Disegnare la Chieri del futuro prossimo, verso l'approvazione della variante generale al piano regolatore
Il Sindaco Sicchiero ha illustrato le linee di indirizzo, i temi prioritari e le azioni di piano

Immaginare come dovrà diventare Chieri nei prossimi anni e porre le basi per costruire la città del futuro. Nel Consiglio comunale di aprile verrà illustrata e discussa la delibera che fissa le linee di indirizzo che dovranno essere seguite nella progettazione della Variante generale al Piano regolatore generale comunale (PRGC).
Le parole del sindaco
Spiega il Sindaco Alessandro Sicchiero:
«Il nostro Piano regolatore è stato adottato alla fine degli anni Ottanta ed approvato dalla Regione Piemonte nel 1997. In questi trent’anni si sono succedute oltre 60 modifiche, tra varianti parziali e aggiustamenti, e queste sovrascritture hanno reso il Piano un documento stratificato, di difficile lettura, con un apparato normativo complesso, che pone anche difficoltà interpretative. Inoltre, il Piano era caratterizzato da una visione improntata alla crescita e all’espansione edificatoria. La necessità di adeguare il PRGC al Piano Paesaggistico Regionale rappresenta così l’occasione per riscrivere il nostro Piano regolatore, superandone i limiti e adattandolo alle nuove esigenze, dotandoci così di uno strumento nuovo e aggiornato con il quale incidere positivamente e con maggiore efficacia sul governo della trasformazione urbana. Costruire una città più incentrata sulla qualità e meno sulla quantità, orientata alla rigenerazione dell’edificato, al riequilibrio e alla re-distribuzione sul territorio di servizi e di opportunità. Il percorso è iniziato nel 2020 con l’istituzione di un tavolo tecnico, coordinato dal Comune con il supporto dell’architetta Raffaella Gambino, che dopo due anni di lavoro ha predisposto le 28 “Tavole della conoscenza”, che fotografano la situazione attuale di Chieri descrivendo gli aspetti salienti del territorio (le valenze ambientali e la rete ecologica, l’attuale utilizzo, il consumo e la capacità d’uso del suolo, lo stato attuativo del PRGC vigente, le proprietà pubbliche e i servizi esistenti, l’assetto dell’accessibilità e della mobilità veicolare, le morfologie e gli usi dei tessuti urbani, le reti e i siti infrastrutturali, il sistema delle acque). Con la delibera individuiamo 8 temi prioritari, le consecutive azioni di piano e fissiamo le linee di indirizzo, ovvero le coordinate che rappresentano la cornice valoriale e la direttrice che come amministrazione riteniamo inderogabile. Si tratta di un percorso che porterà all’approvazione del progetto definitivo entro la fine 2027, quando di fatto Chieri avrà un nuovo Piano regolatore. La variante generale impatterà sul futuro della città, per questo tutto il percorso sarà partecipativo. Non ci limiteremo a raccogliere le osservazioni previste dalle norme di legge, ma promuoveremo un coinvolgimento capillare, partendo da chi abita la città (associazioni di rappresentanza delle imprese, del commercio, dell’artigianato, dei mercati, dell’agricoltura, sindacati, associazioni datoriali, GIC e le aziende del territorio, gli ordini professionali degli architetti, ingegneri, agronomi, forestali e geologi, collegio dei geometri, associazione dei costruttori edili, le associazioni ambientaliste, culturali, giovanili, sociali e sportive, gli istituti scolastici, Protezione Civile e Croce Rossa, Vigili del Fuoco e i vari comitati di cittadini)».
Linee di indirizzo e temi prioritari
Le linee di indirizzo, che saranno alla base della progettazione della Variante generale, riguardano in particolare il contenimento del consumo di suolo; la tutela del territorio e delle ricchezze ambientali; la rigenerazione e riqualificazione territoriale ed urbana al fine di favorire le relazioni sociali e le opportunità economiche; la promozione della sostenibilità; il rafforzamento della coesione territoriale; il potenziamento dei servizi e attrezzature per la città, la creazione di nuove aree verdi, infrastrutture per la mobilità di pedoni e ciclisti; la riqualificazione e il potenziamento degli impianti sportivi, dei luoghi di aggregazione e degli spazi a sostegno delle diverse fragilità.
Questi gli otto temi prioritari: Tutela e valorizzazione del paesaggio; Conservazione e potenziamento dell’infrastruttura ambientale; Limitazione del consumo di suolo; Qualità dell’abitare e della vita; Potenziamento e razionalizzazione dei servizi pubblici e privati; Miglioramento dell’accessibilità e fruibilità del territorio; Sostegno al tessuto produttivo ed economico; Centro Storico.
«Il Piano regolatore può apparire ai cittadini qualcosa di burocratico e di distante, invece incide direttamente sulla loro quotidianità e sulla qualità della vita - prosegue il Sindaco Alessandro Sicchiero – per questo una delle parole chiave è partecipazione, la più ampia possibile, nel processo di scrittura della Variante generale. Prima di progettare e costruire bisogna ascoltare i bisogni di tutti. Altra parola chiave è semplificazione, ridefinendo regole più chiare. E, poi, rigenerazione. Che non è sinonimo di riqualificazione. Rigenerare vuol dire ridare vita a un qualcosa che aveva perso il suo valore. Infine, per completare il vocabolario della Variante, aggiungerei sostenibilità, inclusività e vivibilità».
