Visite guidate alla mostra “Olivetti e i fotografi della Magnum”

Visite guidate alla mostra “Olivetti e i fotografi della Magnum”

Visite guidate con Paola Mantovani e Marcella Turchetti, curatrici della mostra allestita al Museo Garda

Il racconto della collaborazione Olivetti Magnum

Giovedì 23 e domenica 26 ottobre prossimi, alle ore 16, Paola Mantovani e Marcella Turchetti, curatrici della mostra “Olivetti e i fotografi della Magnum. Wayne Miller, Erich Hartmann, Henri Cartier-Bresson, Sergio Larraìn” accompagneranno il pubblico nel percorso di visita alla mostra per scoprire e approfondire quattro maestri della fotografia. La mostra, visitabile fino a domenica 1 marzo 2026, racconta una storia: la straordinaria collaborazione tra l’industria Olivetti e alcuni fotografi dell’agenzia Magnum nel corso del secolo scorso. L’Associazione Archivio Storico Olivetti conserva fotografie in originale, provini, diapositive e inediti carteggi di corrispondenza tra Giorgio Soavi (Ufficio Ricerche Pubblicità Olivetti) e l’ufficio parigino dell’agenzia, in particolare con il responsabile per l’Europa, Michel Chevalier. L’intreccio dei documenti cartacei e di quelli fotografici ha permesso ai curatori di mettere in luce molti aspetti, ancora inediti, della collaborazione avviata nel 1958 per la pubblicazione “Olivetti 1908-1958” e continuata per molta parte degli anni sessanta con documenti fino al 1970. Il percorso espositivo evidenzia l’importanza della fotografia come documento storico e visivo attraverso scatti che sono testimonianze della cultura, della visione sociale e industriale ma anche dell’innovazione tecnologica del medium fotografico. La visita è ricompresa nel biglietto di ingresso del museo (Euro 7 intero / 5 ridotto , gratuito per i possessori di tessera Abbonamento Musei Piemonte). Prenotazione obbligatoria. Per informazioni e prenotazioni, contattare il Museo Civico P.A. Garda al numero 0125 410512 o via email a musei@comune.ivrea.to.i

Quattro sguardi diversi

Waytne Miller, Erich Hartmann, Henri Cartier-Bresson, Sergio Larraìn. Ogni fotografo ha deciso il taglio dell’inquadratura, la scelta del soggetto da riprodurre, le modalità di ripresa, la composizione dell’immagine, la profondità, l’illuminazione e il contrasto. Sulle scelte artistiche personali influiscono altri fattori quali la tecnologia a disposizione, fattori ambientali impossibili da modificare per esempio in riprese esterne. La “singolarità” dello sguardo del fotografo, a volte, poi è anche influenzata da indicazioni del committente o da comportamenti del soggetto che viene ritratto soprattutto se si tratta di esseri umani. La lente di ingrandimento sulla relazione Olivetti Magnum permette anche di indagare procedure interne alla committenza Olivetti nell’affidamento degli incarichi, con indicazioni molto precise sui servizi fotografici da realizzare; le modalità di scelta delle stampe dai fogli provini, le finalità per le quali venivano richiesti tali servizi, i pagamenti. Protagonista emergente dai documenti è, ancora una volta, Giorgio Soavi curatore di grandi progetti legati all’arte e all’editoria per Olivetti. Nel contempo, proprio sul finire degli anni Cinquanta, l’agenzia Magnum assume i connotati di una grande agenzia di fotografia che pubblicizza anche e soprattutto a livello commerciale l’attività dei suoi soci fotografi.

Il profilo culturale Olivetti che abbraccia anche la fotografia

La mostra fa emergere anche l’esistenza di un Archivio fotografico Olivetti, di un Reparto fotografico interno e di una sistematica attività di riproduzione e catalogazione dei servizi fotografici di tutti i fotografi che lavorarono per la società Olivetti da parte dell’Ufficio Documentazione Fotografica. Lo studio dei carteggi, delle pubblicazioni si intreccia ai servizi fotografici, all’analisi delle stampe vintage, dei fogli di provini, dei negativi e dei servizi a colori in pellicola. Gaetano di Tondo, Presidente dell’Associazione Archivio Storico Olivetti, così commenta Olivetti e i fotografi della Magnum: “Il filmato storico “Sud come Nord” di Nelo Risi e il grande plastico della fabbrica di Pozzuoli, appena restaurato, sono rappresentativi di scelte curatoriali multidisciplinari: esse offrono al pubblico un campione altamente significativo del valore del patrimonio culturale degli archivi del Novecento, e rivelano una presa di distanza dall’idea di fotografia pura, esteticamente emozionante, ad alto godimento, ma sradicata dai suoi contesti di relazione. “Archivi negli archivi” che intersecano le vicende Magnum e vanno a comporre altri tasselli di un profilo culturale Olivetti che abbraccia anche la fotografia.” Matteo Chiantore, Sindaco della Città di Ivrea, afferma: “Questa mostra rappresenta un tassello fondamentale che illustra la complessità e la ricchezza di Olivetti, un’azienda che ha unito innovazione e cultura. Come ha detto Henri Cartier-Bresson, ‘Il fotografo è un testimone’, e attraverso le immagini di Magnum possiamo cogliere il dialogo tra estetica e funzionalità caratteristico di un’epoca. Olivetti non è solo un marchio, ma un simbolo di un’era in cui il design abbraccia i valori umani, trasformando l’industria in un atto di bellezza. Iniziative come questa ci spingono a riflettere e a mantenere viva la nostra identità culturale, valorizzando la bellezza in tutte le sue forme.”