Un esterno sinistro offensivo, un centrocampista e una valida alternativa a Ferguson in caso di partenza di Dovbyk: erano queste le richieste avanzate da Gasperini al ds Massara per completare la rosa. Dopo una campagna acquisti già intensa, con diversi volti nuovi arrivati su indicazione del tecnico, sembrava che la Roma potesse chiudere il mercato con il botto. L’ottimismo cresceva grazie agli arrivi di George e Pessina e ai dialoghi avviati per lo scambio tra Gimenez e Dovbyk. Ma il delicato gioco di incastri è saltato all’ultimo momento, lasciando incompiuti i piani giallorossi.
Gasperini non ha nascosto il suo malumore. La delusione per il mancato arrivo di Jadon Sancho, primo obiettivo delle ultime settimane, era già forte. Nonostante le insistenze con i Friedkin, la trattativa non ha mai preso quota. I rinforzi arrivati finora non bastano a garantire quella profondità e affidabilità che il tecnico riteneva necessarie. In particolare, pesa la netta disparità tra le due corsie offensive: a destra abbondano le opzioni, con Dybala, Soulé e l’ultimo arrivato Leon Bailey; a sinistra, invece, la situazione resta scoperta.
Il blocco della cessione di Baldanzi al Verona, deciso da Gasperini dopo aver capito che l’esterno sinistro promesso non sarebbe arrivato, ha finito per rallentare anche l’affare Pessina, centrocampista molto gradito all’allenatore. In extremis, è sfumato anche il tentativo per Dominguez: il Bologna ha rifiutato l’offerta da 10 milioni più 2 di bonus.
Infine, la doccia fredda sul fronte attacco: il procuratore di Gimenez ha annunciato che il messicano resterà al Milan, chiudendo ogni spiraglio per lo scambio con Dovbyk, che dunque resterà a Trigoria nonostante un avvio di stagione opaco.
Ora resta da capire se le incomprensioni sul mercato mineranno il rapporto tra Gasperini e Massara. L’equilibrio in casa Roma, dopo questo finale caotico, sembra tutt’altro che stabile.
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