Piemonte

Piano socio sanitario, audizioni di Garanti, zooprofilattico e Ires

Prosegue in quarta Commissione la serie di interventi sul documento di programmazione

Piano socio sanitario, audizioni di Garanti, zooprofilattico e Ires

Consiglio regionale del Piemonte: sono proseguite in quarta Commissione, presieduta dal presidente Luigi Icardi alla presenza dell’assessore alla Sanità Federico Riboldi, le consultazioni dei soggetti interessati alla Proposta di delibera sull’adozione del Piano sociosanitario regionale 2025-2030, presentata dalla Giunta regionale.

Il direttore generale dell’Istituto zooprofilattico Claudio Ghittino ha espresso la piena disponibilità dell’Istituto a collaborare alla realizzazione del Piano per le materie di propria competenza.

La presidente della Commissione regionale Pari opportunità Maria Rosa Porta, intervenuta con la vicepresidente Patrizia Alessi e la commissaria Tullia Todros, ha sottolineato che “il Piano risulta fondato su principi generali condivisibili” e di auspicare “vi siano protocolli operativi in grado di rispondere alle sfide future”.
Le proposte formulate dalla Commissione – hanno spiegato – riguardano soprattutto tre macro obiettivi: la mappatura delle criticità, in particolare su consultori, punti nascita, procreazione medicalmente assistita e potenziamento dei servizi per la tutela della salute mentale, “auspicando l’istituzionalizzazione della figura professionale dello psicologo delle cure primarie”, l’umanizzazione della sanità e la formazione del personale.

La consigliera di Parità Chiara Cerrato ha evidenziato, tra l’altro, che “le dimissioni dal lavoro per le donne tra i 25 e i 44 anni sono dovute in gran parte a difficoltà di conciliazione tempi familiari: ciò significa che il lavoro di cura, che non è solo la maternità ma anche la presa in carico degli anziani, è ancora a carico delle donne” e che “oltre il 7% degli over 65 rinuncia alle cure per difficoltà logistiche” sottolineando la necessità di una sempre maggiore collaborazione con il mondo del volontariato e di rendere sempre meno impattante il digital divide, oltre che implementare il numero di infermieri impegnati nelle cure domiciliari.

La Garante regionale delle persone detenute Monica Formaiano, che presenterà alla Commissione un documento redatto con il coinvolgimento dei Garanti territoriali ha ribadito che la “sanità penitenziaria è, a tutti gli effetti, di competenza del Servizio sanitario regionale” e denunciato – tra le altre – le difficoltà di coordinamento tra i referenti della sanità territoriale e penitenziaria, che impedisce la creazione di procedure standardizzate, la necessità di formare e aggiornare il personale medico sanitario, di potenziare la telemedicina, il fascicolo sanitario elettronico.

Il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Giovanni Ravalli ha evidenziato in particolare i problemi legati ai disturbi alimentari, che colpiscono circa 10 minori su 100, e la necessità di un maggior numero di posti letto disponibili per i minori, le sfide da mettere in campo per superare la denatalità e il calo demografico “incrementando i progetti a sostegno della maternità e delle gestanti che vivono situazioni economiche difficili”. Ha concentrato la propria attenzione anche sui minori resi fragili dalle conseguenze delle separazioni conflittuali e sulla necessità di adeguare alla legge nazionale la composizione delle equipes multidisciplinari per l’accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati.

Il Garante dei diritti degli animali Paolo Guiso ha evidenziato l’importanza di monitorare gli insetti vettori e la loro evoluzione, responsabili di diverse malattie infettive, e le aggressioni canine, enormemente sottostimate. Ha sottolineato inoltre “la necessità di regolamentare e controllare la presenza di molossi sul territorio e informare i padroni su come comportarsi nei loro confronti”.

Il difensore civico Paola Baldovino, Garante del diritto alla salute, ha sottolineato “la necessità di una presa in carico proattiva dei pazienti per le visite specialistiche e gli esami diagnostici” così come “l’urgenza di rivedere i criteri del sistema di prenotazione delle visite, che non sembrano tenere in conto categorie svantaggiate per cui raggiungere sedi lontane dal luogo di residenza comporta rinunciare alla prestazione”, di “monitorare i tempi di attesa degli appuntamenti dei medici a domicilio, spesso troppo lunghi” e di “prevedere un’edilizia sanitaria completamente inclusiva e senza presenza di barriere architettoniche”.

Il presidente di Ires Alessandro Sciretti e la dirigente di ricerca dell’Area Salute e sviluppo del sistema sanitario Giovanna Perino – infine – hanno definito il Piano sociosanitario “un documento importante” e hanno espresso massima disponibilità per collaborarvi e contribuire ai suoi strumenti attuativi.

Sono intervenuti, per richieste di chiarimenti, Alberto UniaSarah Disabato (M5s), Giulia Marro (Avs), Gianna Pentenero (Pd) e Silvio Magliano (Lista Cirio).