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Trionfo Swiatek: finale a senso unico contro Anisimova

La polacca vince il suo primo titolo ai Championships con uno storico 6-0 6-0 sulla statunitense, riscrivendo la storia del torneo.

Trionfo Swiatek: finale a senso unico contro Anisimova
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Iga Swiatek ha scelto il modo più clamoroso per iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro di Wimbledon: un perentorio 6-0 6-0 in finale contro Amanda Anisimova, che consegna alla campionessa polacca il primo trionfo sull’erba londinese e un posto nella leggenda del tennis. In appena 57 minuti, la numero 4 del mondo ha annientato l’americana al debutto in una finale Slam, firmando la partita perfetta.

Mai, nell’era Open, una finale femminile a Wimbledon era stata tanto breve e impietosa. Neppure Billie Jean King, seduta nel Royal Box accanto alla principessa Kate, è riuscita a celare l’inquietudine nel vedere messo a rischio il proprio record di rapidità: quel 6-0 6-1 rifilato a Evonne Cawley nel 1975 ora vacilla.

La furia di Swiatek, incanalata con la stessa grinta delle sue playlist rock, si è abbattuta senza sosta su una Anisimova inerme, travolta dall’emozione e da una valanga di errori: 28 non forzati, cinque doppi falli, solo il 45% di prime in campo. Al confronto, la polacca è apparsa lucida, spietata, perfetta.

Wimbledon non me lo sognavo nemmeno, mi sembrava troppo lontano,” ha confessato Iga con la coppa tra le mani. Eppure, dopo cinque finali Slam già vinte (quattro al Roland Garros, una allo US Open), era la favorita annunciata. E ha rispettato il pronostico con un torneo impeccabile: un solo set perso (contro Caty McNally), una semifinale dominata contro Belinda Bencic, e infine questo trionfo senza appello.

Anisimova, reduce da una sorprendente vittoria in semifinale su Aryna Sabalenka, non ha retto l’impatto emotivo dell’evento: “Oggi ho finito la benzina. Avrei voluto giocare meglio, ma sono state due settimane incredibili,” ha detto tra le lacrime, applaudita dal pubblico del Centrale.

Swiatek invece ha scritto la storia: è la prima polacca a vincere Wimbledon, e solo la seconda donna nell’era Open a chiudere una finale Slam con un doppio 6-0, dopo Steffi Graf nel 1988 a Parigi. “Credevo di avere esperienza, ma non mi aspettavo nulla di simile. Il mio team ha avuto più fiducia in me di quanto ne avessi io. Il suono delle bottiglie di champagne che si aprivano tra un punto e l’altro lo porterò sempre con me,” ha raccontato emozionata.

Più che una regina, Wimbledon ha trovato una nuova tiranna. E il dominio di Iga, ora più completo che mai, sembra appena cominciato.