Nazionale

Spalletti vuole un regista: nel mirino Hojbjerg e Bernabé

Il tecnico toscano studia nuove soluzioni davanti alla difesa. piacciono il danese del Marsiglia e lo spagnolo del Parma.

Spalletti vuole un regista: nel mirino Hojbjerg e Bernabé

Luciano Spalletti ha sempre costruito le sue migliori squadre partendo da un centrocampo pensante, dove il cervello e i piedi del regista diventano il motore di tutto. È successo con Pizarro ai tempi di Udinese e Roma, con Brozovic nell’Inter e soprattutto con Lobotka nel Napoli dello scudetto. Ora, alla Juventus, il tecnico toscano sta disegnando il suo nuovo “film” partendo da Manuel Locatelli, scelto come perno del progetto e leader tecnico di una squadra che deve ritrovare geometrie e continuità.

Ma per completare l’opera, servirà un’altra pennellata: un regista aggiunto, un giocatore in grado di alternarsi con Locatelli o di affiancarlo, dando più qualità e ritmo alla manovra.

La missione di Spalletti e i piani del club

Il messaggio arrivato da John Elkann è chiaro: «Spalletti deve riportare la Juventus a vincere». E per riuscirci servirà anche un centrocampo più completo. Non a caso, nelle ultime settimane alla Continassa si è tornati a parlare di mercato, con il vicepresidente Comolli che ha aperto alla possibilità di intervenire già a gennaio: «Rispetteremo il Fair Play finanziario, ma se ci saranno occasioni le coglieremo».

Le richieste dell’ex ct azzurro vanno in una direzione precisa: un giocatore di personalità e visione, capace di dare fluidità alla manovra e di dettare tempi e pressing. Due nomi in cima alla lista: Pierre-Emile Hojbjerg e Adrian Bernabé.

Hojbjerg, il “generale” di De Zerbi

Trent’anni, danese, fisico imponente (1,85 per 85 kg) e carisma da leader: Hojbjerg è molto più di un mediano. È il faro del Marsiglia di Roberto De Zerbi, che gli ha consegnato le chiavi del centrocampo e difficilmente vorrebbe privarsene.

Ex Bayern Monaco e Tottenham, cresciuto tatticamente sotto la guida di Pep Guardiola in Germania, è un giocatore di posizione, capace di unire ordine e intensità. In questa stagione ha già collezionato 16 presenze e un gol, guidando la squadra francese al secondo posto in Ligue 1.

Per la Juve non sarà facile trattare: Hojbjerg ha un contratto fino al 2028 e rappresenta un pilastro per De Zerbi. Ma a Torino sono convinti che l’unico nome in grado di smuovere qualcosa a Marsiglia possa essere proprio Locatelli, vecchio pupillo del tecnico italiano ai tempi del Sassuolo.

Bernabé, il regista moderno

Più giovane e più tecnico, Adrian Bernabé (24 anni) rappresenta invece l’alternativa “spallettiana” per eccellenza. È il regista che ricorda più da vicino i vari Pizarro e Lobotka: visione, tocco corto e lungo, capacità di uscire dal pressing con naturalezza e sangue freddo.

Cresciuto nelle giovanili del Manchester City, anche lui è passato dalla scuola Guardiola, che ne aveva intuito le qualità nella gestione del pallone.

Oggi è il cuore del Parma di Cuesta: 13 presenze e 2 gol in stagione, l’ultimo nel 2-2 con il Milan. Gli emiliani, si sa, non amano vendere a gennaio, ma Bernabé è in scadenza 2027 e ha un contratto più accessibile rispetto al danese. Per questo la Juventus lo considera un investimento “intelligente”, anche in prospettiva.

Locatelli resta, ma il futuro passa dal mercato

Spalletti non ha alcuna intenzione di toccare l’equilibrio costruito intorno a Locatelli, ma vuole più alternative per variare modulo e ritmo di gioco. Il tecnico valuta anche un’evoluzione tattica del capitano bianconero, magari spostandolo da mezzala con compiti d’inserimento, se dovesse arrivare un regista puro.

Gennaio, dunque, si avvicina e la Juventus prepara la sua prossima mossa. Tra Hojbjerg e Bernabé, due giocatori diversi ma figli della stessa idea di calcio, Spalletti spera di trovare il suo nuovo direttore d’orchestra.

Perché il grande cinema di Luciano Spalletti, senza un regista all’altezza, non parte mai.