Bergamo (BG)

L’Atalanta ha capito sulla sua pelle quanto Scamacca può fare la differenza nella risalita in classifica

In campionato, la vittoria manca all'Atalanta dal 21 settembre. Urge recuperare terreno. Con questo centravanti, si può

L’Atalanta ha capito sulla sua pelle quanto Scamacca può fare la differenza nella risalita in classifica

di Xavier Jacobelli

Dopo giorni e giorni inquieti seguiti alla sfuriata bolognese, alla settimana di distacco dalla squadra, alle congetture sul suo futuro, Conte si è ripreso il Napoli. La vittoria sull’Atalanta per i Campioni d’Italia vale doppio in questa fase così importante della loro stagione, attesi come sono martedì dal Qarabag in Champions e dall’appuntamento con la Roma il 30 novembre all’Olimpico.

Per contro, l’Atalanta ha capito sulla sua pelle quanto Scamacca possa fare la differenza nella risalita in classifica che ora s’impone, alla luce della sconfitta al Maradona. L’Eintracht a Francoforte mercoledì (26 novembre) e la Fiorentina (il 30) in casa saranno già due partite indicative per Palladino.

Il suo debutto sulla panchina nerazzurra non è stato certo quello desiderato, sebbene il successore di Juric abbia la forte attenuante di avere conosciuto la squadra al completo soltanto negli ultimi due allenamenti, poiché quattordici erano stati i suoi nazionali impegnati con le rispettive rappresentative nelle eliminatorie mondiali.

Conte si è confermato più che mai padrone della situazione: decisamente azzeccato si è rivelato il cambiamento di modulo, dettato anche dall’indisponibilità di sei giocatori. Il 3-4-3 ha funzionato a meraviglia nel primo tempo. In tutta questa frazione, l’Atalanta non è riuscita a fare manco il solletico a Milinkovic Savic, mentre Neres, a segno due volte rompendo il digiuno che si protraeva dal 4 gennaio, e Lang, al primo centro napoletano, sono state dolorose spine nel fianco della difesa bergamasca, con Carnesecchi e Ahanor inopinatamente in ambasce.

Si aggiunga il contributo di Hojlund, sfiancatosi nel sostenere l’azione dei due compagni, nonché l’asse Lobotka-McTominay, dominante a centrocampo. Memore dell’ultima volta in cui l’Atalanta gasperiniana aveva maramaldeggiato al Maradona schierando Pasalic falso centravanti, Palladino aveva cominciato sulla stessa falsariga. Preso atto all’intervallo quanto la tattica fosse fallita, ha inserito Scamacca e la squadra ha suonato un’altra musica. Non soltanto perché il gol della bandiera siglato dall’azzurro è stato degno di un centravanti di rango, ma perché Lookman e De Ketelaere hanno subito beneficiato della sua presenza.

Merito del Napoli avere sopportato il ritorno atalantino e supportato il risultato finale soffrendo sì a tratti, epperò chiudendo la partita su un 3-1 rigeneratore. Una vittoria che, invece, in campionato manca all’Atalanta dal 21 settembre. Urge recuperare terreno. Con questo Scamacca, si può.