Viaggio a Triora: il paese delle streghe
Alla scoperta di Triora, il paese delle streghe, il borgo sospeso nel tempo dove storia e leggende si intrecciano

La Liguria, terra ricca di tradizioni e leggende, non offre solo siti archeologici e monumenti da visitare ma borghi che sono spesso talmente belli e ricchi di storia da diventare veri e propri musei diffusi in cui passeggiare ammirati, come Triora, il paese delle streghe.
Triora: il paese in cui la caccia alle streghe divenne realtà
Situato a 800 metri di altitudine e 39 km dal mare, Triora è un borgo suggestivo composto da abitazioni in pietra e vicoli dove abitano stabilmente circa 400 persone. Sorto in epoca romana, quando la tribù dei Liguri Montani si sottomise all’Impero dopo molti anni di lotta, balzò tristemente agli onori della cronaca nel 1587 quando, dopo due anni di siccità e carestia, venti donne vennero accusate di intrattenere rapporti con il maligno. Ne seguì un vero e proprio caso giudiziario che coinvolse giudici civili e inquisitori, popolane e donne della nobiltà locale, come Isotta Stella, appartenente a una delle più agiate famiglie del paese, che morì a causa delle torture.
Cosa vedere nella Salem italiana:
Dopo due anni di processi, discussi tra il Ponente e Genova, la vicenda terminò ed è probabile che le donne incarcerate abbiano fatto ritorno alle loro case. Triora, ormai marchiata come la Salem italiana, mantenne però un’aura di magia e ancora oggi le streghe sono dappertutto: nel Museo Etnografico e della Stregoneria che ripercorre alcune storie di queste donne sfortunate, nella Cabotina, la casa dove vissero le imputate in attesa di processo, sui portali d’ardesia delle abitazioni dove alcune immagini le rappresentano e nei carruggi, sotto volte e archi che sembrano scavati nella roccia.
Triora, la città delle tre bocche di Cerbero, come riporta anche il suo stemma, è sempre stata legata a castagne, grano e vite: i tre prodotti che sfamavano la popolazione e nel 2004 è stata insignita dal Touring Club Italiano della bandiera arancione attribuita come segno di riconoscimento di qualità turistico-ambientale.
Da visitare ci sono molte siti: il già citato Museo Etnografico e delle Stregoneria, piccolo ma ben curato, che racconta la storia e le tradizioni contadine di Triora e ripercorre processi e credenze legate alla stregoneria con tomi, documenti e ricostruzione; la chiesa di San Bernardino risalente al XV secolo, che conserva tracce di affreschi rinascimentali, con l’annesso oratorio di San Giovanni Battista.
Il "gattone" di Triora
I resti del castello del XIII secolo dal quale si può godere una vista meravigliosa sui monti della zona e accanto al quale è stato posizionato il gattone, una statua in bronzo alta tre metri, conosciuta anche come il Gran pardon che è stata realizzata dall'artista Elena Rede, su commissione di Svetlana Lin e Alezander Orlov, due artisti russi residenti a Triora, per chiedere perdono a tutti gli animali torturati. Molto conosciuto è anche il ponte di Loreto, alto 112 metri e costruito in un’unica campata di 119 metri di cemento armato, porta alla piccola frazione di Cetta, dove è stato allestito il bosco magico delle favole, veniva usato fino a pochi anni fa per il bungee jumping.
Per visitare Triora è inoltre possibile seguire tre diversi itinerari che ripercorrono le storie delle streghe: quello rosso, prettamente artistico, quello azzurro che propone curiosità e quello giallo dedicato ai bambini.
Triora è rinomata anche per il suo pane, scuro e casareccio che fa parte dell’associazione dei 37 pani d’Italia, e per lo zafferano, un’antica tradizione tornata a vivere di recente.
Strigoria: la festa della stregoneria
Qualsiasi momento dell’anno è buono per una visita in questo piccolo borgo ma se si vuole assaporarne pienamente l'atmosfera vale la pena andarci a Halloween o durante la Strigoria, la grande festa dedicata alla stregoneria che si svolge la prima domenica dopo Ferragosto.