Roma (RM)

Carlo Verdone, “Sindaco per un giorno”: in centro, in periferia e poi la Lupa capitolina in Campidoglio

Diverse tappe in città e poi finale in Campidoglio con Gualtieri

Carlo Verdone, “Sindaco per un giorno”: in centro, in periferia e poi la Lupa capitolina in Campidoglio

Una giornata da sindaco, come fu 25 anni fa per Alberto Sordi, nel giorno del suo 80mo compleanno. Oggi è stata la volta di Carlo Verdone, che ha festeggiato il suo 75esimo compleanno nell’abbraccio corale e caloroso delle periferie della Capitale. Primo appuntamento in piazza del Campidoglio alle 10, dove sotto lo sguardo attento di decine di giornalisti e fotografi, ma anche di alcuni curiosi, il sindaco Roberto Gualtieri ha consegnato a Verdone la fascia tricolore. “Adesso prendo io il comando”, ha detto l’attore. Diversi i richiami durante la giornata ai personaggi e alle scene più celebri dei suoi film. Tanto che sul finire della giornata, anche Gualtieri, cede all’ironia: “Hai detto che ami tanto Roma ma c’è anche un grande affetto di Roma per te, allora lo vedi che è reciproco?”, dice Gualtieri riferendosi al personaggio di Furio in “Bianco, rosso e Verdone”. E poi c’è la citazione da Gallo Cedrone: di primissimo mattino, non appena indossata la fascia da primo cittadino, qualcuno urla e chiede a Verdone “che ci facciamo con le buche di Roma?” e lui, senza indugio, replica: “Le asfalteremo”.

L’ironia monta poi nel pomeriggio e raggiunge il climax durante il pranzo al centro anziani a La Storta, periferia a nord della città. La presidente, Angela Oberti, donna energica e giovanile, invita gli ospiti di eccezione a un altro pranzo, preparato dagli anziani, a base di pappardelle al cinghiale. Il minisindaco Daniele Torquati scherza e dice: “Non cucinate voi, non se ne parla”, ma poi ironizza anche: “Angela, sono un po’ geloso”. A tavola intanto sfilano orecchiette al sugo di pomodoro e fettuccine cacio e pepe, saltimbocca alla romana, patate e parmigiana di melanzane. La torta è enorme, sono almeno cento gli anziani invitati al banchetto speciale, ed è un classico tripudio di pan di spagna, crema chantilly, gocce di cioccolato e panna montata. Parte il coro di auguri e scatta il brindisi. Verdone confessa: “Sono astemio da sempre, non ho mai bevuto, ma qui ho fatto una piccola eccezione”.

Le altre tappe della giornata sono a Villa Gordiani, dove si inaugura un parco giochi con tanto di bambini che cantano buon compleanno e Verdone che si commuove: “Erano bambini indiani, pakistani e che parlavano romano, sono nati a Roma e sono romani. Mi sono commosso e me li sono abbracciati tutti. Roma è una grande madre che abbraccia e accoglie”. Poi al parco di Centocelle e a Tragliatella dove sono in corso due diversi cantieri, uno di riqualificazione del verde e uno di costruzione delle fognature attese da vent’anni. Ed è qui che il dibattito con i cittadini si fa serrato, le istanze sono tante ma l’amministrazione comunale si è presentata con un pacchetto di proposte che si aggiungono a quelle già realizzate. “Il sindaco Gualtieri, ha portato un bell’incartamento, se poi non ve lo fa bene, me votate a me – dice Verdone in romanesco – e ve lo faccio io”. Poi, è ora di rientrare, ma prima una sosta al teatro Valle per prendere atto dell’andamento dei lavori e della riapertura nel 2026.

In Campidoglio, da dove al mattino è partito il tour, Verdone riceve la Lupa capitolina, massima onorificenza cittadina. Applausi e auguri animano l’Aula Giulio Cesare dove sono accorsi anche molti dipendenti comunali. Poi alle 18 l’attore riconsegna la fascia tricolore e si congeda. “Grazie per avermi fatto incontrare nelle periferie tanta umanità e tanta poesia. È stato un giorno indimenticabile”, lascia scritto sul libro d’oro del Campidoglio, accanto alla frase di Alberto Sordi, di 25 anni fa, quando anche lui fu sindaco per un giorno e che recitava: “A Roma ch’io vidi mai supina e doma, da un sindaco per un giorno”. Palazzo Senatorio si svuota, i commessi e gli operai riportano l’ordine a termine di una giornata lunga anche per loro. In eredità alla città restano le due memorie di giunta approvate al mattino e un paio di proposte. Un elenco di idee insomma, in cui ci sono la realizzazione di un centro dentistico gratuito per indigenti a Tor Bella Monaca, il rilascio di permessi per mettere i tavolini esterni anche alle piccole librerie del centro, l’installazione di un mercatino di libri e antiquariato nell’ambito della riqualificazione di via Veneto, all’inizio di Villa Borghese, e una ipotesi di riqualificazione per una sala cinematografica comunale chiusa da tempo.