Lecco (LC)

Lecco al primo posto nazionale per l’incidenza dell’artigianato sul totale delle imprese

Si rileva comunque un'inflessione: negli ultimi 9 anni l’incidenza è calata dal 37,8% al 36%

Lecco al primo posto nazionale per l’incidenza dell’artigianato sul totale delle imprese

Lecco è al primo posto nazionale per l’incidenza dell’artigianato sul totale delle imprese. Questo il dato che emerge dal report “Le imprese artigiane lariane: aperture, cessazioni e addetti”, curato dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Como-Lecco e aggiornato al 1° semestre 2025. Si rileva comunque un’inflessione: negli ultimi 9 anni l’incidenza è calata dal 37,8% al 36%.

Economia: Lecco al primo posto nazionale per l’incidenza dell’artigianato sul totale delle imprese

A fine giugno 2025, in Italia, le imprese artigiane attive risultano oltre 1,2 milioni, con un’incidenza sul totale pari al 24,5%. Alla medesima data le imprese attive in Lombardia sono oltre 230.000: il 28,3% del totale regionale. Le imprese artigiane dell’area lariana, a fine giugno 2025, sfiorano le 23.000 unità e rappresentano il 35,1% del totale. Como (con 14.828 realtà imprenditoriali: 34,6%) è in 3a posizione nella graduatoria lombarda per incidenza delle aziende artigiane (dietro a Lecco e Lodi) e 5a nella classifica nazionale; Lecco (con 8.155 unità: 36%) è al 1° posto regionale e nazionale (davanti a Verbania e Reggio Emilia).

Per quanto riguarda l’area lariana, a fine marzo 2025 gli addetti delle imprese artigiane superano quota 53.000 su un totale di circa 260.400: il peso del settore risulta pertanto pari al 20,4%. A Como sono circa 33.700 (il 20,4% degli addetti complessivi); a Lecco sono poco meno di 19.500 (20,3%). Como è la 2a provincia in Lombardia (dietro a Pavia) e la 32a in Italia per peso percentuale degli addetti delle aziende artigiane; Lecco è 3a a livello regionale e 33a nella classifica nazionale.

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Il 38,9% delle imprese artigiane lariane opera nelle “costruzioni” (8.934 unità); il 15,6% negli “altri servizi” (3.575 aziende); il 10,3% nei “servizi alla persona” (2.374) e il 9,9% nel “metalmeccanico” (2.284). Paragonando i due territori lariani, a Como si nota una concentrazione più bassa rispetto a Lecco di imprese artigiane soprattutto nel “metalmeccanico” (7,8% contro 13,8%); viceversa, le aziende artigiane comasche hanno una quota più elevata in particolare nelle “costruzioni” (39,3% contro 38,2%), nel “legno, arredo e carta” (5,3% contro 2,7%) e nel “tessile e abbigliamento” (2,9% e 1,8%).

Nell’area lariana, il 29,7% degli addetti delle imprese artigiane lavora nelle “costruzioni” (15.766 lavoratori), il 15,6% nel “metalmeccanico“ (8.276) e il 12,8% negli “altri servizi” (6.779). A Como si nota una concentrazione più bassa rispetto a Lecco di addetti delle imprese artigiane soprattutto nel “metalmeccanico” (11,9% contro 21,9%); Como ha al contrario una quota più elevata nel “legno, arredo e carta” (9% contro 3,7%), nel “tessile-abbigliamento” (4% contro 2,5%) e nelle “costruzioni” (30,2% contro 28,7%).

La quota di aziende artigiane lariane in forma di “società” si attesta al 26,7% (2.238 “di capitale”, pari al 9,7%; 3.912 “di persone”: il 17%); il 73,2% opera come “impresa individuale” (16.824 unità) e lo 0,1% sotto “altre forme” (9 imprese). Le ditte artigiane lecchesi sono mediamente più strutturate rispetto a quelle comasche: infatti la quota di imprese individuali è più bassa (72,3% contro 73,7%).

