Bergamo (BG)

Una delle più grandi vittorie della storia nerazzurra in Champions League, da nobiltà europea

Il supershow di Scamacca e De Keletaere ha permesso alla Dea di scavalcare l'Inter, in clamorosa linea di volo verso la qualificazione diretta agli ottavi

Una delle più grandi vittorie della storia nerazzurra in Champions League, da nobiltà europea

di Xavier Jacobelli

Grazie a una partita capolavoro, l’Atalanta ha rimontato e battuto il Chelsea campione del mondo, firmando una delle più grandi vittorie della sua storia in Champions League.

Il supershow di Scamacca e De Keletaere, coniugato alla strepitosa prova del collettivo di Palladino, ha permesso alla Dea di scavalcare l’Inter, piombando alle spalle di Arsenal e Bayern, in clamorosa linea di volo verso la qualificazione diretta agli ottavi di finale.

Il bomber azzurro e il nazionale belga sono stati i mattatori di una gara giocata ad altissimo livello. Il gol di Joao Pedro, al primo centro in questa stagione europea, aveva illuso Maresca dopo avere sudato freddo per le due nitide occasioni create dai nerazzurri e neutralizzate da Sanchez e da Acheampong. L’Atalanta ha avuto il merito di non disunirsi, pur avendo perso per infortunio Bellanova, egregiamente sostituito da Zappacosta.

La squadra è stata sospinta dallo spirito gladiatorio di Kolasinac, magnifico combattente: il veterano bosniaco non poteva desiderare ritorno migliore sulla ribalta internazionale. Se Scamacca è stato il centro di gravità permanente dell’attacco bergamasco, efficacemente sorretto da Lookman, De Ketelaere ha illuminato il gioco dei compagni. Il nuovo ruolo a tuttocampo che Palladino gli ha letteralmente ritagliato addosso, ne esalta la classe e la personalità, sfociate nell’assist per Gianluca e nella rete del raddoppio che ha piegato le mani a Sanchez.

Il secondo tempo della sfida con i Blues è stato esaltante, ripagando l’evidente volontà atalantina di cancellare la prova negativa di Verona con una prestazione che ha inchiodato il Chelsea alla sconfitta. Garnacho, subentrato nel finale, non ha premiato il disegno di Maresca: l’allenatore ha modificato anche la disposizione del centrocampo sperando cambiasse l’inerzia della partita. Niente da fare.

Nell’urlo liberatorio di Carnesecchi dopo le parate decisive, prima su Gittens e poi sullo stesso Garnacho e Joao Pedro proprio allo scadere, c’era tutta l’esultanza dell’Atalanta e dei suoi tifosi per avere vissuto una notte da raccontare che schiude orizzonti di assoluta nobiltà europea.