Bergamo (BG)

Gasperini prima dell'Empoli: «Non ci saranno rinnovi, ora 13 partite per provare l'impossibile»

Il tecnico della Dea ha ammesso che a fine stagione potrebbe lasciare Bergamo. E su Lookman ha spiegato il suo punto di vista, spronando l'ambiente

Gasperini prima dell'Empoli: «Non ci saranno rinnovi, ora 13 partite per provare l'impossibile»
Pubblicato:
Aggiornato:

di Fabio Gennari

L'Empoli, il caso Lookman, l'eliminazione dalla Champions e diversi altri argomenti toccati. Ma la notizia del giorno, alla prima conferenza della vigilia di una gara di campionato dopo oltre 5 mesi dall'ultima volta, è il futuro: quelle in programma da qui a maggio potrebbero essere le ultime tredici gare di Gian Piero Gasperini sulla panchina dell'Atalanta.

«Futuro? Ogni cosa ha un inizio e una fine. Non ci saranno altri rinnovi dopo questo, vedremo se a fine anno andremo a scadenza (2026, ndr) o se interromperemo. Adesso sono concentrato sulle prossime tredici partite».

Durante la chiacchierata con la stampa, il tecnico della Dea aveva già fatto capire che la fase finale della stagione avrà un sapore particolare. Ha parlato di scudetto, pur non nominandolo mai, sottolineando che non c'è più molto tempo. «Mi aspetto il massimo da qui a fine campionato, come sempre. Dobbiamo credere nell’impossibile, come abbiamo sempre fatto. Anche adesso mi aspetto da parte di tutti il massimo. Vogliamo credere in quello che sembra impossibile fare. Solo se ci credi veramente hai la possibilità di rendere possibile l'impossibile. Come fatto l'anno scorso. Scudetto? Ognuno si pone un traguardo, l’obiettivo è stupire e raggiungere quello che si pensa non si possa fare. Non resta molto tempo per provarci».

Il riferimento è chiaro, la voglia di fare qualcosa di mai fatto prima è totale. «L'obiettivo è fare l’impossibile con questa squadra. Dal giugno scorso, dopo la conquista dell'Europa League, ho pensato a cosa poteva far felice questa gente. E l’impossibile è quello (riferimento allo scudetto, ndr), ciò che porta per le strade la gente. Il resto lo abbiamo già fatto. Per natura non guardo dietro, ma davanti. L’inter è a 3 punti, il Napoli a 5. Raggiungere la qualificazione alla prossima Champions per me è importante ma non sarebbe la prima volta. Idem andare in Europa League».

Il momento, tuttavia, non è dei migliori. «Atleticamente siamo un po’ in difficoltà, perché abbiamo giocato tantissimo. Contiamo di recuperare un po’ di condizione nelle prossime settimane. Abbiamo avuto un periodo di rendimento straordinario, da metà settembre fino a fine 2024, durante il quale l’esplosione dei giocatori offensivi ci ha trascinato. Adesso abbiamo qualche problemino in più, dobbiamo recuperare qualità atletica e tecnica, mentre quella psicologica è più semplice da ritrovare. Domani a Empoli dovrà spingerci quella, la gara non è semplice, anche se loro arrivano da un brutto periodo».

L'annuncio sul futuro ha fatto passare in secondo piano la questione Lookman. «È entrato bene e ha avuto un impatto straordinario contro il Club Brugge, la mia non voleva essere una frase offensiva, ma semiseria. Ieri abbiamo visto in Lecce-Udinese qualcosa che poteva vedersi anche a Bergamo, in mondovisione. Non è il rigore sbagliato il problema, può capitare. Avrei preferito fosse andato da De Ketelaere e avesse detto a lui di calciare e fare gol. Per me, se Lookman si allena a tirare i rigori e a migliorare la rincorsa può diventare un rigorista forte, può anche essere il primo. Deve migliorare e crescere. Ha dimostrato che sta bene, gioca».

In merito al "caos" degli ultimi giorni e alle parole del presidente Percassi, la visione del tecnico è molto semplice: «Noi qui a Zingonia non abbiamo avuto la sensazione di un grande "casino". È arrivato il presidente a fare i complimenti alla squadra per quanto fatto fino a questo momento. Sotto il profilo dell’impegno e della qualità del gioco era contento. Siamo rammaricati perché pensavamo tutti di passare il turno, ma non è successo. Un po’ per la bravura loro e un po’ per gli episodi che non sono girati. È stata una qualificazione battagliata. Tutto quello che chiamate "casino", è molto mediatico e ci riguarda poco. Da qui ripartiamo. Non c’è tutta quella tensione che si pensa. Io a colloquio con Lookman? Io parlo sempre di fronte a tutta la squadra. L’argomento non ha mai sfiorato la società. Come sempre ho parlato davanti a tutti, lui si è sentito offeso ma io non volevo offendere nessuno».