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Danilo difende Tudor: “Con i giocatori c’è chimica, serve tempo”

Il brasiliano ha parlato del difficile momento della sua ex squadra difendendo Tudor ed esaltando Yildiz

Danilo difende Tudor: “Con i giocatori c’è chimica, serve tempo”

Per i tifosi bianconeri è ancora uno di loro, e mai lo avrebbero lasciato partire. La storia tra Danilo e la Juventus è finita male, troppe le incomprensioni con Thiago Motta che lo hanno portato lo scorso gennaio ad accettare l’offerta del Flamengo. Il brasiliano torna a parlare, e lo fa commentando il difficile momento della sua ex squadra: “In questi momenti serve compattezza, tutti si devono aiutare – ha dichiarato -. Ora c’è la Champions, un’altra storia, e la sfida con il Madrid può essere un’opportunità. Nelle difficoltà la Juventus non molla mai. Io non sono dentro le dinamiche quotidiane e dare un’opinione sul momento sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti del gruppo, dell’allenatore e del club. Da fuori però mi pare che rispetto a un anno fa lo spirito sia diverso, l’atteggiamento differente: c’è una chimica tra calciatori e mister che prima non si vedeva. Poi è chiaro, contano i risultati. Quello del Bernabeu è un esame importantissimo, il Madrid chiaramente è in un momento molto più positivo, in testa alla Liga, 6 punti in Champions, ma se la Juve fa risultato, e lo può fare, può essere la partita che cambia la stagione”.

E a proposito di Tudor ha aggiunto: “Ci vuole pazienza, hanno cambiato diversi uomini e il mercato è stato ritardato, cosa che ha condizionato la preparazione. Non sarà un anno facile per la Juve ma io ho fiducia in Tudor. Xabi Alonso ha un’idea di calcio moderna e differente e anche lui sta facendo fatica a trasmetterla ai suoi uomini, però ovviamente è molto più facile lavorare quando arrivano i risultati, sempre lì torniamo”.

Danilo ha elogiato Modric (“Per un tifoso di calcio vederlo giocare è speciale”), trovando un parallelismo con l’ex compagno Yildiz: “A me quando parlo di Kenan viene da sorridere. Già ai tempi di Allegri quando si muoveva tra prima squadra e Under 23 si allenava troppo bene, si vedeva che era di uno spessore diverso dagli altri. Tante volte dopo gli allenamenti mi fermavo con Max, ‘Questo è uno che diventerà veramente forte’ dicevamo. Piano piano si è ambientato, ha imparato ad essere più cattivo, a lottare e a non essere solo ‘bellino’ come diceva Max. Vedere Kenan con la 10 della Juve e ogni tanto con la fascia di capitano mi dà grande piacere, è un ragazzo veramente serio e con tanto talento, che lavora, è umile e può sicuramente rappresentare quello che è la Juve”.

Infine, da capitano della Seleçao, un commento sul suo neo ct Ancelotti: “Il Mister è un vincente, ed è arrivato nel momento giusto: ci voleva un punto di riferimento per togliere pressione ai giovani. Carlo è una guida importante e arriva pulito, non conosce l’ambiente e non si fa condizionare. E poi è sempre positivo, sdrammatizza, è entrato subito nei cuori dei brasiliani”.