Novara (NO)

Teatro Coccia di Novara: l’Elisir d’Amore di Gaetano Donizetti chiude il cartellone Opera 2025

Venerdì 21 e domenica 23

Teatro Coccia di Novara: l’Elisir d’Amore di Gaetano Donizetti chiude il cartellone Opera 2025

Si conclude con L’Elisir d’Amore di Gaetano Donizetti il cartellone Opera 2025 del Teatro Coccia di Novara.

I dettagli

Il titolo, frutto dalla coproduzione della Fondazione Teatro Coccia con Teatri di OperaLombardia e Fondazione Teatro di Pisa, sarà in scena Venerdì 21 Novembre alle 20.30 e Domenica 23 Novembre alle 16.00.

La direzione d’orchestra è affidata al Maestro Enrico Lombardi, la regia è di Andrea Chiodi. Nel ruolo di Adina Sabrina Sanza, Nemorino è Nico Franchini, Belcore Giovanni Accardi, Dulcamara Giacomo Nanni e Giannetta Rosalba Ducato.

Le scene sono firmate da Guido Buganza, i costumi di Ilaria Ariemme, luci di Gianni Bertoli. In buca l’Orchestra I Pomeriggi Musicali. Coro OperaLombardia guidato dal Maestro Massimo Fiocchi Malaspina.

Scrive nelle sue note musicali il Maestro Lombardi ““Chiedi al rio perché gemente dalla balza ov’ebbe vita, corre al mar che a sé l’invita, e nel mar sen va a morir: ti dirà che lo trascina un poter che non sa dir.”

Penso che questi versi stupendi di Felice Romani, insieme alla musica sublime con cui Donizetti li ha rivestiti, bastino da soli a far comprendere l’essenza di questo capolavoro che è L’elisir d’amore: una vera esplosione affettiva, in cui comicità e sentimentalismo convivono con pari dignità.

Ecco allora che i momenti brillanti ed esilaranti (la sortita di Dulcamara, ad esempio, o la scena del pettegolezzo con Giannetta) convivono con la spavalderia di un “soldataccio” come Belcore e con la razionalità furbesca di Adina. Tutto questo si accompagna a momenti di malinconica tristezza, in cui anche noi potremmo essere tentati di versare qualche “furtiva lagrima”: è il caso, ad esempio, di “Adina, credimi, te ne scongiuro”, l’indimenticabile melodia cantata da Nemorino nel finale del primo atto.

Donizetti mette così in luce tutta la sua capacità drammaturgico-musicale, sia nella caratterizzazione delle linee vocali, sia nei preziosismi teatrali che pervadono la scrittura orchestrale.

Partendo da un’attenta e ragionata analisi del testo, ho deciso di armonizzare filologia e tradizione, in una convivenza che ritengo non solo possibile, ma anche necessaria. Il tutto senza mai perdere di vista la drammaturgia dell’opera (frutto anche di una bella collaborazione con il regista Andrea Chiodi e il suo team creativo).

In quest’ottica, le ripetizioni di arie e duetti presenteranno le opportune variazioni. Una vera perla, in tal senso, sono le due battute variate dallo stesso Donizetti nella seconda strofa di “Una furtiva lagrima”; tutte le altre variazioni, molto più umilmente, sono di mia mano, scritte espressamente per valorizzare appieno le capacità vocali dei nostri giovani interpreti, vincitori del prestigioso concorso AsLiCo.

Nell’augurare a tutti noi un “buon viaggio” all’interno di questa storia, mi piace pensare che forse finiremo per credere davvero al famoso elisir. E per fortuna, mi verrebbe da dire… D’altra parte, non è forse questo l’incanto del teatro?”.