Cologno al Serio (BG)

Parcheggi rosa, il Comune ne ha istituti sei

Lo ha deciso all'unanimità il Consiglio comunale nella seduta del 19 dicembre

Parcheggi rosa, il Comune ne ha istituti sei

L’Amministrazione comunale di Cologno al Serio istituisce i parcheggi rosa. Lo ha deciso all’unanimità nell’ultima seduta del Consiglio comunale.

Il regolamento

Nell’ultima seduta del Consiglio comunale che si è svolta il 19 dicembre l’assessore con delega alla Mobilità Renato De Franceschi ha portato in approvazione il nuovo regolamento che prevede l’individuazione degli stalli “rosa” in alcune aree del paese. Il rilascio avviene secondo le modalità previste, e la sosta è illimitata.

“Il Comune riconosce il valore sociale della maternità, della genitorialità e di tutte le forme di cura familiare, comprese le famiglie monogenitoriali, adottive e affidatarie – ha esordito –  gli stalli rosa costituiscono uno strumento concreto di sostegno alla mobilità delle persone in gravidanza e dei genitori con figli fino a due anni, contribuendo alla sicurezza stradale, alla conciliazione vita-lavoro e alla qualità della vita urbana. Con questo regolamento miriamo a promuovere equità, solidarietà e inclusione, consentendo a tutte le persone aventi diritto di accedere agli spazi riservati in modo semplice, chiaro e trasparente”.

Poi ha spiegato a chi sono riservati.

“Gli stalli ‘rosa’ sono destinati alla sosta di veicoli al servizio dei beneficiari, debitamente muniti del permesso che può essere richiesto esclusivamente dai residenti del Comune di Cologno titolari di patente di guida valida – ha chiarito – Nel dettaglio, donne in stato di gravidanza, genitori con figli minori di due anni, genitori affidatari o adottivi con figli minori di due anni. Tuttavia, gli stalli possono essere utilizzati da qualsiasi persona in gravidanza o con figli fino a due anni, anche se non residente, purché munita del permesso rilasciato dal Comune di residenza. I genitori possono utilizzare gli stalli rosa solo se accompagnano i figli minori. Il permesso è nominale, non cedibile e valido fino al compimento dei due anni del minore o fino al termine della gravidanza, con tolleranza di giorni dieci dalla data presunta del parto”.

Dove verranno individuati

“Alle scuole elementari saranno collocati due stalli – ha precisato l’assessore – due nel parcheggio in prossimità del T-red all’incrocio tra Provinciale Cremasca e via Milano e altri due in piazza Cavour, vicino alla scuola materne ‘Cirillo Pizio’. E’ comunque previsto l’aggiornamento”.

Gli emendamenti dell’opposizione

Il centrodestra ha ben accolto la proposta ma ha presentato due emendamenti e suggerito altri stalli nella zona del mercato.

“Si tratta di un’iniziativa lodevole, che intercetta una sentita esigenza sociale e si allinea alle recenti innovazioni del Codice della Strada volte a sostenere la genitorialità e la maternità – ha affermato il consigliere Robert Carrara – Tuttavia il punto di maggiore criticità risiede nell’articolo che inserisce tra i requisiti per il rilascio del ‘permesso rosa’ l’essere titolare di patente di guida valida. Tale previsione si pone in palese contrasto con la normativa nazionale di riferimento e viola il principio di gerarchia delle fonti. La norma, così come formulata, produrrebbe l’effetto irragionevole e discriminatorio di escludere dal beneficio un’ampia platea di soggetti che la legge intende invece tutelare. Si pensi a una donna in stato di gravidanza o a un neogenitore che non possiede la patente di guida e che, per i propri spostamenti, dipende da un altro soggetto (coniuge, partner, familiare). La stessa bozza di regolamento presenta inoltre una contraddizione interna. Si stabilisce infatti che la fruizione del permesso è subordinata alla presenza del titolare e del minore. Questa disposizione riconosce implicitamente che il titolare del permesso possa trovarsi a bordo del veicolo anche come passeggero, rendendo il requisito della patente illogico e incoerente con il resto del testo. Si propone quindi al Consiglio di sopprimere integralmente il comma che prevede di essere titolare di patente di guida valida, e di prevedere che la fruizione del permesso è subordinata alla presenza del titolare a bordo del veicolo, anche in qualità di passeggero e, ove previsto, del minore”.

Emendamenti che hanno trovato accoglimento.

“Nella proposta in esame la locuzione ‘veicoli al servizio’ di donne in gravidanza e di genitori di bimbi di età non superiore a due anni è in senso restrittivo, richiedendo il possesso della patente di guida – è intervenuto il comandante della Polizia locale presente in Aula, Canio Brando – Gli emendamenti presentati estendono la platea anche ai soggetti non in possesso di patente accompagnati in auto da terzi. Entrambe le soluzioni, a mio parere, risultano legittime per cui lascio al Consiglio la decisione finale”.

Messi ai voti, sono passati all’unanimità.