Luxuria incanta il Bonoris con «Princesa»: un racconto di dolore, sogni e pura poesia
L’autobiografia di Fernanda scritta con Maurizio Jannelli ha ispirato anche la canzone di Fabrizio De André
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Luxuria incanta il Bonoris con «Princesa»: un racconto di dolore, sogni e pura poesia.
Con «Princesa» Luxuria incanta il Bonoris
Vladimir Luxuria nella serata di sabato 15 febbraio 2025 ha conquistato il pubblico del Teatro Bonoris come protagonista di «Princesa», il dramma di Fabrizio Coniglio ispirato alla storia di Fernanda Farias De Albuquerque .
L’autobiografia di Fernanda scritta con Maurizio Jannelli ha ispirato anche la canzone «Princesa» di Fabrizio De André che si ascolta verso la fine dello spettacolo e che finisce con la parola «viver», vivere. E Fernanda voleva disperatamente vivere una vita piena di amore nella semplicità del quotidiano ma per lei, trans, clandestina, drogata, prostituta, il sogno non è mai diventato realtà. E il dramma di un’esistenza mai pienamente assaporata Luxuria l’ha saputo raccontare sul palco con una bravura straordinaria e un coinvolgimento interpretativo che il pubblico ha vissuto trattenendo il fiato per tutta la durata dello spettacolo esplodendo alla fine in un applauso di grande considerazione ma soprattutto come testimonianza di affetto nei confronti dell’artista e di rispetto per la protagonista della storia.
«Princesa» di Fabrizio Coniglio è una drammaturgia praticamente perfetta, essenziale nella potenza delle suggestioni e delle emozioni proposte. Racconta di Fernando che si sente Fernanda e la sua natura diventa occasione, purtroppo di sofferenza: in famiglia, a scuola, in società. Conosce la violenza e l’obbligo della strada come luogo di lavoro, conosce i tradimenti delle persone che ha amato, conosce la cattiveria altrui che gli fa sentire d’essere osservato come un mostro, conosce la droga, conosce il carcere dopo aver tentato di uccidere la proprietaria della pensione dove viveva a Roma che le aveva rubato tutti i risparmi, Fernanda con quei risparmi voleva tornare in Brasile per aprire un chiosco con la mamma e invece finisce a Rebibbia dove, finalmente conosce la tenerezza di Giovanni, un ergastolano che per primo al mondo fa una cosa che mai nessuno aveva fatto: la ascolta, ascolta la sua storia, i suoi sogni.
Giovanni nello spettacolo è interpretato da Davide Strava: per Davide poche battute, poche apparizioni in scena ma idealmente un co-protagonista essenziale per lo sviluppo della storia. Una storia dove sogni, desideri ad occhi aperti, disperazioni e dolore si fondono nel racconto di una vita che grazie a Vladimir Luxuria torna ad interrogarci tutti su quanta sofferenza possa provocare il pregiudizio, su quanta cattiveria e ipocrisia possa annidarsi nel mondo dei cosidetti «normali».
Ripensando con calma alle scene e alle parole di «Princesa» viste e ascoltate sabato scorso sale nell’anima certamente un profondo senso di tristezza ma anche di ragionevole rabbia per come l’insulto gratuito possa essere un coltello che fa sanguinare l’anima. «C’è un posto in Paradiso anche per quelle come me?» urla Luxuria sul palco. Sì, viene da rispondere citando De Andrè «perchè non c’è l’inferno nel mondo del buon Dio», perché «degli ultimi è il regno dei Cieli». I disperati appelli di Princesa restano senza risposta e lei trova riposo dopo essersi avvolta una corda intorno al collo. Lo fa in un bosco «perché - dice Princesa - in un bosco tutte le foglie sono diverse», un unico bosco meraviglioso proprio perché ogni foglia è diversa.
Sì, lo spettacolo che Vladimir Luxuria ha proposto al Bonoris è pieno di poesia e chi lo ha vissuto si ricorderà per sempre di Princesa, di Fernanda Farias e di come splendidamente l’ha fatta rivivere Luxuria, anche nei suoi aspetti più drammatici.
Montichiari: "Una città piena di meraviglie"
Prima dello spettacolo l’artista ha voluto conoscere a fondo le meraviglie di Montichiari e accompagnata dall’assessore Davide Tiraboschi ha ascoltato con grande interesse il racconto di Ezio Soldini alla Pieve e degli addetti al Museo Lechi. Ha gradito un aperitivo offerto da un bar del centro e i casoncelli di una trattoria locale. Alla fine dello spettacolo ha ringraziato tutti per l’affetto che le hanno dimostrato a Montichiari definendola: "Una città piena di meraviglie".