’identità e, simbolicamente, anche di una figura paterna e materna. Il Premio Manzoni è prima di tutto un premio letterario: premia lo stile e la qualità della scrittura. La prosa di Marasco è intensa, personale, riconoscibile. Erica Cassano, invece, rappresenta una nuova voce, fresca e promettente. Marco Balzano è uno scrittore maturo e, in questo romanzo, dà davvero il meglio di sé, sia per profondità di contenuto che per qualità stilistica”.
"Abbiamo ricevuto e letto libri molto diversi tra loro. I tre finalisti presentano un perfetto equilibrio tra dimensione storica e narrativa. Non si tratta di un racconto strumentale della storia, ma di una storia che è profondamente intrecciata con la vita dei protagonisti, i quali cercano modi per affrontare gli eventi storici e per trovare strategie di sopravvivenza in un mondo in continuo cambiamento. Evviva il romanzo storico, la ricerca delle fonti e delle emozioni!", ha chiosato il giovane Mattia Conti, new entry della giuria.
Le opere
“Bambino”, Marco Balzano
Mattia nasce a Trieste nel 1900. La sua infanzia irrequieta, forse, è già un presagio: un fratello che parte per l’America, un amico che presto lo abbandona. Quando scopre che la donna che lo ha cresciuto non è la sua vera madre, dentro di lui qualcosa si spezza e nel petto divampa un fuoco freddo che non saprà mai domare. L’ingresso tra le file dei bambini di via, conseguenza quasi naturale. Nonostante il soprannome che gli affibbiano lo renda ambiguo fino a diventare “Bambino”, Mattia ostenta una ferocia da boia. Suo padre, un vecchio orologiaio sicuro che le persone si possano correggere come gli ingranaggi, è l’unico a conoscere la verità ma la tiene sigillata. Nella frontiera d’Italia, quella di confine, la vita di “Bambino” scivola su un piano inclinato tra frustrazione, paure e fobie. Un’esistenza vissuta da cane sciolto, scandita da un impalpabile conto alla rovescia. Marco Balzano torna al grande romanzo storico e civile: con una scrittura trascinante e tagliente, il racconto si muove tra individuo e collettività, tra le scelte personali e i grandi rivolgimenti della Storia.
“La grande sete”, Erica Cassano
Anna ha sete. Tutta la città ha sete, da settimane. C’è chi li chiamerà i giorni della Grande Sete, e chi ricorderà come le Quattro Giornate di Napoli. È il 1943 e l’acqua manca ovunque, tranne nella mala casa in cui Anna vive con la sua famiglia. Mentre davanti alla casa di Anna si fa la fila per riempire una brocca, basta quello quanto basta per dissetarsi, lei si domanda come mai la sua sete le paia così insaziabile. Perché quella che Anna sente, senza saperlo, è una diversa fame di riscatto. A vent’anni vorrebbe seguire le lezioni alla facoltà di Lettere, leggere, vivere in un mondo senza macerie, senza l’aguzzo odore delle sirene mozzacene. Ma non c’è tempo per i sogni. Anna accetta un impiego come donna di fatica in base americana di Bagnoli. Il racconto di un risveglio grande: Erica Cassano esordisce con una voce potente e profonda, capace di commuovere, rinvigorire e ispirare.
“Di spalle a questo mondo”, Wanda Marasco
Se è vero che ogni esistenza viene al mondo per incarnare un dramma, quello di Ferdinando Palasciano e di sua moglie Olga Pavlova Vavilova è tra i più dolenti e irriducibili: è il dramma dell’imperfezione. Fin da bambino Ferdinando ha odiato la morte al punto da fare della salvezza la sua ossessione di medico. Ma una vocazione così grande, scontrandosi con le iniquità subite, non può che fallire e trovare casa nella follia. Olga, nella sua infanzia a Rostov, ha dovuto misurarsi con l’alienazione materna, quintessenza di Storia e fragilità. Unico scampo da essa la fuga, frenata da una radice nascosta sotto la nevicata zoppia, che diventa destino e comunione con un’umanità offesa. Un romanzo fatto di luci e ombre, in cui la storia individuale è sapientemente innestata in quella collettiva, grazie allo slancio drammatico creato da Wanda Marasco, che dà ai personaggi uno stacco e un dinamismo straordinari.