Gian Piero Gasperini ha parlato al termine del calciomercato, dopo giorni di attesa mista a tensione che ha incendiato l’ambiente giallorosso. Al punto che in giornata si era parlato anche delle possibili dimissioni del ds Massara, in rotta proprio con l’allenatore. Ma Gasperini ha spiegato la sua posizione: “Voci di tensioni con Massara? Facciamo due mestieri diversi, capisco le difficoltà sul mercato e le strategia sul quando spingere o quando bluffare. Non partecipo alle trattative perché non è il mio mestiere, però deve esserci una sinergia tra allenatore, proprietario e direttore sportivo. Devo dire che la presenza della società è stata maggiore degli ultimi anni e questo è fondamentale per me. Con la società c’è sempre stata comunione d’intenti. Non siamo riusciti a realizzare tutto, ma la disponibilità è stata alta su tutti i fronti”.
Parole che però non nascondono il suo disappunto per alcuni acquisti mancati: “Per me la priorità era la fase offensiva. Erano state individuate figure valide, ma la realtà del mercato non ci ha portato ciò che volevamo. Avrei voluto una maggiore presenza, quel giocatore che avrebbe fatto la differenza (Sancho, ndr). Ma ci riproveremo. Sono arrivati due giovani in difesa, Wesley a coprire un ruolo che lo scorso anno aveva Soulé, ed El Aynaoui al posto di Paredes. Ho preferito un centrocampista in meno per avere un attaccante in più. In attacco sono arrivati Bailey e Ferguson, ma è il reparto che richiede più attenzione. Voglio recuperare Dovbyk, che si è impegnato moltissimo. Anche Baldanzi e Pellegrini. Ripartiremo con loro. Tutti hanno uno spirito encomiabile e sono molto contento di questo. Giochiamo in una piazza che ha grande passione, ci sostiene e ci dà spinta. Forse il mio modo di giocare è anche un limite, giocare così, se non riesci a concretizzare corri il rischio di prendere gol e perdere le partite ma è il mio modo di interpretare il calcio e questi ragazzi mi seguono. Ho spostato Soulé, in particolare, più avanti rispetto alle sue abitudini e sta dando delle risposte notevoli. Ma sono convinto che sarà così per tutti gli altri”.
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Il tecnico ha spiegato anche perché la Roma ha scelto di non investire su giocatori che non lo convincevano, come Dominguez ed Embolo: “Come spesso succede le ultime ore del mercato sono sempre quelle travagliate, dove magari tutte le società si muovono per cercare di risolvere il problema in poche ore quello che non viene fatto in tante settimane. La Roma aveva ancora la voglia e, se vogliamo, la necessità di fare qualche operazione. Però per quanto mi riguarda, pur con una società molto disponibile anche dal punto di vista economico di poter avallare delle operazione, le operazioni che c’erano all’ultimo momento non avrebbero portato un vantaggio tecnico e un esborso un economico importante. A quel punto la società avrà modo di farlo con più calma e con più successo nel prossimo mercato di gennaio. Le difficoltà del fair play finanziario hanno inciso”.