«Il porto deve tornare alla città e ai lavagnesi: è una risorsa che va gestita in house, con pieno controllo pubblico». Con queste parole il Gruppo Territoriale Tigullio e Valli -Gruppo di Lavagna del Movimento 5 Stelle interviene dopo le recenti polemiche sul futuro del porto e le conseguenze politiche registrate in Consiglio comunale.
«Abbiamo sempre sostenuto – prosegue la nota – che una gestione diretta sarebbe stata possibile se sindaco e Osl (Organo Straordinario di Liquidazione, ndr) fossero riusciti a chiudere il dissesto finanziario, che invece ancora perdura. L’iter portato avanti dall’Amministrazione è avvenuto in totale assenza di trasparenza e condivisione, e il risultato è un project financing che offre grandi vantaggi al privato e poco ritorno per la comunità».
Il Movimento ribadisce di aver più volte denunciato le criticità procedurali e tecniche del progetto. Ma, aggiunge,
«ci ha sorpreso l’esistenza dell’Associazione Marina d’Europa e soprattutto il ruolo di vicepresidente ricoperto da Lapetina. Il contrasto al progetto Mangiante aveva portato alla nascita di “Lavagna Insieme” e le battaglie sul porto sono sempre state condivise: non comprendiamo la scelta del capogruppo di agire in autonomia, legandosi a personalità lontane dai nostri valori».
Il gruppo esprime poi pieno sostegno al consigliere Massimo Amicone, che ha scelto di proseguire in un nuovo gruppo consiliare:
«Ha sempre fondato il suo impegno su trasparenza, legalità e lealtà verso i cittadini: principi che continuiamo a portare avanti».
«Finché ci sarà uno spiraglio – conclude il M5S – continueremo a lavorare per una gestione pubblica del porto, auspicando che si aprano spazi per una nuova riflessione e per un confronto reale, nel rispetto della legalità e della trasparenza».