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Cori fascisti nella sede di Fratelli d’Italia a Parma. Schlein: “Meloni tacerà ancora?”

Donzelli (FdI): “Da noi chi sbaglia paga, a sinistra non so. Da noi non c’è spazio per la nostalgia dei totalitarismi”. Vannacci: "Non vado ad origliare in casa d'altri"

Cori fascisti nella sede di Fratelli d’Italia a Parma. Schlein: “Meloni tacerà ancora?”

Un gruppo di giovani ha intonato cori fascisti e inni al Duce all’interno e di fronte alla sede di Fratelli d’Italia a Parma, utilizzata anche dal movimento giovanile del partito, Gioventù Nazionale. Il video, girato la sera del 28 ottobre – anniversario della marcia su Roma – è stato diffuso sui social dalla pagina Facebook PD Parma e ha rapidamente scatenato polemiche in tutta Italia.

Nel filmato, girato nei locali di Borgo del Parmigianino, in pieno centro storico, si sente il canto “Me ne frego”, con versi come:

“Se il sol dell’avvenire è rosso di colore, me ne frego di morire sventolando il tricolore! Ce ne freghiamo della galera, camicia nera trionferà. Se non trionfa sarà un macello col manganello e le bombe a man!”, seguito dal coro “Duce, Duce”.

 

La dura reazione del PD

La diffusione delle immagini ha suscitato un’ondata di condanne. Il sindaco di Parma, Michele Guerra, ha parlato di “squallida propaganda di un tempo passato e orrendo”.

Michele Guerra, sindaco di Parma

I valori che rappresenta questa città sono del tutto alternativi e contrapposti a quelli che senza pudore propagandano nella sede di Fratelli d’Italia. Parma non accetterà né ora né mai la propaganda fascista”.

Dura anche la reazione del Partito Democratico. La segretaria nazionale Elly Schlein ha definito “molto grave” l’episodio e ha chiesto una presa di posizione chiara alla premier Giorgia Meloni:

Aspettiamo di sentire una presa di distanza dalla presidente del Consiglio. O forse tacerà anche questa volta?”.

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Elly Schlein, segretaria nazionale del Pd

Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo del Pd alla Camera e al Senato, hanno aggiunto:

Questa volta la matrice è chiara. Giovani inneggiano al duce in una sede di FdI. Meloni dovrebbe ricordare ai suoi che governa democraticamente eletta perché qualcuno combatté il fascismo anche a costo della vita, e che la Costituzione su cui ha giurato è nata dalla Resistenza”.

Il segretario regionale del Pd Emilia-Romagna, Luigi Tosiani, ha espresso “vergogna e sdegno pensando ai valori di chi ha combattuto per liberare il Paese”, mentre l’europarlamentare Sandro Ruotolo ha ricordato che “quella fiamma nel simbolo di Fratelli d’Italia non è solo un richiamo grafico, ma un’eredità. Le radici non mentono. Meloni che fa? Tace o condanna?”.

Anche la vicepresidente del Pd, Chiara Gribaudo, ha attaccato:

“La cosa grave è che si sentono intoccabili, impuniti, tanto da fare canti fascisti dentro una sede pubblica. Attendiamo il commento della presidente del Consiglio: anche stavolta insulterà chi ha ripreso la scena o condannerà definitivamente questi rigurgiti fascisti?”.

Il Pd di Parma ha pubblicato una nota in cui ricorda la storia antifascista della città:

“Nel 1922 Parma alzò le barricate contro i fascisti. Nel 1945 conquistò la Medaglia d’Oro alla Resistenza. Ogni pietra del centro parla di chi scelse la libertà quando non era facile farlo. Per noi antifascismo non è un hashtag, è la radice della nostra comunità”.

La risposta di Fratelli d’Italia

Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale hanno annunciato provvedimenti immediati. In una nota, il coordinamento regionale di Gioventù Nazionale Emilia-Romagna ha comunicato “il commissariamento immediato della federazione provinciale di Parma per motivi di incompatibilità politica”, in accordo con i vertici nazionali.

Il responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, ha precisato che “Gioventù Nazionale aveva già provveduto al commissariamento prima della pubblicazione del video”, aggiungendo:

“Da noi chi sbaglia paga, a sinistra non so. Da noi non c’è spazio per la nostalgia dei totalitarismi”.

Donzelli ha poi accusato la sinistra di “montare una polemica priva di senso” e di non aver mostrato “la stessa solerzia quando nei circoli del Pd si indossano magliette inneggianti alle Brigate rosse o quando studenti di sinistra impediscono di parlare a chi la pensa diversamente”.

Fabio Roscani, presidente nazionale di Gioventù Nazionale e deputato di FdI, ha ribadito che “il movimento ha agito immediatamente, commissariando la sezione di Parma già nelle prime ore del mattino. Non c’è spazio nel nostro movimento per comportamenti incompatibili con i valori della libertà e della democrazia. Non accettiamo lezioni da chi non condanna episodi di violenza o apologia delle Brigate rosse”.

Vannacci: “Non vado a origliare in casa d’altri”

Sul caso è intervenuto anche il vicesegretario della Lega, Roberto Vannacci, che ha dichiarato di non conoscere i dettagli, “avendo letto solo i titoli di stampa”, e ha aggiunto:

In genere non vado a origliare in casa d’altri cosa si canti o di cosa si discuta”.

Riguardo alla possibile apologia di fascismo, Vannacci ha osservato:

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Roberto Vannacci

“Se l’evento non costituisce reato e non limita la libertà altrui, la vicenda ha poco di interessante. Magari interessa a chi da tre anni urla al pericolo fascista e giustifica la violenza nelle piazze”.

Intanto, il collettivo Azione Antifascista Parma ha indetto per le 18 un presidio di protesta in Borgo del Parmigianino, a pochi metri dalla sede di FdI. Nel volantino diffuso dagli organizzatori si legge:

“Inaccettabili cori e canti inneggianti esplicitamente al fascismo si sono diffusi dalla sede cittadina di Fratelli d’Italia, partito al governo. Le bestie nazifasciste non si nascondono più”.