di Fabio Gennari
Le scarpe fluo e la capigliatura spettinata del numero 47; il fisico statuario del centrale ivoriano, che si è spinto in diverse zone del campo per seguire il suo avversario; e poi il classe 2008 arrivato in estate dal Genoa che ha giocato i suoi primi minuti ufficiali con l’Atalanta addirittura in Champions League.
Bernasconi, Kossounou e Ahanor sono gli unici tre volti che possono un po’ sorridere dopo la serataccia del Parco dei Principi che ha aperto la quinta avventura nerazzurra nella massima competizione europea.
La scelta di schierare titolare il giovane che l’anno scorso era titolare in Serie C ha stupito tutti, ma apre anche un tema importante che coinvolge Zappacosta: se non scende in campo Zalewski, tocca al ragazzo classe 2003 come prima alternativa? A oggi, pare proprio così.
Il centrale ivoriano, alla seconda partita da titolare di fila dopo quella contro il Lecce, si è invece confermato una certezza del gruppo e anche solo per spirito, voglia di andare oltre le proprie possibilità e impegno massimo merita di avere continuità e spazio.
Con Kossounou da braccetto, se – come successo a Parigi con Barcola – la posizione dell’avversario è talmente esterna che lo prende Bellanova, l’ivoriano si può spostare anche più avanti per cercare di sfruttare la sua fisicità. Infine, Ahanor. Il ragazzino è stato chiamato al volo da Juric quando si è fatto male Scalvini e ora, vista l’infermeria, è la prima alternativa possibile in difesa.