I dati di Uil Lombardia riportano che a Como la Cassa integrazione guadagni straordinaria è in accelerazione, con un +16,9%.
Il rapporto di Uil Lombardia
Uil Lombardia, secondo i dati rielaborati di Inps, hanno creato le stime sottoriportare dei lavoratori e mettono a confronto il periodo gennaio-settembre 2025 con gennaio-settembre 2024. Nei primi nove mesi del 2025, le ore di cassa integrazione in Lombardia salgono a 72.265.438 (+6,8% sul 2024). È la Cig straordinaria a imprimere la spinta (+26,2%), segnalando riorganizzazioni e crisi non transitorie soprattutto nell’industria. Milano resta stabile nel totale (circa 11.700.000 di ore, ≈ 0%), ma con un mix meno favorevole: Cigs in aumento e Cigo in lieve calo. Sono 47.232 i lavoratori mediamente coinvolti in Cig in Lombardia e a questi si aggiungono 1.154 lavoratori coperti dai Fondi di solidarietà: oltre 48.300 persone in tutto. All’interno della Cig, la Cigs riguarda 13.586 lavoratori: è la platea più esposta al rischio di espulsione dal mercato del lavoro.
In provincia di Como, Cigs in accelerazione: filiere metalmeccaniche e di beni intermedi sotto stress. I numeri, rispettivamente: 7.285.632 (+ 16,9%) e 4.762 (+ 688).
Un segnale chiaro
“Il segnale è chiaro – evidenzia Salvatore Monteduro, segretario confederale Uil Lombardia – cresce la Cig straordinaria nell’industria e crescono le preoccupazioni per la tenuta dell’occupazione. Non parliamo solo di oscillazioni congiunturali ma di riorganizzazioni e crisi che coinvolgono 13.586 lavoratrici e lavoratori. A Milano il totale non aumenta, ma il mix peggiora: più Cigs e meno Cigo. È un campanello d’allarme che non va ignorato. In Lombardia oltre 48.000 persone sono state coinvolte fra Cig e Fondi. Bisogna intercettare prima i casi a rischio, prenderli in carico sui territori ed evitare ricadute occupazionali: ricollocazione, riqualificazione e sostegno al reddito devono marciare insieme. C’è un’incognita in più: gli effetti della guerra sui dazi e sulle catene di fornitura non sono ancora dentro questi numeri. Le filiere orientate alle esportazioni vanno monitorate con particolare attenzione. Chiediamo di attivare e rafforzare i partenariati territoriali promossi a livello regionale dalle parti sociali: tavoli stabilicon istituzioni, sistema camerale, formazione. Sono lo strumento operativo per gestire le crisi, proteggere l’occupazione e sostenere le filiere ad alta innovazione”. Uil Lombardia insiste con la realizzazione di tavoli territoriali puntanto su ricollocazione e riqualificazione del personale. “Monitoraggio continuo e capillare delle singole situazioni, tavoli territoriali subito, e un impegno netto su ricollocazione e riqualificazione. Solo così che si evitano ricadute occupazionali – aggiunge Salvatore Monteduro – La Cig è essenziale, ma non può diventare strutturale: serve una regia proattiva che tenga insieme monitoraggio, transizioni e tenuta dei redditi. I dati arrivano prima degli eventuali effetti della guerra sui dazi e di nuove tensioni nelle catene di fornitura. Le filiere orientate alle esportazioni vanno presidiate con strumenti rapidi sui territori. Per affrontare in modo efficace i casi provinciali e costruire soluzioni condivise, va dato impulso ai partenariati territoriali promossi a livello regionale dalle parti sociali: sono la leva operativa per gestire le crisi, facilitare transizioni e upskilling e sostenere le filiere ad alta innovazione”.