Bergamo (BG)

Scamacca non si sbagliava: con Palladino in panchina ha ritrovato presenze e gol

E pensare che, sino a due ore prima di affrontare il Cagliari, aveva 38 di febbre e non avrebbe dovuto giocare...

Scamacca non si sbagliava: con Palladino in panchina ha ritrovato presenze e gol

di Xavier Jacobelli

E pensare che, sino a due ore prima di affrontare il Cagliari, aveva 38 di febbre e non avrebbe dovuto giocare. Invece, Scamacca ha voluto esserci a tutti i costi. Risultato: un colpo di tacco, il secondo di rapina e, a tre giorni di distanza dal ko al Chelsea, l’Atalanta ha ripreso a volare anche in campionato.

Decisamente, l’Effetto Palladino si sta rivelando demiurgico per l’attaccante della Nazionale: 5 gol (di cui 4 in una settimana) e un assist in sette partite, tante quante la Dea ne ha giocate sotto la guida del nuovo allenatore. Che, nel finale dell’incontro con i rossoblù, non ha esitato a schierare tutti insieme Scamacca, De Ketelaere, Lookman, Samardzic e Zalewski. Quando si dice una mentalità spiccatamente offensiva, l’ideale per esaltare le qualità di Gianluca.

La rottura del legamento crociato e l’infortunio alla coscia avevano costretto l’attaccante a saltare l’intera ultima annata, fatta eccezione per la presenza raggranellata contro il Toro. La nuova stagione era iniziata nel modo migliore, con il gol al Pisa, ma un nuovo problema al ginocchio ha imposto altri due mesi di stop. La verità è semplice: se la iella si dimentica l’indirizzo di casa del ventiseienne romano, il nostro calcio ha ritrovato un grande protagonista.

Per non dire della Nazionale: il 26 marzo, proprio a Bergamo, l’Italia affronterà l’Irlanda del Nord nella semifinale dei playoff mondiali. Potete immaginare quanto Gattuso apprezzi il momento felice del nerazzurro e confidi si protragga a tempo indeterminato.

Scamacca non segnava una doppietta da 611 giorni (Liverpool-Atalanta 0-3, Europa League, 11 aprile 2024). In Serie A, l’astinenza si protraeva dal 30 ottobre 2023 (Empoli-Atalanta 0-3). Che l’aria fosse cambiata con l’arrivo di Palladino, il giocatore l’aveva intuito dall’avvento del nuovo tecnico a Zingonia: «Palladino ci ha dato quella sicurezza di cui avevamo bisogno – aveva confidato prima di affrontare l’Eintracht e dopo l’incoraggiante secondo tempo di Napoli -. La ripresa disputata al Maradona si è rivelata una grossa spinta: abbiamo ritrovato la fluidità di manovra e la cattiveria che ci mancava». Era il 24 novembre. Gianluca non si sbagliava.