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Lecco (LC)
Pechino Express: Antonio Rossi e Jury Chechi se la vedono dura, ma staccano il pass per il Nepal
Antonio Rossi ha condiviso il ricordo dell’infarto che lo ha colpito in passato, regalando al pubblico un frammento di autentica emozione.
"Ahhhh, ma allora sono umani anche loro!" È questo che hanno pensato tutti ieri sera guardando la settima puntata di Pechino Express 2025, andata in onda giovedì 17 aprile. Il lecchese Antonio Rossi e Juri Chechi, alias I Medagliati, per la prima volta hanno messo da parte i panni dei supereroi imbattibili e hanno persino rischiato di non ottenere il biglietto per il Nepal, prossima tappa del reality game.
Pechino Express: Antonio Rossi e Jury Chechi se la vedono dura, ma staccano il pass per il Nepal
I nostri eroi, infatti, si sono classificati quarti grazie al bonus ottenuto nella prima parte della gara. Senza quel vantaggio sarebbero finiti allo scontro finale, rischiando seriamente l’eliminazione dal programma. Così non è stato, e c’è da scommettere che questa battuta d’arresto nel loro cammino trionfale darà loro ancora più forza.
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Ma andiamo con ordine.
La puntata è iniziata con un inedito scambio di coppie. Nella prima tappa del percorso (i concorrenti hanno macinato ben 228 km da Tha Ton a Chiang Rai, in Thailandia), Antonio Rossi ha gareggiato insieme a Samanta Togni, mentre il “re degli anelli” ha fatto squadra con Nathalie Guetta – poi eliminata a fine puntata, tra le lacrime generali.
In questa fase, I Medagliati sono stati i primi a “ricongiungersi”, ottenendo così il prezioso bonus, rivelatosi poi salvifico.
Una volta riuniti, i due si sono sottoposti alle consuete, incredibili prove – tra cui un massaggio… infuocato. E no, non in senso metaforico: il fuoco c’era davvero!
Non sono mancati nemmeno i momenti più intimi e toccanti: Antonio Rossi ha infatti condiviso il ricordo dell’infarto che lo ha colpito in passato, regalando al pubblico un frammento di autentica emozione.
Alla fine della puntata I Medagliati hanno tagliato il traguardo con un ritardo che è costato caro... ma non abbastanza da fermarli. Si sono salvati – per ora – e c’è da scommettere che in Nepal, sul tetto del mondo, ce ne faranno vedere ancora delle belle
