Da settembre una sezione in meno alla Rodari: mamme e papà sul piede di guerra
Striscioni e megafoni fuori dalla materna delle Ceppine, mamme e papà non ci stanno: "Nessuno tocchi sezioni, maestre e bambini".

A Tradate i genitori della scuola materna Rodari nel quartiere Ceppine si mobilitano contro la chiusura di una sezione a partire dal prossimo anno scolastico.
"Non si toccano le sezioni, non si toccano bambini e maestre"
Cinque sezioni quest'anno, quattro dal prossimo. E i bambini della sezione tagliata smistati in quelle superstiti, separati dai compagni di classe e dall'insegnante con cui si erano creati legami e amicizie. Uno scenario che mamme e papà della Rodari di Tradate non accettano. Tanto che ieri, mercoledì, si sono radunati fuori dai cancelli della scuola, nonostante la pioggia, con striscioni e megafono per far sentire le proprie voci.
Alla base dell'indicazione partita dal Provveditorato, le proiezioni condizionate dal calo demografico che da anni si registra in provincia di Varese (e non solo...). A farne le spese la materna delle Ceppine, la più recente tra quelle tradatesi e quella nella quale il Comune ha deciso di attivare una sezione dell'asilo nido comunale nell'ottica di "trattenere" quelle famiglie che oggi si rivolgono alle strutture (nidi e, poi, materne, elementari e medie) di Lonate e Venegono Inferiore.
Si sa, ma non si dice
Premessa: di comunicazioni ufficiali sulla cancellazione di una sezione al momento non ne sono arrivate. Nè ai genitori, nè al Comune. Alla scuola, invece, sembrerebbe di sì, forse a inizio aprile. "Noi l'abbiamo scoperto per caso - racconta una delle mamme - Perchè avevo proposto un progetto a una maestra e lei mi ha detto che il prossimo anno non ci sarebbe stata perchè era perdente posto". Tanto è bastato ad aprire il vaso di Pandora e a preoccupare le famiglie:
"Non sappiamo quale sarà la sezione che potrebbe chiudere. Non sappiamo nulla. La scuola non ha dato alcuna comunicazione, e i disagi li pagheranno i nostri figli e le loro docenti. Qualcuno saluterà i propri compagni a giugno e a settembre non sarà più in classe con loro, dovrà riambientarsi e magari l'anno prossimo rifare tutto da capo perchè entrerà alle elementari. Se fossimo stati informati, chi ne aveva la possibilità avrebbe fatto l'iscrizione come anticipatario, almeno".
Quest'anno la Rodari accoglie 110 bambini in 5 sezioni. L'anno prossimo, ipotizzando tanti ingressi quante uscite, con 4 sezioni si supererebbe il tetto dei 25 bambini per ogni insegnante, facendo salva la presenza di alunni con Bisogni Educativi Speciali.
"Quest'anno le maestre erano contente perchè avevano tutte numeri che permettevano di lavorare con serenità - riporta un'altra mamma - L'anno prossimo, il rischio è di ritrovarsi con delle classi pollaio".
Via alle firme
Mercoledì davanti gli striscioni sono arrivati anche il sindaco Giuseppe Bascialla, il vicesindaco Franco Accordino e l'assessore Erika Martegani. Una presenza volta più ad ascoltare e raccogliere i timori delle famiglie dato che, come detto, anche il Comune ha saputo dell'indicazione del Provveditorato solo "informalmente".
"La prima cosa da fare è chiarezza - hanno commentato a margine gli amministratori comunali - Martedì incontreremo la dirigenza scolastica e poi andremo in Provveditorato".
Intanto, i genitori chiedono un passo indietro con il mantenimento delle 5 sezioni e della maestra che, in caso contrario, dovrebbe trasferirsi. Hanno lanciato una petizione online, che nel giro di tre giorni ha superato le 300 sottoscrizioni.
Di seguito il testo della raccolta firme, che può essere firmata a questo link:
"Noi genitori dei bambini frequentanti la scuola dell’infanzia Gianni Rodari apprendiamo con grande preoccupazione l’intenzione di chiudere una delle sezioni attualmente attive nella scuola.
Tale decisione, assunta senza un adeguato confronto con le famiglie e gli insegnanti, avrà gravi ripercussioni sul benessere e sul percorso educativo dei bambini, oltre che sull’organizzazione della scuola e sul personale docente.
Le motivazioni che ci spingono a richiedere la revoca di questa decisione sono le seguenti:
- Continuità educativa: spostare i bambini e cambiare insegnanti compromette la serenità e il percorso pedagogico già avviato;
- Rapporto numerico bambini/insegnanti: accorpare sezioni significa aumentare il numero di bambini per classe, a discapito della qualità educativa;
- Perdita di figure educative di riferimento: i bambini della scuola dell'infanzia hanno bisogno di stabilità e relazioni fidate;
- Diritto alla scuola nel territorio: la chiusura rappresenta un primo passo verso un progressivo svuotamento del servizio pubblico;
- Decisione unilaterale: genitori e insegnanti non sono stati coinvolti nel processo decisionale.
La continuità educativa è un elemento centrale nella crescita armoniosa dei bambini: il cambiamento di gruppo classe, l’aumento del numero di alunni per sezione e la perdita di punti di riferimento affettivi e pedagogici rappresentano un forte elemento di destabilizzazione.
Inoltre, questa scelta penalizza il territorio, sottraendogli risorse educative fondamentali.
Per questi motivi, chiediamo formalmente la REVOCA della decisione di chiusura della sezione e il mantenimento delle insegnanti assegnate.
Ogni bambino suona il suo strumento, L'insegnante è il direttore di orchestra.
NON TAGLIATE IL NOSTRO FUTURO!
LE INSEGNANTI NON SI TOCCANO!"