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In Italia nove scuole su dieci non sono in regola con le certificazioni di sicurezza

Lo rivela l'analisi di Tuttoscuola a pochi giorni dalla ripresa delle lezioni. Il Ministero: "Non tengono conto degli interventi col Pnrr"

In Italia nove scuole su dieci non sono in regola con le certificazioni di sicurezza
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A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, l’allarme arriva dai dati diffusi da Tuttoscuola: nove edifici scolastici su dieci non sono in regola con le certificazioni di sicurezza. Su quasi 40mila plessi presenti in Italia, ben 36mila sono privi di una o più attestazioni obbligatorie, mentre 3.588 – frequentati da circa 700mila tra studenti e personale – non possiedono neppure un documento.

Le certificazioni mancanti

La normativa prevede cinque certificazioni fondamentali:

  1. Documento di valutazione dei rischi
  2. Certificato di agibilità
  3. Certificato di prevenzione incendi
  4. Omologazione della centrale termica
  5. Piano di evacuazione

Solo una scuola su dieci risulta in possesso di tutti e cinque i documenti.

“Non si tratta di scartoffie burocratiche”, avverte il dossier, “ma di strumenti che riguardano la sicurezza di milioni di studenti, docenti e lavoratori”.

Il rischio sismico e idrogeologico

Il quadro diventa ancora più critico nelle aree del Paese a più alta pericolosità. In zone a rischio sismico elevato, meno della metà degli edifici (49%) dispone del certificato di collaudo statico, percentuale che paradossalmente cresce al 56% nelle aree a rischio più basso.

Secondo l’analisi, oltre il 21% delle scuole si trova in aree a rischio idrogeologico e il 40% in zone classificate a media o alta sismicità. Nonostante questo, nell’85% dei casi gli edifici sono stati costruiti senza criteri antisismici.

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Nove edifici scolastici su dieci non sono in regola con le certificazioni di sicurezza

Gli immobili scolastici italiani hanno un’anzianità media di circa sessant’anni: oltre 1.500 scuole sono state costruite prima del 1920. Negli ultimi due anni, il rapporto di Cittadinanza Attiva ha registrato 138 episodi di crolli o cedimenti nelle aule.
La situazione varia molto a livello regionale: in Valle d’Aosta quasi l’88% delle scuole è in regola con l’agibilità, mentre in Lazio, Sicilia e Sardegna la percentuale scende sotto il 20%.

Fondi e responsabilità

Dal ministero dell’Istruzione fanno sapere che i dati diffusi da Tuttoscuola, relativi al 2023/2024, non tengono conto degli interventi in corso su oltre 10mila edifici grazie ai fondi del Pnrr e a risorse ministeriali aggiuntive.

Si tratta del più grande piano di intervento mai avviato sull’edilizia scolastica italiana”, spiegano fonti ministeriali, sottolineando che i risultati saranno visibili solo nei prossimi anni.

Resta però il nodo delle competenze: la manutenzione e la messa in sicurezza spettano agli enti locali, spesso privi di fondi adeguati e schiacciati da procedure complesse.

Ogni giorno, oltre otto milioni di persone – tra studenti e personale – trascorrono in media mille ore l’anno dentro edifici scolastici. In questo senso, la fotografia scattata dal dossier mostra un Paese non risulta certo essere confortante.