Crediti d'imposta inesistenti, il Latina Calcio 1932 si difende
Nota del club che smentisce l'inchiesta de L'Espresso: "Rispetto della normativa NOIF, fiscale e tributaria"

Il pagamento di oneri attraverso crediti fiscali ha generato un terremoto, che va ben oltre le penalizzazioni di Brescia e Trapani, che hanno dichiarato di essere state truffate con l'acquisto di crediti d'imposta inesistenti da una società di via Montenapoleone a Milano, rappresentata da tale Gianluca Alfieri, 25 anni. L’inchiesta de L’Espresso ha chiamato in causa anche il Latina, tra le nove società che avrebbero adottato il sistema della compensazione delle spettanze attraverso crediti di imposta.
In una nota il club ha smentito di avere “Utilizzato crediti di imposta inesistenti, per il pagamento dei debiti tributari alle scadenze federali del 16 febbraio e 16 aprile. Tantomeno di avere mai acquistato a titolo oneroso crediti di imposta fiscali, ma di avere solo acquisito in passato crediti fiscali a titolo di corrispettivo, relativo al pagamento di contratti di sponsorizzazione.
Crediti acquisiti solo a seguito della certificazione eseguita ed asseverata da una importante società di revisione, che ne ha accertato l’origine e l’autenticità, così come previsto dalle norme.
Crediti sui quali sia la Covisoc che l’Agenzia delle Entrate hanno eseguito le verifiche senza riscontrare alcuna irregolarità, né mosso rilievi sull’ operato della società, che dichiara di avere sempre agito nel pieno rispetto della normativa NOIF, Fiscale e Tributaria”.