Bergamo (BG)

Caro vita: a Bergamo la situazione migliora, ma rimaniamo sopra la media nazionale

Il report dell'Unione nazionale consumatori di gennaio mostra una discesa al 20° posto rispetto all'11° di settembre

Caro vita: a Bergamo la situazione migliora, ma rimaniamo sopra la media nazionale
Pubblicato:
Aggiornato:

Nel primo mese del 2025, la situazione del caro vita a Bergamo mostra un lieve miglioramento, rispetto allo scorso autunno. Il capoluogo orobico, secondo i dati Istat del report dell'Unione nazionale consumatori, reso pubblico oggi (venerdì 21 febbraio), è passato dall'undicesima posizione in Italia di settembre alla ventesima per rincaro annuo per una famiglia media.

Un nucleo familiare, in città, aveva una spesa aggiuntiva annua di 447 euro in più a gennaio. Un valore che si rifaceva a un'inflazione pari al +1,6 per cento. Quando il fenomeno stava diventando un problema, circa quattro mesi fa, era invece al +1,1 per cento. La notizia, per certi versi positiva, è che è quindi scesa di nove posizioni nella graduatoria nazionale. Va però detto che restiamo sopra la media italiana, attualmente all'1,5 per cento.

La classifica italiana

In testa nel nostro Paese c'è ancora Bolzano, che mostra un rincaro annuo per una famiglia media di 724 euro, con un'inflazione annua nel mese di gennaio del +2,5 per cento. Al secondo posto si ha Rimini (679 euro, +2,5 per cento), al terzo Trento (619 euro, +2,1 per cento). Seguono Padova (565 euro, +2,2 per cento), e Siena (561 euro, +2,2 per cento), poi Imperia, Siracusa, Piacenza e Roma, mentre chiude la top ten Arezzo. La più conveniente è Lodi, dove si spendono in più all'anno appena 131 euro, con un'inflazione del +0,5 per cento.

La situazione nelle regioni

Per quanto riguarda la situazione nelle regioni, al primo posto in conseguenza della classifica delle città c'è il Trentino Alto Adige, con un rincaro annuo per famiglia di 654 euro e un'inflazione del +2,3 per cento. Dopo arrivano il Lazio (464 euro, +1,9 per cento) e l'Emilia-Romagna (449, +1,7 per cento). La Lombardia si trova invece al tredicesimo posto (326 euro, +1,2), mentre la più risparmiosa è la Valle d'Aosta (234 euro, +0,9 per cento).