Negli ultimi 9 anni e mezzo l’area lariana ha visto diminuire di circa 1.900 unità il numero delle proprie aziende artigiane (-7,7%), e il peso rispetto al totale è sceso dal 37,4% al 35,1%. Como ha registrato un calo di 1.101 unità attive (-6,9%) e la quota è passata dal 37,3% al 34,6%. Per Lecco la diminuzione è stata di 828 imprese attive (-9,2%); l’incidenza è calata dal 37,8% al 36%.

Tra inizio 2016 e fine marzo 2025 l’area lariana ha visto calare gli addetti delle imprese artigiane di circa 6.200 unità (-10,4%; la quota è scesa dal 25,4% al 20,4%). Per Como i lavoratori sono diminuiti di poco più di 3.700 unità (-9,9%) e la percentuale è passata dal 25,3% al 20,4%; a Lecco gli addetti del settore sono scesi di quasi 2.500 unità (-11,3%) e il peso del comparto è passato dal 25,5% al 20,3%.

Rispetto a fine 2024 il numero delle aziende artigiane lariane è diminuito di 16 unità (-0,1%; la quota si riduce dal 35,3% al 35,1%). Il calo è concentrato a Lecco (-22 unità attive: -0,3%), mentre a Como c’è stata una crescita di 6 unità (+0,04%), ma la percentuale sul totale delle imprese è scesa dal 34,9% al 34,6% (a Lecco l’incidenza è passata dal 36,2% al 36%).

Rispetto a fine 2024, l’area lariana ha visto diminuire gli addetti delle aziende artigiane di 473 unità (-0,9%; la quota passa però dal 20,3% al 20,4%). A Como i lavoratori sono calati di 351 unità (-1%; tuttavia la percentuale passa dal 20,2% al 20,4%); a Lecco gli addetti del settore sono scesi di 122 unità (-0,6%; il peso del comparto è sceso dal 20,5% al 20,3%).

I settori con i cali più significativi (in valori assoluti) sono “costruzioni”, “metalmeccanico” e “legno, arredo e carta” (rispettivamente -946, -486 e -412 unità, pari a -9,6%, -17,5% e -28,9%). Nel terziario aumentano soprattutto “altri servizi” e “servizi alla persona” (rispettivamente 370 e 160 aziende in più: +11,5% e +7,2%). In calo “commercio” (-50: -3,7%), “turismo e ristorazione” (-28: -4,1%), “servizi finanziari, assicurativi e immobiliari” (-9 aziende: -47,4%). Le “attività professionali, scientifiche e tecniche” crescono a Como e calano a Lecco (rispettivamente +3 e +0,6%; -3 e -1%), mentre la situazione opposta riguarda “istruzione, sanità e assistenza sociale” (+1 e +16,7% a Lecco; -2 e -7,7% a Como) e “attività artistiche, sportive e di intrattenimento” (+14 e +56% a Lecco ; -3 e -3,8% a Como).

Tra inizio 2016 e primo trimestre 2025, tutte le divisioni del manifatturiero vedono cali degli addetti; da segnalare quelli di “metalmeccanico”, “costruzioni” e “legno-arredo” (rispettivamente -1.840, -1.701 e -1.306 persone: -18,2%, -9,7% e -25,8%). Nel terziario diminuiscono “attività professionali, scientifiche e tecniche” “commercio”, “servizi finanziari e assicurativi” (rispettivamente -250, -53 e -41 unità: -17,1%, -1,4% e -65,1%), mentre aumentano in particolare “servizi alla persona”, “turismo e ristorazione” e “altri servizi” (rispettivamente +449, +275 e +253 unità: +10,5%, +14,1% e +3,9%). “Attività artistiche, sportive e di intrattenimento” registra un incremento di addetti a Lecco (+5: +13,9%) e un calo a Como (-2: -2,1%).

