Ci sono due punti di vista che non vanno mai dimenticati quando si parla di mercato: il valore dei tuoi giocatori e le richieste delle dirette concorrenti.
Partiamo dalla rosa dell’Atalanta, una squadra certamente con dei difetti (altrimenti non saresti a metà classifica a questo punto del campionato), ma che ha anche dei pregi (altrimenti il percorso in Champions, dove sei attualmente la migliore delle italiane, non sarebbe quello attuale).
Il valore dei giocatori evidentemente non è così basso. Quello che manca sono continuità e punti, con un cambio d’allenatore che non ha di certo agevolato le cose. A gennaio sono rari i casi di stravolgimenti positivi, difficile trovare opzioni davvero efficaci e pure cedere diventa rischioso. Perché bisogna sempre pensare chi si va ad aiutare, a quali condizioni e, soprattutto, con quali “rischi” per il proprio percorso.
Prendiamo ad esempio la Lazio. I biancocelesti potranno fare di nuovo mercato dopo il blocco estivo e si parla di un interesse per diversi elementi atalantini, come Maldini, Samardzic e Brescianini. Bene, ma per quale motivo l’Atalanta dovrebbe mandare questi tre giocatori, o anche solo uno, alla Lazio? Non giocano a Bergamo e li mandiamo a giocare dove possono trovare spazio e magari fare bene? Da una diretta concorrente? Domande che è giusto porsi.