Drag Queen a scuola per parlare di bullismo. La Lega insorge: "Con la kefiah senza alcuna competenza"
“Chi glielo dice ora ai trogloditi al governo che sono entrata in un liceo?”, commenta provocatoriamente Priscilla dopo l'incontro con gli studenti


Un incontro organizzato durante l’autogestione degli studenti al liceo artistico “Bruno Munari” di Acerra, in provincia di Napoli, ha innescato una polemica nazionale. Protagonista dell’evento è stata Priscilla, nome d’arte di Mariano Gallo, drag queen e attivista queer, invitata dagli studenti per un dibattito sui temi del bullismo, dell’omofobia e dei diritti civili.
Ma la presenza della performer all’interno di un’istituzione scolastica ha provocato la dura reazione della Lega, che ha definito l’iniziativa una “deriva ideologica” e ha annunciato un’interrogazione parlamentare.
Visualizza questo post su Instagram
Priscilla: “Dialogo importante con studenti consapevoli”
Secondo quanto raccontato da Priscilla stessa sui social, l’incontro si è svolto lo scorso gennaio nell’ambito della settimana di autogestione e ha rappresentato per molti studenti un’occasione di confronto su temi spesso trascurati nell’ambito scolastico.
“Abbiamo parlato di bullismo, di discriminazioni, dell’importanza dell’istruzione e della partecipazione attiva alla vita politica – ha scritto –. I ragazzi e le ragazze che ho incontrato mi hanno colpito per la loro consapevolezza e maturità. Mentre alcune riforme sembrano voler riportare la scuola indietro di secoli, loro guardano al futuro”.
Nel corso dell’incontro si è discusso anche di diritti civili, di attivismo e della questione palestinese, temi che – secondo Priscilla – sono parte integrante di un’educazione alla cittadinanza attiva.
“Chi glielo dice ora ai trogloditi al governo che sono entrata in un liceo?”, si legge provocatoriamente in un post pubblicato poco dopo l’evento.
Lega all’attacco: “Attivismo travestito da formazione”
La reazione più dura è arrivata dal deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo del Carroccio in Commissione Cultura alla Camera, che ha denunciato l’episodio parlando di “attivisti ideologizzati” introdotti nelle scuole con la complicità di docenti “di estrema sinistra”.
“Una drag queen bardata di kefiah ha parlato a studenti tra i 13 e i 17 anni – ha dichiarato – senza alcuna competenza pedagogica, senza essere uno psicologo né un esperto. E ha perfino sostenuto che ciò che la scuola costruisce, le famiglie spesso lo distruggono”.
Sasso ha annunciato una formale interrogazione al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, chiedendo che venga fatta chiarezza sull’accaduto. Il deputato ha poi rilanciato la proposta della Lega sul consenso informato per le attività extrascolastiche, rivendicando il diritto delle famiglie a scegliere chi possa intervenire nel percorso educativo dei propri figli.
Visualizza questo post su Instagram
“Invece di sollevare polemiche strumentali e invadere il lavoro quotidiano del personale della scuola, riteniamo che la politica debba concentrarsi sulle priorità reali del mondo dell’istruzione. Non servono interventi esterni: i valori li insegnano i nostri docenti, che sono i professionisti dell’educazione. E lo fanno con passione e competenza. La scuola deve essere un ambiente di confronto aperto, inclusivo e rispettoso della libertà di espressione, senza alcuna forma di discriminazione o censura. Le scuole devono essere in grado di affrontare temi delicati come l’identità di genere e la diversità. Devono essere luoghi di formazione che promuovono il pensiero libero e critico, il rispetto per la diversità e l’inclusione, fornendo agli studenti gli strumenti per comprendere le varie sfaccettature della società”. Così parlando con l’ANSA il segretario generale della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile, che difende l'iniziativa.
Il precedente di Treviso: bimbi in moschea, altra bufera politica
La polemica di Acerra arriva a poche settimane di distanza da un altro caso che ha visto la Lega sul piede di guerra. A Ponte della Priula, in provincia di Treviso, alcuni bambini della scuola dell’infanzia paritaria Santa Maria delle Vittorie hanno partecipato a una visita in una moschea, nell’ambito di un progetto di dialogo interreligioso.

Anche in quel caso, le reazioni sono state fortemente critiche: il consigliere regionale Alberto Villanova ha parlato di “resa culturale” e ha definito inaccettabile che bambini italiani si inginocchiassero verso la Mecca.