Chiavari (GE)

Sabato 20 dicembre a Chiavari il Confeugo tra storia, rime e tradizione

Dalle 15 il corteo storico attraversa il Carruggio Dritto fino al Municipio: scambio di auguri, Rebelli e incendio del tronco d’alloro per rinnovare un rito antico

Sabato 20 dicembre a Chiavari il Confeugo tra storia, rime e tradizione

Sabato 20 dicembre, a partire dalle ore 15, Chiavari rivive una delle sue tradizioni più suggestive: la cerimonia del Confeugo, che quest’anno raggiunge la 35esima edizione. La città farà un salto indietro nel tempo, trasformandosi in un borgo medievale animato da costumi storici, maschere, musiche e figuranti, per un appuntamento che unisce storia, identità e partecipazione popolare.

Il programma

Il corteo prenderà il via da piazza Mazzini, snodandosi lungo le vie del Carruggio Dritto fino a raggiungere il Palazzo del “Doge”, oggi sede del Municipio. Qui si svolgerà la cerimonia finale: il tradizionale scambio di auguri tra le autorità cittadine, le rime satiriche – pungenti ma rituali – dei Rebelli e l’atteso incendio del tronco d’alloro, simbolo di buon auspicio per l’anno nuovo.

Il programma

  • Ore 15.00 – Partenza da Ciassa di cöi (piazza Mazzini) e avvio del corteo storico nel centro della città

  • Ore 16.15 – Arrivo al Palazzo Comunale per il tradizionale scambio di auguri e le rime di Rebello e Rebellonn-a

Alla cerimonia partecipano: Filarmonica di Chiavari e Coro Mani Bianche, Gruppo Fieschi di Roccatagliata, Gruppo di danza storica Le Gratie d’Amore, Compagnia d’armi Flos Duellatorum e numerose associazioni cittadine sportive e di volontariato.

Un’antica cerimonia

A spiegare il valore storico del Confeugo è Cesare Dotti, esperto di storia locale:

«L’antica cerimonia del Confeugo si rinnova anche a Chiavari a cura dell’Associazione O Castello, con il festoso corteo nel borgo storico e la cerimonia finale davanti al Municipio, quando il Governatô dell’Associazione e il Sindaco si scambiano gli auguri e bruciano l’alloro simbolico».

Dotti ricorda come il Confeugo chiavarese, così come quello celebrato oggi in altre località liguri, sia stato ripreso in epoca relativamente recente per mantenere vivo il legame con la grande tradizione regionale, che affonda le radici nella Genova medievale, capitale della Repubblica. La cerimonia genovese, documentata fin dai primi anni del XIV secolo ma certamente più antica, venne soppressa nel 1797 e ripresa nel 1923 dall’associazione genovese A Compagna, diventando modello per molte realtà del territorio.

“O Confeugo”, letteralmente “il Confuoco”, consisteva in un grande tronco d’alloro decorato con fronde e nastri bianchi e rossi, colori della Repubblica, offerto come saluto di Capodanno alle massime autorità. Il rito culminava con l’accensione del tronco, gesto carico di significati simbolici e propiziatori, tanto che i tizzoni erano ritenuti portatori di poteri benefici.

Oggi, a Chiavari, la cerimonia assume un significato contemporaneo:

«È l’occasione – sottolinea Dotti – per rinnovare, tramite O Castello, il rapporto tra Amministrazione comunale e cittadinanza, affidando alle maschere tradizionali dei Rebelli, con il volto coperto dai Cheussi (le zucche-fiasco), i mugugni sui problemi cittadini, con l’augurio che trovino soluzione nel nuovo anno».