Vailate (CR)

Polemica per il nuovo capannone: "Siete green, ma solo a convenienza"

A sollevare il caso è Paolo Palladini, ex sindaco e attuale segretario della Lega locale, che punta il dito contro l’attuale Amministrazione

Polemica per il nuovo capannone: "Siete green, ma solo a convenienza"
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Un nuovo capannone sta per sorgere nell’area industriale di Vailate dietro la cascina Resega ed è già polemica. Sebbene la zona sia destinata a uso produttivo da oltre vent’anni – con ben tre Amministrazioni comunali a confermarne la vocazione – la minoranza consiliare accende i riflettori su una questione che va oltre i metri cubi: la tutela del paesaggio.

"Coerenza a trasparenza chiesta solo agli altri"

A sollevare il caso è Paolo Palladini, ex sindaco e attuale segretario della Lega locale, che punta il dito contro l’attuale Amministrazione.

"Vi ricordate il can can inscenato dalla Giunta guidata dal sindaco Andrea Trevisan per il capannone di logistica costruito a Calvenzano, a ridosso del confine con Vailate? Gli attuali amministratori green lamentavano che non era stata intrapresa alcuna azione di tutela nei confronti del nostro paese. Ora, in sordina e senza dare la minima informazione ai cittadini visto che la coerenza e la trasparenza è applicata solo agli altri, la Giunta ha approvato una deroga per consentire la costruzione di un capannone alto circa quindici metri anziché dieci e mezzo come previsto dal Pgt. Dov’è la tanto proclamata tutela nei confronti del nostro paesaggio? Noi non ci scandalizziamo certo della decisione del sindaco e dei suoi assessori: pecunia non olet. Il bilancio vedrà l'entrata di oneri di urbanizzazione. Ci stupiamo invece della flessibilità delle sensibilità paesaggistiche di chi ieri gridava allo scandalo e oggi autorizza maggiori altezze di quasi 5 metri".

La replica: "Necessità legate alle nuove tecnologie"

La replica dell’Amministrazione non è tardata ad arrivare. Il vicesindaco Franco Cerri, chiamato a chiarire, ribadisce che «non c’è nulla di nascosto né di improvvisato».

"Il terreno è stato acquistato da questa azienda che lavora nel campo della cosmetica già all’inizio della lottizzazione quindi parliamo di moltissimi anni fa - ha spiegato - Quindi chi già aveva pensato ai tempi a quella zona industriale aveva ipotizzato la nascita di un capannone o struttura simile".

Quanto all’aumento di altezza, si tratterebbe di una modifica dettata dalle esigenze delle nuove tecnologie: "Hanno chiesto un’altezza superiore solo perché i nuovi magazzini verticali fatti apposta per poter gestire più merce sono più alti ma si tratta di pochi metri. È normale che un progetto con indicazioni di molti anni fa portava al massimo capannoni di una certa altezza, col passare di anni e delle tecnologie i magazzini verticali si sono alzati e quindi hanno chiesto di potersi alzare di un paio di metri".

Cerri tiene anche a sottolineare che si tratta di un insediamento produttivo, non di un hub logistico, e che l’impatto occupazionale sarà positivo: "In Consiglio comunale tutte e le due le forze di minoranze ci hanno chiesto di non bloccare la parte commerciale e industriale del paese: noi siamo molto attenti al consumo del suolo e, infatti, nel prossimo Pgt cercheremo di abbassarlo ulteriormente, seguendo anche le indicazioni date da Regione Lombardia".

Cofferati: "Due pesi, due misure"

Non è dello stesso parere il capogruppo della minoranza di "Prima Vailate" Pierangelo Cofferati: "Lo sviluppo della zona industriale è del tutto normale, quello che sorprende è la disinvoltura nel concedere in deroga una maggiore altezza di ben 5 metri dopo che la giunta Trevisan ha detto peste e corna sul capannone sorto a Calvenzano. Una attenzione al paesaggio che funziona a due pesi e due misure. Ogni nuovo insediamento porta lavoro, basta vedere la quantità di auto di dipendenti parcheggiate ogni giorno fuori dai capannoni. Hanno scoperto l'acqua calda?".