Firenze (FI)

Firenze, studenti in corteo contro accorpamenti e scuole al gelo: “Ci riprendiamo tutto”

Davanti alla Città metropolitana si uniscono le voci del Michelangiolo e del Porta Romana: tra aule fredde e istituti sovraffollati cresce la protesta contro i tagli all’istruzione

Firenze, studenti in corteo contro accorpamenti e scuole al gelo: “Ci riprendiamo tutto”

In via Cavour la giornata si apre con una doppia mobilitazione studentesca destinata a convergere in un unico fronte. Dal liceo Michelangiolo arriva una delegazione decisa a opporsi all’accorpamento con il Galileo e a riportare l’attenzione sui tagli all’istruzione che, secondo gli studenti, stanno erodendo la qualità della vita scolastica.

Sono riprese da poche ore le lezioni dopo due giorni di occupazione, e il corteo attraversa il centro con uno striscione che sintetizza la rabbia e la determinazione dei ragazzi: l’idea di essersi visti sottrarre troppo e di voler riprendere ciò che considerano un diritto.

Il Michelangiolo e il timore di scomparire

Deva, rappresentante d’istituto, spiega che il ricorso istituzionale contro l’accorpamento potrebbe anche non bastare a salvare l’identità del liceo così com’è oggi. Ma, sottolinea, questa vertenza non si esaurisce nella difesa di un nome.

La protesta punta a far emergere un disagio più ampio: classi sempre più dense, rapporti tra studenti e docenti compromessi dalla mancanza di tempo e spazio, difficoltà crescenti per chi soffre disturbi d’ansia in ambienti che non permettono un’attenzione individuale. Per gli studenti, questo è il volto concreto del “dimensionamento scolastico”.

Il gelo nelle aule del Porta Romana

Quando il corteo del Michelangiolo arriva davanti alla Città metropolitana, trova già riuniti gli studenti del liceo artistico di Porta Romana, in sciopero per la mancata accensione dei riscaldamenti. Anche quest’anno le aule sono troppo fredde per seguire le lezioni in sicurezza, soprattutto nei laboratori dove macchinari e attrezzature richiedono libertà di movimento.

Una protesta che si fonde in un’unica voce

Nel piazzale, le due mobilitazioni si saldano spontaneamente. Le rivendicazioni partono da problemi diversi ma trovano lo stesso bersaglio: la mancanza di investimenti, la sensazione che l’istruzione sia relegata a una priorità secondaria, l’idea che l’identità degli istituti venga sacrificata insieme al benessere quotidiano degli studenti.

Le bandiere e gli slogan si mescolano, mentre i rappresentanti denunciano scelte governative che, a loro dire, indeboliscono la scuola per privilegiare altre voci di spesa. È in questo intreccio di istanze che la protesta prende forma, come un’unica richiesta collettiva di ascolto, sicurezza e rispetto per il futuro degli studenti fiorentini.