Pistoia (PT)

Pistoia Capitale italiana del libro 2026

L'annuncio del ministro Giuli nella cerimonia di proclamazione

Pistoia Capitale italiana del libro 2026

La città toscana di Pistoia si aggiudica il titolo di Capitale italiana del libro 2026.

A indicarlo è stato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, alla presenza della Giuria di esperti e dei rappresentanti dei Comuni finalisti, riuniti nella Sala della Crociera della sede del Collegio Romano del ministero per la proclamazione.

 

Le altre città finaliste per il titolo, in cui Pistoia succede a Subiaco, Capitale del libro 2025, erano Carmagnola (Torino), Perugia, Nardò (Lecce), Tito (Potenza).

Il dossier presentato dalla città votata dalla giuria all’unanimità ha per titolo: “Pistoia: l’avventura del leggere, il coraggio di costruire il futuro”. Nella motivazione la Giuria, presieduta da Adriano Monti Buzzetti, l’ha definito eccellente spiegando che si distingue “per ricchezza e qualità delle proposte” con un programma che prevede 1500 iniziative distribuite lungo tutto l’anno.

 

Le parole del ministro Giuli

Il ministro Giuli, nel ricevere la busta chiusa con il nome della città vincitrice, ha spiegato sorridendo “la apro dopo, dopo aver cantato” con riferimento alla proclamazione della capitale italiana dell’arte contemporanea dove per annunciare la vittoria di Alba aveva brevemente intonato ‘Albachiara’ di Vasco Rossi.

Nel breve intervento che ha preceduto l’annuncio, Giuli ha ringraziato i presenti a partire dalla giuria (composta anche da Flavia Maraston, Fulvia Toscano, Ugo Berti Arnoaldi Veli e Carlo Puca) spiegando che oggi “è un momento di gioia, di festa: ci ritroviamo a celebrare la cultura con la proclamazione della nuova capitale italiana del libro nella cornice di una delle biblioteche più belle esistenti a Roma” presente nella sala della Crociera per cui “perfino degli analfabeti di ritorno quale io e Carlo Puca che come me ha lavorato in televisione come giornalista di fronte a ciò si sente dire ‘arrendetevi, siete circondati’.

E non c’è niente di più bello che arrendersi alla forza della lettura, alla bellezza del libro, alla sua potenza evocativa, alla forza simbolica della parola scritta che è da sempre veicolo di civiltà. Il titolo di Capitale italiana del libro si inserisce – ha proseguito il ministro- in una architettura più ampia: quella delle capitali italiane, europee, mondiali. Sappiamo bene qual è la responsabilità della città che uscirà vincitrice: avere una caratura internazionale, oltre che locale, italiana, orgogliosamente identitaria”.

Il ministro ha affermato poi che “una città che si candida per Capitale del libro deve sapere che c’è molto di più oltre al libro: c’è la comunità, la relazione, ci sono le persone, altrimenti i libri resteranno materia viva ma non dinamica”. Come a dire che “non ha senso essere capitali rappresentare il caput, la testa di un organismo vivente perchè senza il corpo sociale la testa non serve a niente”.

Il sindaco Tomasi: ‘Fortemente voluto e meritato’

“Un titolo fortemente voluto, meritato e di cui sentiamo la responsabilità“. Così il sindaco di Pistoia , Alessandro Tomasi, commenta il riconoscimento alla città di Pistoia di Capitale del libro 2026. “Un grazie – ha aggiunto – agli uffici, alla dirigente, all’assessore Menichelli (con delega alla cultura, ndr) e a tutti quanti hanno lavorato a questo dossier: cittadini, volontari, scrittori, luoghi della cultura. Adesso subito a testa bassa a lavorare per il prossimo anno”.

Per Tomasi le aspettative per il prossimo anno sono quelle di “migliorare ancora di più tutto quello che Pistoia offre per la cultura, ma anche di creare nuove occasioni e nuovi luoghi che rimangano poi sul territorio, anche al di là dell’anno in cui la città riveste il ruolo di capitale del libro, ma soprattutto di avvicinare sempre di più i cittadini alla lettura e alla cultura e fare in modo che questi luoghi di cultura siano sempre più luoghi di aggregazione”. Nel 2017 Pistoia è stata Capitale italiana della cultura.