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Copa del Rey, il Real supera la Sociedad e va in finale: decide Rüdiger

Semifinale di ritorno al cardiopalma tra i Blancos e la squadra basca: finisce 4-4, ma il Real la spunta grazie alla vittoria dell'andata

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Quello che sta accadendo quest'anno nelle semifinali di Copa del Rey ha sicuramente del paranormale. Dopo il 4-4 uscito dal match di andata tra Barcellona e Atletico Madrid (questa sera, 2 aprile 2025, il secondo atto al Wanda Metropolitano), lo stesso risultato è stato replicato ieri, martedì 1° aprile 2025, dalle altre due semifinaliste.

Nella partita di ritorno di Coppa di Spagna, infatti, Real Madrid e Real Sociedad, calcisticamente parlando, se le sono "date di santa ragione": alla fine hanno prevalso i Blancos, che grazie allo 0-1 dell'andata hanno strappato un pass per la finale di Siviglia. Ciò che è successo al Santiago Bernabeu, però, è stato un vero e proprio spettacolo: otto gol totali, in una partita che ha vissuto di rimonte e contro-rimonte, reti sensazionali e tanti errori. A decidere il match, tuttavia, è stato un calciatore che ultimamente ha preso il vizio di risolverle le partite importanti: stiamo parlando di Antonio Rüdiger.

Copa del Rey, Real Madrid-Real Sociedad 4-4: alla fine la spuntano i Blancos

La serata di martedì 1° aprile 2025 ha sottolineato ancora una volta tante differenze che, al momento, ci sono tra il nostro movimento calcistico e quello spagnolo. Non ce ne vogliano Empoli e Bologna, che ieri sera hanno disputato la semifinale di andata di Coppa Italia, vinta dai rossoblù per 0-3, ma attualmente la Copa del Rey è tutta altra cosa.

Ok che il blasone del Real Madrid attira pubblico con più facilità, ma chiunque si sia connesso a vedere la semifinale di ritorno con la Real Sociedad non può che evidenziare il livello di spettacolarità a cui ha assistito. Uno spot che farà sicuramente bene a chi gestisce le competizioni calcistiche spagnole, perché, a fronte di tanti errori e papere delle due squadre, l'intrattenimento non è mancato per nulla.

 

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Ma cosa è successo al Santiago Bernabeu? Dopo lo 0-1 dell'andata, la Real Sociedad sapeva di dover buttare l'anima in campo per qualificarsi per la finale. E infatti, dopo un quarto d'ora di primo tempo, è stata subito ristabilita la parità nel punteggio: Barrenetxea, imbeccato sulla sinistra da Marin, scappa via alla difesa del Real e col destro insacca sotto le gambe di Lunin per il momentaneo 0-1. Al 30esimo, però, è la giovane stella Endrick a riequilibrare la partita: assist fuori da ogni logica di esterno destro da parte di Vinicius Jr, Endrick si invola verso la porta e supera Remiro con un cucchiaio di sinistro.

La pioggia di gol arriva nel secondo tempo: al 72esimo, la Real Sociedad va sull'1-2, complice un'autorete di Alaba (per il difensore austriaco prestazione da dimenticare insieme a quella di Lunin). All'80esimo, invece, i baschi allungano ancora col gol del capitano Oyarzabal (anche in questo caso una deviazione di Alaba risulta decisiva), una rete che proietterebbe la Sociedad in finale di Copa del Rey.

E' a questo punto, tuttavia, che i fenomeni del Real salgono in cattedra: dopo soli due minuti dall'1-3, Bellingham accorcia le distanze buttando in porta il secondo assist al bacio di Vinicius Jr. All'86esimo, invece, Tchouaméni la pareggia di testa sugli sviluppi di un corner. Adesso è il Real a essere in finale. Tutto finito? Assolutamente no. L'arbitro Rojas assegna sette minuti di recupero e al 92esimo, sempre da angolo, la Sociedad ritorna in vantaggio con la doppietta di Oyarzabal (anche in questo caso, doppio errore di Alaba in marcatura e di Lunin in uscita).

Sul risultato di 3-4, si va quindi ai supplementari. A togliere definitivamente la padella dal fuoco per il Real Madrid ci pensa un calciatore che ultimamente sta mettendo la firma su partite importanti. Al 115esimo minuto, Arda Guler batte un calcio d'angolo dalla destra, Rüdiger si libera e incorna di testa: la palla che si insacca sul lato opposto, con Remiro che non può farci nulla. La Real Sociedad non riesce più a cambiare il risultato: la partita termina 4-4, coi Blancos che la spuntano grazie alla vittoria dell'andata.

Antonio Rüdiger ormai fa solo gol pesanti

Nel marasma generale del Santiago Bernabeu, quindi, a decidere la semifinale di ritorno di Copa del Rey ci ha pensato Rüdiger. Questo è il suo terzo gol stagionale, quarto se si considera la rete ai tiri di rigore negli ottavi di finale di Champions League contro l'Atletico Madrid dello scorso 12 marzo.

 

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Insomma, per il difensore tedesco classe '93, le ultime tre settimane sono state condite da due gol fondamentali per il destino del Real Madrid, ancora in corsa su tre fronti (Liga spagnola, Copa del Rey e Champions League). La squadra allenata da Carlo Ancelotti, che conta di calciatori straordinari, da Mbappè a Bellingham, da Vinicius Jr a Rodrygo, passando per Modric, Endrick e Guler, nei momenti decisivi si è dovuta affidare alla freddezza del suo difensore. Un giocatore che anno dopo anno sta dimostrando la sua imprescindibilità come leader, sia dentro al campo che nello spogliatoio dei Blancos e della Nazionale tedesca.

La forza di Rüdiger si innesca a metà strada tra una presenza difensiva incrollabile, una buona capacità di gestione della palla e una predisposizione a lanciarsi all'attacco. In tutto questo, però, il centrale ex Roma fa del gioco mentale una delle sue principali peculiarità: spesso, infatti, lo si vede aizzare non solo il pubblico, ma anche confrontarsi con gli avversari, quasi a volerli istigare di proposito per farli innervosire. La sua frenesia, infine, si manifesta anche in esultanze euforiche e scalmanate, basta andare a rivedere la bizzarra corsa con cui ha gioito coi suoi compagni di squadra dopo aver segnato il gol sul rigore decisivo agli ottavi di Champions contro l'Atletico.

 

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Per tutte queste sue caratteristiche, quindi, non sarebbe affatto un azzardo affermare che Rüdiger rientra tra i dieci difensori più forti nel mondo del calcio di oggi. Di certo, la difesa del Real non può prescindere da lui, in un momento in cui Alaba sta faticando tantissimo dopo essere tornato dall'infortunio. La coppia col giovane Asencio, al momento, sembra rappresentare quel muro di cui i Blancos hanno bisogno per tentare di raggiungere l'agognato triplete.