Saluggia (VC)

Bilancio 2026, il sindaco conferma le agevolazioni… ma non tutte

Farinelli resta in attesa della sentenza della Corte di Cassazione sui famosi 25 milioni di euro

Bilancio 2026, il sindaco conferma le agevolazioni… ma non tutte

Il Consiglio Comunale di oggi, lunedì 29 dicembre 2025, ha dato il via libera ai documenti contabili per il prossimo triennio. Al centro della manovra di Saluggia: razionalizzazione della spesa, tutela delle fasce deboli e investimenti strategici per il territorio, in attesa di sentenze decisive per le casse comunali.

Confermate le agevolazioni… ma non tutte

L’approvazione del bilancio di previsione 2026-2028 segna un momento di svolta per l’amministrazione guidata da Libero Farinelli. Una manovra che pareggia a quasi due milioni di euro e che cerca di coniugare il rigore amministrativo con la necessità di garantire servizi di qualità, senza rinunciare a una politica di tutele sociali.

Nonostante un contesto economico complesso, l’amministrazione rivendica una riduzione delle spese correnti di oltre 114.000 euro rispetto all’anno precedente. Un risultato ottenuto, spiegano dal Comune, non tagliando i servizi, ma ottimizzando le voci di spesa. Restano confermate le agevolazioni storiche su IMU e TARI, mentre vengono introdotte misure correttive mirate, come il contributo sui bidoni del verde, orientate a un principio di “chi usa, paga”.

Uno sguardo agli investimenti

Tra le pieghe del bilancio trovano spazio anche importanti opere pubbliche. Grazie all’accensione di mutui specifici, l’amministrazione punta con decisione sulla sostenibilità attraverso il fotovoltaico e sulla rigenerazione urbana con il progetto di riqualificazione del cosiddetto “ecomostro”. Resta però alta l’attenzione sul fronte legale: il futuro di molti interventi programmati è legato a doppio filo con l’attesa pronuncia della Corte di Cassazione prevista per gennaio 2026.

Il discorso del sindaco

Ad aprire l’ultimo punto della seduta consiliare, il Sindaco ha voluto precisare i dettagli tecnici e politici della manovra con una nota ufficiale:

