Bergamo (BG)

Bergamo eleva gli standard qualitativi per case vacanza e affitti brevi in Città Alta e nei borghi storici: stretta sulle nuove attività

Le nuove strutture dovranno avere almeno un posto auto privato per ogni unità abitativa al di sotto dei 50 mq. E due posti auto se di metratura superiore

Bergamo eleva gli standard qualitativi per case vacanza e affitti brevi in Città Alta e nei borghi storici: stretta sulle nuove attività

La Giunta comunale di Bergamo ha approvato il nuovo regolamento sui requisiti qualitativi delle strutture ricettive non alberghiere (affitti brevi e case vacanza), con l’obiettivo di garantire standard minimi di qualità, sicurezza e accessibilità per case vacanza, foresterie lombarde e locazioni turistiche nei quartieri storici della città. Nei fatti, una stretta soprattutto sulla nascita di nuove attività, visti i requisiti richiesti.

Il provvedimento nasce in un contesto di forte crescita: tra il 2014 e il 2024 Bergamo ha registrato un aumento del +152% negli arrivi e del +170% nelle presenze, collocandosi tra le città italiane con le migliori performance. Tra il 2022 e il 2025 le strutture extra-alberghiere sono più che raddoppiate, passando da 723 a 1.634 unità, di cui 1.003 case e appartamenti per vacanze e 349 locazioni turistiche.

Nel 2025, grazie a un censimento promosso da VisitBergamo nell’ambito del progetto “Stai – Servizi per il Turismo Accessibile e Inclusivo”, è emerso che solo una parte minoritaria delle strutture attualmente operative rispetta i criteri minimi di visitabilità, con criticità più marcate nei borghi storici. Parallelamente, l’Amministrazione ha introdotto un indice di densità ricettiva per monitorare l’impatto del settore sul tessuto urbano: in Città Alta il valore ha raggiunto il 15,72% nel novembre 2025, confermando la necessità di mantenere un equilibrio tra funzioni turistiche e residenziali.

Il nuovo regolamento si inserisce dunque in questa strategia di sviluppo turistico sostenibile, finalizzata a: prolungare la permanenza media dei visitatori, garantire un’ospitalità di qualità anche per persone con bisogni speciali e tutelare la vivibilità dei quartieri storici. L’obiettivo è orientare la crescita dell’offerta ricettiva in modo virtuoso, prevenendo fenomeni distorsivi e proteggendo l’identità sociale, culturale ed economica della città.

Il provvedimento si applica a Città Alta e ai borghi storici (Borgo Canale, Borgo Pignolo, Borgo Santa Caterina, Borgo Sant’Alessandro, Borgo San Leonardo e Borgo Palazzo) e introduce una serie di nuovi requisiti.

Principali misure previste

Visitabilità: accessibilità per una persona su sedia a ruote alla zona soggiorno/pranzo e ad almeno un bagno; per case vacanza e locazioni turistiche: almeno 1 unità accessibile ogni 3; per foresterie lombarde: almeno 1 camera accessibile.

Parcheggi privati obbligatori: 1 posto auto per unità abitativa fino a 50 mq; 2 posti auto oltre i 50 mq; 1 posto auto ogni 2 camere per le foresterie.

Agibilità: le nuove strutture dovranno disporre del Certificato di Agibilità o della Sca, comprensiva delle dichiarazioni di conformità degli impianti (elettrico, idraulico, gas, antincendio, ascensore).

Nuove attività nel mirino

I requisiti di visitabilità, agibilità e parcheggi devono essere già soddisfatti al momento della comunicazione di avvio. In assenza, l’attività non può essere attivata. Non si applicano gli obblighi relativi a visitabilità e parcheggi, invece, per le strutture esistenti; per l’agibilità è previsto un periodo di adeguamento di due anni dall’entrata in vigore del regolamento.

Le parole della sindaca

«Negli ultimi dieci anni Bergamo ha conosciuto una crescita straordinaria, diventando una destinazione turistica consolidata, con un aumento del 152% degli arrivi e del 170% delle presenze. Ora è fondamentale affiancare a questo sviluppo strumenti che garantiscano l’equilibrio tra residenzialità e accoglienza, soprattutto nei contesti più delicati come Città Alta e i borghi storici». dichiara la sindaca Elena Carnevali. «Con questo regolamento innalziamo la qualità dell’ospitalità extra-alberghiera, valorizziamo chi opera correttamente e tuteliamo i residenti. È un primo passo concreto per un modello di turismo sostenibile e inclusivo, capace di valorizzare Bergamo senza snaturarla».