Come primi temi prioritari sono stati indicati quelli della “Tutela e valorizzazione del paesaggio” e della “Conservazione e potenziamento dell’infrastruttura ambientale”, perché dalla consapevolezza di avere un territorio di grande valore paesaggistico ed ecosistemico (ma fragile) devono conseguentemente discendere tutte le altre scelte urbanistiche. Ciò significa, ad esempio, promuovere una fruizione più “lenta” e consapevole del territorio da parte dei cittadini e dei turisti, potenziando la rete per la mobilità dolce (Biciplan, Cammino di Don Bosco, Pistaaa, Percorsi Ciclabili Sicuri da Chieri al Po, etc.), valorizzare il sistema boscato, realizzare fasce di protezione arboreo-arbustive, prendersi cura dei corpi idrici. Verranno definiti criteri specifici per regolare le attività economicamente rilevanti svolte in aree agricola, ad esempio gli allevamenti intensivi, gli impianti fotovoltaici e a biomasse, al fine di evitarne la proliferazione incontrollata e l’impatto sull’ambiente e il vicinato.
Limitare il consumo di suolo
Al fine di limitare il consumo di suolo, abbandonando l’approccio espansivo e puntando su un’urbanistica rigenerativa, si porrà un limite alla potenzialità edificatoria privilegiando soluzioni che minimizzino la compromissione di nuove superfici, incentivando la riduzione delle superfici impermeabilizzate, la densificazione edilizia di zone già costruite, la demolizione selettiva dei manufatti edilizi meno efficienti dal punto di vista energetico, favorendo forme di abitare collaborativo e prevedendo la possibilità di convertire ad agricole aree edificabili inutilizzate.
Housing sociale
Le modalità di recupero e ampliamento del patrimonio edilizio esistente dovranno essere finalizzate al miglioramento della qualità dell’abitare e della vita, potenziando l’efficienza energetica dei manufatti, introducendo premialità, potenziando la componente di verde privato, incentivando l’housing sociale con servizi integrati alla persona e finalizzati a combattere fenomeni di marginalità della popolazione fragile.
Nonostante Chieri sia già nei fatti una “città dei 15 minuti”, tuttavia sussistono degli squilibri distributivi con aree carenti di servizi come Pessione e Maddalene. Il potenziamento e razionalizzazione dei servizi pubblici e privati dovrà favorire in tali zone l’insediamento di attività utili ai residenti, valorizzando i poli urbani (Tabasso, Scotti-Quarini, Polo dello sport San Silvestro, Polo sociosanitario Ospedale Maggiore) e formando microcentralità nei quartieri, ovvero realizzando punti di aggregazione intorno ai quali si possono insediare negozi e servizi per i residenti e nelle quali le persone, siano esse giovani, famiglie con bambini, anziani, possono incontrarsi anche all’esterno del centro storico.
Accessibilità e fruibilità del territorio
Miglioramento dell’accessibilità e della fruibilità del territorio significa miglioramento dei collegamenti con la rete sovra-comunale, completamento della circonvallazione di Pessione, miglioramento delle condizioni di sicurezza in Strada Fontaneto e lungo strada della Rezza, potenziamento del trasporto pubblico locale, realizzazione di parcheggi di attestamento e di interscambio, eliminazione del traffico di attraversamento, miglioramento della permeabilità ciclopedonale della città.
Il sostegno al tessuto produttivo ed economico vede come prioritario il potenziamento dei poli produttivi di Fontaneto e di Pessione. L’area industriale di Fontaneto non si è sviluppata come era nelle aspettative. È riconosciuta come di grande qualità ma con potenziale ancora da sviluppare, pertanto si dovrà renderla più attrattiva, favorendo la permanenza delle attività produttive ora esistenti e incentivando nuovi insediamenti (sono presenti ancora molte aree libere ed edifici sottoutilizzati), estendendo le destinazioni d’uso (ma evitando l’apertura di centri commerciali, che danneggerebbero i negozi di vicinato del vicino centro storico), migliorando i servizi pubblici e privati come ricettività e parcheggi. A Pessione come alle Maddalene, invece, occorrerà favorire lo sviluppo di attività economiche legate al commercio, anche riutilizzando e ri-funzionalizzando edifici dismessi o sottoutilizzati.
Centro storico
Nel centro storico è necessario aggiornare l’apparato normativo rendendolo più snello, nel limite del possibile in relazione alle esigenze di tutela, al fine di favorire l’attuazione di interventi edilizi di qualità. La stagione dei piani di recupero è per lo più esaurita e il Centro Storico è largamente riqualificato: si tratta dunque di gestirlo nel rispetto dei vincoli di tutela ma senza ridondanze procedurali.
Al fine di tutelare l’identità della città fortificata e di contrastare la desertificazione commerciale, si limiteranno i cambi delle destinazioni d’uso per disincentivare le trasformazioni dei locali a piano terra sfitti in abitazioni e si interverrà sugli spostamenti di cubature, rendendoli possibili in aree omogenee e diminuendo le sperequazioni urbanistiche.