Un investimento strutturale su alta formazione, ricerca e trasferimento tecnologico per sostenere la ripresa economica e sociale dei territori colpiti dal sisma del 2016. Con l’approvazione dello schema di Convenzione “Rieti Città Universitaria”, il Commissario straordinario per la ricostruzione sisma 2016 ha destinato 9,5 milioni di euro delle risorse residue del Fondo per la coesione allo sviluppo di un polo universitario e scientifico stabile nel capoluogo reatino, in stretta collaborazione con la Regione Lazio, l’Università la Sapienza e l’Università degli Studi della Tuscia.
“Rieti Città Universitaria”, fa sapere lo stesso Commissario, “mira a consolidare e potenziare l’offerta formativa già attiva sul territorio, rafforzando al contempo la ricerca applicata, il trasferimento tecnologico e le attività di formazione avanzata connesse alla prevenzione del rischio sismico e alla rigenerazione urbana”.
“Con Rieti città universitaria – afferma il Commissario straordinario al sisma 2016, Guido Castelli – compiamo un balzo in avanti nel percorso di riparazione economica e sociale del cratere sismico. La ricostruzione non può limitarsi al ripristino materiale degli edifici, ma deve creare condizioni di sviluppo stabile e duraturo, soprattutto per le nuove generazioni. Investire in università, ricerca e formazione significa investire nel futuro dei territori colpiti dal sisma, offrendo alle giovani opportunità concrete, e contrastare il processo di spopolamento che da tempo affligge l’Appennino centrale”.
Elemento centrale dell’iniziativa “è la valorizzazione del sistema universitario interateneo Sapienza-Tuscia e del Centro di ricerca per l’Innovazione sull’Economia circolare e sulla salute, già operativo a Rieti”. Il progetto prevede inoltre il recupero e la rifunzionalizzazione di importanti compendi immobiliari pubblici, come l’ex Ospedale di Rieti e l’Istituto ‘Nazzareno Strampelli’, destinati ad accogliere attività didattiche, di ricerca e servizi connessi