Viabilità, sanità, trasporti, istruzione e case: i sindaci chiedono attenzione per la Bassa
Riceviamo e pubblichiamo la nota sottoscritta da diversi Comuni della Bassa per portare all'attenzione le necessità del territorio.
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Riceviamo e pubblichiamo una lettera sottoscritta da diversi Comuni della Bassa per portare all'attenzione le necessità del territorio. Una lettera che ha ricevuto il sostegno aperto del consigliere regionale Giovanni Malanchini (Lega) nel chiedere "maggior rispetto".
Egregio direttore,
le scriviamo per esprimere il nostro pensiero sul dibattito che si è aperto sulla bassa bergamasca, che è quanto mai attuale.
Nel nostro ruolo di sindaci intendiamo evidenziare particolari problemi che le nostre comunità devono affrontare.
Iniziamo con la mancanza di un'adeguata viabilità in una delle zone più produttive della Provincia e della Lombardia: in particolar modo gli insediamenti logistici che si sono sviluppati velocemente nella pianura orientale e che forniscono servizi a tutta la Provincia di Bergamo necessitano di una viabilità adeguata, in considerazione anche dell'ipotesi di realizzazione di uno scalo merci o di un polo intermodale a Cortenuovadel quale si parla da diverso tempo.
Per noi oggi, per i nostri studenti, per le merci che arrivano nei centri di distribuzione logistica e devono arrivare in tutta la Provincia è più facile raggiungere Milano o Brescia che il capoluogo.
Vogliamo poi parlare dell'adeguamento delle strutture sanitarie alle esigenze di una popolazione crescente. Negli scorsi anni all'Asst Papa Giovanni XXIII sono stati assegnati fondi per la realizzazione dell'ottava torre e all'Asst Bergamo Est fondi per la realizzazione del nuovo ospedale di Alzano Lombardo. Interventi doverosi e legittimi ma l'Asst Bergamo Ovest, di gran lunga la più grande per numero di assistiti (quasi la metà della popolazione bergamasca) necessiterebbe di ulteriori interventi per l'adeguamento delle strutture ed un potenziamento delle Case di Comunità e degli Ospedali di Comunità.
Vogliamo parlare del Trasporto pubblico Locale?
La Provincia è praticamente spaccata in due. Abbiamo assistito in questi anni a numerosi investimenti che produrranno effetti positivi sul capoluogo e sull'hinterland (parliamo delle T1, della T2 dell'E-BRT). Nel contempo si sono contratti i servizi nella bassa ed in altre zone marginali della Provincia: i nostri studenti e i nostri lavoratori spesso sì trovano a viaggiare in condizioni inaccettabili. In un incontro fra i sindaci svoltosi a Treviglio alcune settimane fa il tema è emerso in modo drammatico soprattutto perché ci siamo posti il quesito rispetto ulteriori possibili tagli a fronte dell'entrata in servizio della T2, che assorbirà ulteriori fondi al bilancio del Trasporto Pubblico Locale della Provincia.
Un'altra esigenza emersa, soprattutto negli studi di alcune associazioni di categoria, è il potenziamento dei servizi di istruzione e formazione, in considerazione della necessità di personale a seguito della grande crescita demografica: siamo la zona con il maggiore indice di natalità e di crescita demografica.
Infine, ma sicuramente molto importante, l'emergenza abitativa che costituisce oggi una vera e propria urgenza. La carenza di abitazioni si fa sentire soprattutto laddove arrivano nuove persone per lavorare e negli ultimi anni molti dei nostri comuni subiscono gli effetti negativi di tale problema; i sindaci da soli non possono trovare soluzioni adeguate.
Nell'area della bassa bergamasca vive un terzo della popolazione totale della Provincia, tutte le previsioni sono chiare nell'ipotizzare un continuo aumento della popolazione e l'attrattività dei nostri territori per nuovi insediamenti produttivi è evidente.
I sindaci firmatari:
Andrea Capelletti - Covo Mauro Brambilla - Fontanella Vincenzo Trapattoni - Barbata Busetti Pasquale - Martinengo Marco Gazzaniga - Calcio Simone Nava - Antegnate Antonio Marchetti - Torre Pallavicina Matteo Seghezzi - Fara Olivana con Sola Gianluigi Conti - Ghisalba Gianni Forlani - Cividate Gianfranco Gafforelli - Romano di Lombardia Giuseppe Joi Donati - Isso Roberto Ravanelli - Arcene Mauro Barelli - Pumenenego Yuri Grasselli - Spirano Marco Bonardi - Brignano Gera d’Adda Giuseppe Vanoli - Pognano Fabio Ferla - Calvenzano Luigi Rozzoni - Castel Rozzone Eugenio Cerea - Mornico al Serio Ivan Riva - Lurano Simone Piana - Mozzanica Mario Mazza - Palosco
Malanchini: "Sto con i sindaci, la Bassa bergamasca merita rispetto"
“Ho letto con molta attenzione la lettera aperta inviata da 23 sindaci della bassa bergamasca agli organi di stampa. Ho sollevato il problema da tempo, consapevole che l'area più produttiva e di maggiore sviluppo economico della provincia abbia bisogno di maggiori attenzioni - ha commentato il consigliere regionale Giovanni Malanchini - Sono molti i nodi da sciogliere e i problemi urgenti da affrontare, a partire dalla viabilità. I forti dubbi sull'utilità di un'opera come la Bergamo-Treviglio si incrociano con la necessità di potenziare comunque, in modo intelligente, i collegamenti nord-sud della provincia: l'adeguamento della viabilità ordinaria a ovest e la realizzazione della nuova Cremasca ad est, dove la possibile costruzione di un nuovo scalo merci o di un interporto andrebbe a peggiorare una situazione già critica a causa della presenza di diversi insediamenti logistici".
Giovanni Malanchini
"Giustamente i sindaci fanno notare che, mentre a Bergamo e nell'hinterland, si potenzia il trasporto pubblico, nella bassa e in montagna siamo restati al medioevo ed esiste la prospettiva che l'attivazione della linea T2 del tram di Bergamo vada ad erodere altre risorse ai servizi periferici - ha sottolineato Malanchini - La bassa bergamasca registra uno sviluppo demografico che richiede più servizi di carattere sanitario e il potenziamento della formazione professionale: qui, più che altrove, c'è necessità di forza lavoro e di investimenti in ambito sanitario. Io non parlo di pianura perché la pianura inizia a Treviolo e arriva a Cremona: non sono interessato alle questioni stilistiche, oggi dobbiamo guardare alla sostanza. La bassa bergamasca è un'area omogenea dal punto di vista economico, sociale e ambientale. Parliamo di un'area di 350.000 abitanti che rischia di staccarsi socialmente, economicamente e idealmente dalla città e dal resto della provincia: senza una maggiore attenzione a questo territorio si andrà verso una perdita di coesione territoriale. E se é vero che alcuni comuni hanno fatto progressi grazie alla stagione degli ingenti finanziamenti pubblici post Covid, non si può negare l'esistenza della questione che tocca la maggior parte dei piccoli comuni”.