Torrazza Piemonte (TO)

«Speravo in una svolta invece si preferisce ancora “l’Autunno”»

La consigliera d’opposizione Gavazza, tra aspettative e realtà

«Speravo in una svolta invece si preferisce ancora  “l’Autunno”»
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E’ passato poco più di un anno da quando si sono svolte le elezioni amministrative che hanno visto la conferma di Massimo Rozzino in veste di primo cittadino. Una grande novità nella scorsa campagna elettorale era la candidatura di Martina Gavazza che oggi siede sui banchi d’opposizione come capogruppo di minoranza di «Futura Torrazza».

Un anno di Gavazza in Consiglio

Ed è proprio, alla sua esperienza amministrativa che si accinge a fare alcune considerazioni puntando soprattutto sulla trasparenza: «Tengo alla trasparenza dell'Amministrazione come ogni cittadino ci tiene e la difendo. Accanto metto la Salute, punto cardine di una comunità che vuole stare bene a casa sua. Tutte le idee sulle altre tematiche come viabilità, politiche giovanili, ambiente sono ben dettagliate in quel programma presentato in tante modalità proprio un anno fa e che continua a guidarmi».

Tra aspettative e realtà

«Oggi però vivo la condizione di non essere in grado di realizzare niente di tutto ciò e vivo l'impotenza di non poter rispondere con fatti ai bisogni più emergenti dei cittadini come gli ultimi segnalati sulla sicurezza delle nostre strade, la sporcizia o il degrado della stazione.- Prosegue Gavazza- Forse mi ero un “po’ illusa che fare minoranza sarebbe stato diverso. Fin da quando mi sono candidata mi sono detta che avrei accettato qualsiasi ruolo i cittadini mi avessero attribuito. Credevo però di poter partecipare a delle Capigruppo, mai convocate, dove potersi confrontare, lavorando in sinergia. Pensavo che la data del Consiglio Comunale potesse essere concordata, avere più anticipo nella comunicazione cosi da agevolare me che sono ancora lavoratrice e che ho una famiglia con un bambino piccolo. Credevo di lavorare per il bene comune ma ai sorrisi e alle riverenze continuo a preferire il mettermi in prima persona dialogando. Il rapporto con tutti i membri del Consiglio è di rispetto istituzionale. I miei "NO" in Consiglio sono sempre stati motivati in modo pubblico, ho presentato un'interrogazione che trattava di salute pubblica e decoro, ho richiesto più volte e per diverse esigenze di alcuni cittadini l'accesso agli atti come "Consigliere"».

«Entra poi nello specifico di una vicenda: «Ho mantenuto canali comunicativi aperti a tutti i cittadini e questo mi ha permesso di lavorare o almeno di provarci come quella volta che mi venne segnalato che interi nuclei famigliari torrazzesi da tempo vivevano, in alcuni momenti della giornata, il disagio di non avere la corrente elettrica e, preso atto della faccenda, mi attivai, proposi una raccolta firme ma dei tanti che erano inizialmente mi trovai con pochi disposti a esporsi. Non intendo dare consigli a chi governa da decenni il paese, se non nelle apposite sedi. Conosco il programma della Maggioranza, spesso consulto il loro libretto. Mi chiedo, se in quella parte destinata alle cose ancora da realizzare, preceduta dal grande sproloquio sulle tante opere realizzate, di quei 43 punti pensati, ad oggi, quanti sono stati realizzati?
Potrebbe risponderci con dovizia di particolari proprio la Maggioranza, io ad oggi faccio davvero fatica ad individuarne realizzati almeno 1/5».

Martina Gavazza conclude la sua analisi con un pensiero molto personale strettamente legato al modo di amministrare e sul futuro di questo paese: «Credo ancora molto in una Torazza futura ma non sarò io a realizzarla, né tanto meno a dare suggerimenti/idee a chi non ne necessita, men che meno da me. Speravo davvero che la squadra che oggi rappresento potesse essere come la "Primavera" e invece si continua a preferire l'Autunno».