«Con l’approvazione del bilancio di previsione 2026/2028 si conclude un percorso che, per la prima volta dopo tre anni, ha previsto il coinvolgimento anche della minoranza. È stata offerta l’opportunità di un confronto preventivo che, per scelta della minoranza, non ha trovato seguito nelle fasi preparatorie, con la decisione di rinviare il confronto politico e le relative valutazioni alla sede istituzionale del Consiglio Comunale in occasione dell’approvazione del bilancio.
Per quanto riguarda gli emendamenti presentati, prendiamo atto con favore del fatto che, pur essendo sostanzialmente riproposti in modo analogo a quelli degli anni precedenti, non abbiano inciso sulle agevolazioni fiscali e tariffarie in essere, quali IRPEF, TARI e servizi a domanda individuale. Questo elemento evidenzia, sul piano politico, una condivisione indiretta delle scelte della maggioranza, pur nella consapevolezza che tali misure non sarebbero state adottate dalla minoranza qualora fosse stata chiamata a governare.
Il bilancio 2026 pareggia complessivamente a 18.983.626 euro. Le spese correnti aumentano a 4.231.609 euro, mentre le spese in conto capitale sono pari a  9.963.937 euro. Un dato particolarmente significativo è la riduzione delle spese correnti rispetto al 2025, pari a  214.933 euro, ottenuto senza compromettere la qualità dei servizi erogati, ma attraverso un’attenta revisione e razionalizzazione delle voci di spesa.
Il bilancio 2026 conferma integralmente le agevolazioni già previste nel 2025 in materia di IMU, TARI e servizi a domanda individuale, in coerenza con il programma elettorale della maggioranza. Sul fronte delle entrate, le principali variazioni riguardano la reintroduzione dell’addizionale IRPEF per un’entrata stimata di  350.000 euro; la reintroduzione degli oneri per un totale di  60.000 euro; l’introduzione dei costi dei bidoni del verde per un importo complessivo di 50.000 euro.
L’incremento degli oneri di urbanizzazione legato alle previsioni di sviluppo dell’area SORIN, che interesseranno aumenti di cubatura e interventi di ripristino interno. Si tratta di un adeguamento mirato, finalizzato a sostenere gli investimenti sul territorio con un’incidenza statisticamente contenuta anche sui soggetti privati.
Per quanto riguarda l’Irpef, la scelta è stata assunta esclusivamente in via cautelativa in previsione di un eventuale contenzioso con il CIPESS/MASE. Le somme che verranno riscosse non saranno immediatamente impegnate ma accantonate, in attesa di conoscere l’indirizzo che il Cipess adotterà nel corso del 2026 con la prossima deliberazione. In caso di esito favorevole, il consuntivo 2027 disporrà di un margine finanziario utile a compensare la mancata entrata senza ricadute sui servizi o suoi cittadini. A supporto di questa scelta, si evidenzia che è prevista una soglia di esenzione fino a 15.000 euro che tutela integralmente le fasce più deboli della popolazione. L’imposta cresce in modo progressivo e proporzionato alla capacità contributiva. A titolo esemplificativo: un reddito di 25.000 euro comporta un onere annuo di circa 50 euro; un reddito di 40.000 euro determina un importo pari a 137 euro; anche per i redditi elevati (come 80.000 euro) l’imposta resta contenuta a 407 euro. Questi dati confermano che l’intervento consente un incremento di gettito prudenziale senza effetti regressivi sui redditi medio-basi e nel pieno rispetto dei principi di equità e progressività fiscale.
Per quanto concerne la reintroduzione del costo dei bidoni del verde, l’obiettivo è quello di ristabilire un principio di equità. Il costo del servizio, che finora gravava indirettamente su tutta la collettività, viene ricondotto a carico dei soli utenti che effettivamente ne usufruiscono. Pur consapevoli che queste operazioni possono essere interpretate come parzialmente difformi rispetto al programma elettorale, esse sono motivate dall’esigenza di precostituire un avanzo di amministrazione da utilizzare in caso di contenzioso, garantendo al contempo la tenuta degli equilibri di bilancio.
A ciò si aggiungano tagli di spesa per circa 215.000 euro rispetto al 2025, che dimostrano la volontà dell’amministrazione di agire prioritariamente sul contenimento dei costi. Il bilancio prevede inoltre l’accensione di mutui per 950.000 euro, con rate di ammortamento pari a 50mila euro da corrispondere a partire dal 2028. Tali mutui sono destinati in parte a interventi sul fotovoltaico e in parte alla riqualificazione dell’ecomostro. La scelta di ricorrere al prestito è legata all’attesa dell’esito della sentenza della Corte di Cassazione del 28 gennaio 2026 relativo ai 25 milioni di euro destinati al Comune di Saluggia. Qualora l’esito fosse favorevole per il Comune, l’applicazione di tale entrate oggi vincolate consentirebbe di evitare qualsiasi aggravio per i cittadini, ripristinando tutte le agevolazioni fiscali e tariffarie previste dal programma elettorale. Peraltro, nel programma della maggioranza era espressamente previsto di attendere l’esito della Cassazione per poter avviare, se non tutti almeno alcuni degli interventi programmati compatibilmente col tempo residuo della consiliatura. Tutto ciò senza incidere sulla qualità dei servizi e senza gravare sulle famiglie.
Infine, in merito alla richiesta della minoranza di rinviare l’approvazione del bilancio 2026, si ribadisce che tale rinvio non avrebbe avuto alcuna utilità. La volontà politica dell’amministrazione è chiaramente quella di mantenere le agevolazioni, salvo che il Cipess non formalizzi definitivamente la cessazione di trasferimenti per spese correnti. Aprendo così la strada un contenzioso legale sul quale l’ente ripone piena fiducia alla luce dei presupposti giuridici già consolidati e dei pareri preliminari acquisiti dagli studi legali negli ultimi mesi. Questo bilancio rappresenta dunque un atto di responsabilità e di coerenza politica volto a garantire la stabilità finanziaria a tutela delle famiglie e continuità amministrative.
Riteniamo di essere stati chiari su come sono servite queste maggiori entrate: si tratta di una forma di precauzione e di visione verso il futuro perché siamo coscienti di quello che stiamo facendo. Questo è il senso di responsabilità: noi ci vantiamo di aver aiutato le nostre famiglie, ci vantiamo di usare quello che ci è dovuto perché abbiamo un impatto ambientale non indifferente, soldi che ci sono stati riconosciuti e di cui abbiamo diritto».