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Juventus, con il Bodo Glimt l’imperativo è vincere

La Juventus di Luciano Spalletti dopo tre pareggi su quattro partite giocate ha bisogno di una vittoria in Champions League in Norvegia.

Juventus, con il Bodo Glimt l’imperativo è vincere

La trasferta in Norvegia non somiglia a un semplice passaggio di calendario: per la Juventus, quella contro il Bodo/Glimt è già una sfida che pesa come un verdetto. Il cammino europeo dei bianconeri parla chiaro, con una classifica che non lascia margini di interpretazione. Zero vittorie nelle prime quattro partite, tre pareggi e una sconfitta di misura sul campo del Real Madrid compongono un bottino insufficiente per una squadra che ambisce a superare il primo taglio della Champions League. Per rimettere in piedi la situazione servirà una vittoria obbligata sul sintetico norvegese, perché un altro passo falso rischierebbe di complicare persino l’accesso ai playoff, considerato oggi già un traguardo in salita.

Da quando Luciano Spalletti ha preso in mano la squadra a fine ottobre, la Juve ha mostrato una solidità che però non si è tradotta in successi. L’unico acuto resta quello dell’esordio di Cremona, seguito da una serie di pareggi che raccontano una formazione difficile da battere ma altrettanto poco incisiva nel chiudere le partite. In un calcio che premia chi osa, il segno X diventa un freno e il rendimento bianconero rischia di trasformarsi in un limite strutturale, soprattutto in un girone che non fa sconti.

Sul piano tattico il marchio dell’ex ct azzurro si intravede appena. Il cambio di sistema, con il passaggio alla difesa a quattro, è stato più volte evocato ma continua a rimanere sul tavolo senza concretizzarsi. L’assenza di Bremer complica ulteriormente le cose, privando Spalletti del suo riferimento più affidabile. A questo si aggiunge l’influenza che ha colpito Federico Gatti, già tenuto ai box a Firenze e non convocato per la sfida nel gelo scandinavo. Cabal torna tra i disponibili, ma pensare a una rivoluzione immediata davanti alla porta di Szczesny appare prematuro.

Qualcosa, semmai, potrebbe cambiare nelle scelte offensive. Dopo l’1-1 del Franchi, Spalletti ha ammesso con un sorriso amaro che concedere appena due minuti a Openda e David è stato probabilmente un errore. Una battuta che lascia spazio a ipotesi concrete di turnover, anche perché il peso dell’attacco ricade ormai da settimane sulle spalle di Vlahovic e Yildiz, chiamati agli straordinari senza alternative reali. Conceição spinge per una maglia da titolare, così come i due nuovi arrivati, che finora non hanno mantenuto le attese di un’estate segnata da investimenti importanti.

La Juventus si presenta dunque a Bodo con l’urgenza di invertire la rotta, ma anche con la consapevolezza che una prestazione convincente potrebbe finalmente sbloccare una stagione rimasta in sospeso. Serve una vittoria per rianimare la classifica, certo, ma serve soprattutto una reazione che restituisca identità e determinazione a una squadra che, pur restando sempre dentro le partite, non è ancora riuscita a prendersi ciò che conta davvero. Domani non ci saranno alibi: la notte norvegese rischia di illuminare il futuro europeo della Signora oppure di spegnerlo definitivamente.