Lamporo (VC)

Dimissioni della maggioranza, Preti: “Deluso, i cittadini non meritavano il commissariamento”

L'ex primo cittadino parla dei dissapori, dei cantieri e dei lavori

Dimissioni della maggioranza, Preti: “Deluso, i cittadini non meritavano il commissariamento”

Lamporo è ufficialmente senza amministrazione e si avvia verso il commissariamento. A commentare quanto accaduto è l’ormai ex sindaco Claudio Preti, che racconta di aver appreso la notizia delle dimissioni della maggioranza nella mattinata di oggi, informato dal segretario comunale.

Dimissioni della maggioranza, le prime parole di Preti

«Non me lo aspettavo – spiega Preti – anche perché poche settimane fa avevo avuto un confronto con la Giunta. In quell’occasione il mio vice, dopo essere stato incalzato, mi aveva confermato il desiderio di candidarsi a sindaco alle prossime elezioni, ma mi aveva anche assicurato che avrebbe concluso il mandato all’interno di questa maggioranza».

Preti chiarisce di aver avanzato una sola richiesta: «Se stava lavorando a una lista alternativa, sarebbe stato corretto rimettere le deleghe da vicesindaco e concludere il mandato da consigliere di maggioranza. Credo che sia stata proprio questa mia proposta a far scattare la scelta di rassegnare le dimissioni».

Nel corso del mandato, sottolinea l’ex primo cittadino, il vicesindaco ha sempre votato a favore delle delibere, fatta eccezione per la questione della Cer di Livorno Ferraris. «Diceva che avremmo speso soldi comunali, ma queste sono scusanti. Né lui né gli altri mi hanno mai manifestato chiaramente questa volontà di rottura».

Questioni economiche

Le divergenze, secondo Preti, riguardavano soprattutto la gestione economica: «Non erano favorevoli ai finanziamenti ottenuti, ai lavori svolti e contestavano l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione. Ma amministrare un Comune significa saper ottenere fondi e investire l’avanzo. È inutile avere soldi fermi e un patrimonio che cade a pezzi».

Un riferimento diretto va anche ai lavori programmati sull’ex circolo: «Mi spiace che il rifacimento della facciata, degli infissi e l’installazione del fotovoltaico possano non essere realizzati, nonostante avessimo vinto un bando».

Preti ammette che i segnali di frattura erano evidenti da tempo: «Avevo capito che non condividevano più i miei progetti almeno da tre consigli comunali. Non avevamo più le stesse idee. Loro non volevano migliorare il paese, eppure siamo stati eletti per questo: valorizzare il patrimonio e creare introiti. Quei locali potevano diventare attività, far rivivere il paese, anche perché lo stesso vicesindaco mi diceva che non c’era mai nessuno in giro. Ma mai mi sarei aspettato queste dimissioni».

Cantieri e Imu

Rispondendo alle critiche sui cantieri e sulla gestione finanziaria, Preti difende le scelte fatte: «Capisco le polemiche, ma oggi la roggia è sicura. L’aumento dell’Imu è stato necessario, lo ha detto anche la responsabile dell’ufficio finanziario, a causa dell’aumento della spesa corrente. Lamporo però non è un Comune in predissesto, come qualcuno sostiene paragonandolo ad un’altra realtà».

Chiarimenti anche sui rapporti con il Comune di Crescentino: «Le somme per le mie ore di permesso, cinque a settimana, ammontano a circa 7mila euro l’anno. Io sono un sindaco presente, dovevo esser in Comune quando c’erano i tecnici, il segretario comunale per lavorare e portare a casa i risultato ottenuti in questi anni dal nostro Comune. Sono dovute per legge dal 2023, prima la normativa era diversa».

“I cittadini non meritavano il commissariamento”

Il sentimento prevalente resta l’amarezza: «Sono deluso, ma soprattutto penso che i lamporesi non si meritassero questo. Ci avevano votato per arrivare a fine mandato. Non è giusto che debbano subire un commissariamento».

Si ricandiderà?

Infine, uno sguardo al futuro politico: si ricandiderà? «Non lo so – conclude Preti –. Se lo farò, dovrò avere una lista di persone che condividano il mio modo di amministrare: puntare sulla riqualificazione del patrimonio pubblico, che è il vero tesoro di Lamporo».