Nella prima metà del 2025, nel manifatturiero lariano, tutti i sotto-settori registrano diminuzioni del numero di aziende artigiane, a eccezione delle costruzioni (+2 unità: +0,02%), la cui crescita ha interessato solo la provincia di Como (+17 unità e +0,3%, contro -15 e -0,5% di Lecco). Altri casi di andamenti divergenti tra i due territori sono “chimica, gomma e plastica” (in calo a Como e in crescita a Lecco, rispettivamente -3 aziende e -4,5% contro +3 e +5,9%) e “altro manifatturiero” (in aumento a Como e in calo a Lecco; rispettivamente +1 e +0,2%; -2 e -0,7%). Tornando all’area lariana, da sottolineare le riduzioni di “metalmeccanico” (-25 unità: -1,1%), “tessile e abbigliamento” (-13 unità: -2,2%), “alimentare e bevande” (-12 unità: -3,5%). Nel terziario lariano diminuiscono soprattutto “commercio” e “servizi alla persona” (rispettivamente -25 e -20 aziende: -1,9% e -0,8%); al contrario, “altri servizi” (+85 aziende: +2,4%) e “attività artistiche, sportive e di intrattenimento” (+7: +6,5%) sono quelli con gli incrementi più elevati in valori assoluti. Le due province lariane mettono in luce andamenti divergenti per “attività professionali, scientifiche e tecniche”, “istruzione, sanità e assistenza sociale” (entrambi stabili a Lecco, mentre calano di 2 e di 3 unità a Como: -0,4% e -11,1%), “turismo e ristorazione” (in crescita a Lecco, con +5 aziende e +2,1%, e in calo a Como: -2 e -0,5%).

Nell’area lariana, nel 1° trimestre 2025 (rispetto a fine 2024), perdono oltre 100 addetti ciascuno “turismo e ristorazione” e “metalmeccanico” (rispettivamente -150 e -101 unità: -6,3% e -1,2%); significativo anche il calo di “legno, arredo e carta” (-80: -2,1%). Tutti gli altri sotto-settori registrano variazioni in aumento o in calo di pochi lavoratori. A Como crescono gli addetti di “altro manifatturiero”, “attività artistiche, sportive e di divertimento”, “istruzione, sanità e assistenza sociale” (rispettivamente +21, +5 e +2 unità: +1,6%, +5,6% e +2,5%), tutti in calo a Lecco (-2 i primi due e -1 il terzo: -0,2%, -4,7% e -5,3%); solo in quest’ultima provincia, però, aumentano i lavoratori di “chimica, gomma e plastica” (+7 addetti e +3,2%; contro -4 e -1,3% di Como), “servizi alla persona”(+8 e +0,5% contro -45 e -1,5% di Como) e “altri servizi” (+22 e +0,9% contro -51 e -1,2% ).

Negli ultimi 9 anni e mezzo l’area lariana ha visto crescere solo le “società di capitale” (+840 unità: +60,1%): le “imprese individuali” diminiscono di 1.115 unità (-6,2%), le “società di persone” di 1.644 (-29,6%) e le “altre forme” di 10 (-52,6%). In valori assoluti, Como registra un aumento più significativo delle “società di capitale” rispetto a Lecco (+511 contro +329, pari a +57,4% e +64,8%), mentre le “società di persone” lecchesi diminuiscono di 588 unità (-29,3%) e quelle comasche di 1.056 (-29,8%). Con riferimento alle “altre forme” c’è un calo di 5 imprese sia a Como che a Lecco (rispettivamente -50% e -55,6%); le “imprese individuali” diminuiscono di più a Lecco: -564 unità (-8,7%) contro -551 di Como (-4,8%).

Rispetto a fine 2024 l’area lariana vede calare le sole “società di persone” artigiane (-2,3%, pari a 91 aziende in meno); restano invariate le “altre forme”, aumentano le “società di capitale” e le “imprese individuali” (rispettivamente +0,6% e +0,4%: +14 e +61 unità). In valori assoluti, Lecco registra una crescita più significativa rispetto a Como delle “società di capitale” (+9 contro +5: +1,1% e +0,4%); le “società di persone” lecchesi diminuiscono di 28 unità e quelle comasche di 63 (rispettivamente -1,9% e -2,5%). Per le “imprese individuali” c’è un calo di 3 unità a Lecco e un aumento di 64 a Como (-0,1% e +0,6%). Le altre forme restano invariate in entrambi i territori.