Brutte notizie per l’Inter, che perde un pezzo fondamentale della sua scacchiera tattica per un lungo periodo. Denzel Dumfries ha infatti deciso di sottoporsi a un intervento chirurgico per risolvere i persistenti problemi ai tendini della caviglia sinistra che lo tormentano da oltre un mese, tenendolo lontano dal campo.
L’operazione, avvenuta questa mattina presso la Fortius Clinic di Londra, è stata un successo, ma ora si apre l’incognita sui tempi di recupero. Sebbene una stima precisa sia ancora prematura, è realistico ipotizzare uno stop di almeno due o tre mesi. Ciò significa che l’esterno nerazzurro salterà una porzione significativa del campionato in corso.
Si tratta di un infortunio pesante, che avrà un impatto negativo sulla squadra e che obbliga la dirigenza a rituffarsi con urgenza sul mercato già a gennaio per trovare un sostituto adeguato. Nel frattempo, la società ha già individuato e snellito la lista dei candidati su cui puntare tra poche settimane.
Le opzioni più realistiche per il mercato invernale nerazzurro si sono ridotte a tre nomi principali. Il primo della lista è Norton-Cuffy del Genoa. L’inglese è stato seguito con grande attenzione dagli osservatori interisti proprio domenica scorsa, durante la trasferta al Ferraris. Rappresenta il profilo ideale per immediatezza e adattamento al contesto della Serie A. Il secondo nome porta invece a una soluzione più economica e percorribile dal punto di vista finanziario, ma che richiederebbe un periodo di ambientamento maggiore. Si tratta di Moris Valincic, attualmente in forza alla Dinamo Zagabria. Infine, il terzo candidato è Idrissa Touré del Pisa, una via di mezzo tra i due profili precedenti, quantomeno in termini di costo del cartellino.
Ciascuno di questi profili presenta pro e contro ben definiti. Norton-Cuffy ha ormai rotto il ghiaccio da tempo con il massimo campionato italiano, dimostrando sul campo di essere all’altezza e rivelandosi una delle grandi sorprese di questa prima parte di stagione. Il suo valore, tuttavia, incide sul prezzo: la dirigenza genoana ha già rifiutato una proposta da una dozzina di milioni di euro arrivata dal Napoli, e la concorrenza, che include anche la Juventus, resta folta. La sensazione è che il Genoa possa accontentarsi di una cifra tra i 15 e i 20 milioni per un profilo che rientra perfettamente nei parametri del fondo Oaktree: giovane, futuribile e, come lo ha definito Daniele De Rossi, “una bomba pronta ad esplodere”.
Dall’altro lato della medaglia c’è Valincic, che costerebbe certamente un terzo, se non meno, rispetto al collega del Genoa, ma che avrebbe bisogno di molto più tempo per adattarsi a un contesto tattico e fisico ben diverso da quello del campionato croato. Touré del Pisa si posiziona in una zona intermedia tra l’immediatezza di Norton-Cuffy e la scommessa Valincic, offrendo un compromesso sia tecnico che economico.
Sullo sfondo, ma decisamente in posizione arretrata nella gerarchia delle preferenze, rimane il nome di Marco Palestra. In questo caso, la trattativa si preannuncia ben più complessa per una serie di fattori ostativi. Il Cagliari, dove il giocatore è attualmente in prestito, non ha la minima intenzione di chiudere anticipatamente un prestito che si sta rivelando proficuo. L’Atalanta, club proprietario del cartellino, vorrebbe tenerlo a Bergamo almeno per la prossima stagione. E, non da ultimo, trattare con la famiglia Percassi è noto non essere mai un’impresa semplice. L’Inter, in attesa degli sviluppi del mercato, è costretta a studiare il suo futuro a breve termine senza il suo cursore destro, conscia che la soluzione a lungo termine potrebbe arrivare solo la prossima estate.