Brignano Gera d'Adda (BG)

Cambia l’Irpef in paese, e slitta ancora il contratto con G.Eco

Le nuove aliquote Irpef hanno fatto storcere il naso alle minoranze brignanesi, che hanno criticato le modifiche della Giunta comunale.

Cambia l’Irpef in paese, e slitta ancora il contratto con G.Eco
Modificata l’addizionale Irpef: esenzione fino a 12 mila euro poi aliquota unica dello 0,77 % per tutti. Non c’è pace, invece, per il contratto tra Comune e “G.Eco”, rimandato ulteriormente dall’ordine del giorno del Consiglio comunale di settimana scorsa e discusso d’urgenza venerdì sera.

Dibattito in Consiglio per i nuovi scaglioni Irpef

Sono stati questi i due temi “caldi” della seduta di mercoledì della scorsa settimana, con il sindaco di Brignano Marco Bonardi che ha così spiegato le ragioni della nuova aliquota: “Una decisione scaturita dopo aver analizzato una serie di proiezioni, partendo da un’entrata che ci dovrebbe garantire la tranquillità nell’erogare i servizi essenziali. Tutte le altre soluzioni che potessero sgravare maggiormente i nuclei meno abbienti o che andassero a chiedere uno sforzo maggiore ai redditi alti sono risultate vane per la tipologia di redditi di cui è composto il nostro Comune, che ha ben pochi redditi superiori a 50mila euro”. Una modifica, come prevedibile, che non è invece piaciuta a nessuna delle due minoranze.
Noemi Galimberti, consigliere di PrimaVera Civica.
“La rimodulazione da quattro a due scaglioni per il 2026 dovrebbe portare al Comune circa 30mila euro in più – ha sottolineato la consigliera Noemi Galimberti di “PrimaVera Civica” – Io e la collega Severina Allevi da subito ci siamo dichiarate contrarie al provvedimento, che rischia di colpire in termini di imposizione fiscale i redditi più bassi. L’applicazione delle due fasce di reddito a nostro parere non rispetta l’articolo 53 della Costituzione, che stabilisce che tutti sono tenuti a concorrere nella spesa pubblica in ragione della loro capacità contributiva e che il sistema tributario si basa su criteri di progressività”.
Contraria anche “Brignano al Centro”. “Sarebbe stato fondamentale l’inserimento di un’ulteriore fascia per andare incontro ai cittadini meno abbienti e alla fascia media – ha commentato l’ex sindaca Beatrice Bolandrini – Questa scelta comporterà maggiori introiti per il Comune, a scapito però di chi ha redditi più bassi, e questo denota poca attenzione e rispetto nei confronti dei brignanesi”.

Rimandato ancora il contratto con G.Eco, approvato solo venerdì d’urgenza

Rinviata per la seconda volta invece la discussione del nuovo contratto con “G.Eco” a fronte di interventi sul documento da parte di “Brignano al Centro”, che ha presentato e suggerito un gran numero di modifiche. La questione è tornata nuovamente in Consiglio nell’ordine del giorno della seduta convocata d’urgenza dal sindaco venerdì sera.
Marco Bonardi, sindaco di Brignano.
“Su tale argomento abbiamo dato spazio alle minoranze per le loro osservazioni – ha dichiarato Bonardi – se “PrimaVera Civica” ha fatto osservazioni sensate, così non è stato per “Brignano al Centro”, che nella conferenza dei capigruppo del 15 novembre ha rilevato ben poco a confronto della cronistoria snocciolata dal consigliere Stefano Moro in Consiglio comunale. Credo che un consigliere, se vuole il bene del proprio Comune, possa dire la sua anche al di fuori dell’Aula, ma come al solito qualcuno strumentalizza e blocca il lavoro dell’Amministrazione denotando totale mancanza di rispetto. Da parte nostra c’è sempre stata la buona volontà di coinvolgere tutto il Consiglio, ma forse siamo stati troppo, e per troppo tempo, buoni nei confronti di chi non se lo merita”.