Il futuro dell’area ex Vellutificio Redaelli di via Mazzucconi a Rancio di Lecco è stato al centro della Commissione 5 del Comune di Lecco , riunitasi nella serata di ieri, mercoledì 15 ottobre 2025. A introdurre l’argomento è stato l’assessore Giuseppe Rusconi che ha spiegato che si tratta di un intervento di rigenerazione urbana, con i lavori di bonifica e smaltimento dell’amianto già completati.
Tre condomini nell’Ex Vellutificio Redaelli, scontro in Commissione: «Non è rigenerazione, è cementificazione»
L’architetto Gilardi ha illustrato nel dettaglio il progetto, che prevede una deroga al PGT con cambio di destinazione d’uso da produttivo a residenziale. Sorgeranno tre fabbricati alti fino a 16 metri, con spazi destinati a servizi come uno studio medico e un’area esterna dedicata. Il piano comprende inoltre la cessione di aree per verde pubblico, marciapiedi e autorimesse sia pubbliche sia private, oltre alla sistemazione del tratto di via Padre Domenico Mazzucconi adiacente al comparto. Nelle vicinanze, la società Rancio Srl provvederà al rifacimento di via San Giovanni Battista e del ponte di via Tirabagia. La Commissione Paesaggio ha già espresso parere favorevole.
Durante la discussione, il consigliere Stefano Parolari ha espresso forti perplessità: «Occorre ristrutturare le case vecchie, non costruirne di nuove. Non ci dite chiaramente che qui sorgeranno 60 nuove unità abitative su cinque piani, perché 16 metri di altezza significano questo. Quante persone andranno ad abitare lì? E quanti parcheggi sono previsti per ogni unità? Io mi aspettavo che quell’area diventasse un parco pubblico. Se non sappiamo di cosa parliamo, andiamo a vederla: forse capiremo se servono davvero nuove case o altro. Mi pare che stiamo costruendo un nuovo disastro urbanistico».
Parolari ha poi sollevato dubbi sugli oneri di urbanizzazione e sulla viabilità: «Quell’area è già difficile da raggiungere. Mi sarei aspettato un intervento di edilizia pubblica o popolare, qualcosa di utile per un quartiere che oggi soffoca».
Anche Corrado Valsecchi ha condiviso le richieste di chiarezza: «Le osservazioni di Parolari sono di buon senso. Vorrei capire anch’io quanti appartamenti verranno realizzati. L’altezza non mi sembra un problema, ma la questione dei parcheggi sì. Vanno precisati numeri e tipologie: sono singoli o doppi? A raso o interrati?».
Il consigliere Bernasconi ha posto l’attenzione sulla conformazione del quartiere: «Rancio è una zona in salita, frequentata anche da esterni, con scuole e servizi. È già molto cementificata. L’auspicio di un parco è comprensibile, ma non è in nostro potere. Bene, invece, la riqualificazione del ponte di via Tirabagia».
L’architetto Gilardi ha risposto precisando che non è ancora possibile indicare il numero esatto di unità abitative: «Si parla di circa 116 abitanti teorici secondo i parametri urbanistici vigenti. Ogni persona consuma in media 50 metri quadrati. Ma questo non è ancora il progetto edilizio definitivo. Il soggetto attuatore dovrà comunque garantire la presenza dei parcheggi in caso di diversa destinazione d’uso».
Parolari è tornato a intervenire: «Attenzione a non confondere rigenerazione urbana con degenerazione urbana. Avere oggi un’area dismessa è, paradossalmente, meglio per i cittadini di Rancio che ritrovarsi con 150 abitanti in più e nessuno spazio pubblico, o dover litigare per parcheggiare. Dobbiamo tutelare l’interesse collettivo, non restringerlo».
L’assessore Rusconi ha quindi ribadito che l’amministrazione deve attenersi alle norme: «Il nostro obbligo è rispettare la legge regionale, che piaccia o meno. I consiglieri possono confrontarsi con la proprietà per valutare se vi siano margini per un’area verde. L’intervento non a scomputo vale quasi un milione di euro restituito alla comunità. Oggi approviamo l’aspetto urbanistico, non quello edilizio».
Sulla questione parcheggi, Rusconi ha aggiunto: «Il Comune ha contrattato la realizzazione di 40 posti auto coperti. Certo, ce ne vorrebbero molti di più, ma questo vale per tutti i centri storici. Parliamo di diritto, non di rovescio».
Parolari ha concluso con un’ulteriore riflessione: «Perché uno studio medico e non più parcheggi? L’accesso a via Mazzucconi è già complicato. Forse lei ha presente una via Mazzucconi in qualche zona dell’Adriatico, dove c’è spazio per più edifici».
Rusconi ha infine chiuso i lavori ricordando che «la proposta rispetta la legge regionale 12 e presenta le caratteristiche tecniche necessarie per procedere».
Andrea Gianviti