Lecco (LC)

Le Stelle sul Soffitto: un nome, una carezza, una speranza

Il nome di una persona è più di una parola: è la prima carezza dell’identità, l’eco di chi siamo, il filo sottile che lega ricordi, sorrisi e storie. Pronunciarlo è riconoscerne l’anima. Ce lo ricorda l’ottava storia del calendario digitale Le stelle sul soffitto, che oggi, lunedì 8 dicembre 2025,  ci regala un scritto intenso

Le Stelle sul Soffitto: un nome, una carezza, una speranza

Il nome di una persona è più di una parola: è la prima carezza dell’identità, l’eco di chi siamo, il filo sottile che lega ricordi, sorrisi e storie. Pronunciarlo è riconoscerne l’anima. Ce lo ricorda l’ottava storia del calendario digitale Le stelle sul soffitto, che oggi, lunedì 8 dicembre 2025,  ci regala un scritto intenso. Prendersi del tempo per leggerlo è un dono: un dono che facciamo a noi stessi e, acquistando il libro in uscita questa primavera, anche agli altri.

A chi? Ai bambini di Gaza. Le donazioni raccolte illumineranno infatti il percorso di “Gaza Chiama, Lecco Risponde”, accendendo nuove scintille nei cuori di chi ha più bisogno: nella tenda-scuola di Nuseirat, dove l’ingegnere Mohammed Nassar offre, con straordinaria determinazione, istruzione e accoglienza a circa 200 bambini, piccoli semi di speranza piantati nella sabbia. Per tutte le informazioni CLICCA QUI 

Le Stelle sul Soffitto: un nome, una carezza, una speranza

Un nome bellissimo

di Francesca Sala

Oggi nella tenda-scuola qui al campo è arrivata una nuova maestra. Era bellissima. Aveva il viso incorniciato nella kefiah e due grandi occhi neri con ciglia di cerbiatto. Noi eravamo tantissimi, seduti un po’ sulle panche e un po’ a terra, ma tutti la guardavamo pieni di innamoramento. Ci ha detto il suo nome – si chiama Mariam – e poi ci ha chiesto i nostri nomi.

Mi chiamo Noura e ho un nome bellissimo. Così almeno diceva mia mamma. Me lo ricordava ogni volta che la poesia le riempiva lo sguardo, la sera, quando mi accarezzava la guancia mettendomi a letto, o quando mi raccontava del giorno in cui sono nata. Che poi è la storia più bella che le mamme raccontano.

“Noura, tu hai un nome bellissimo. Sai cosa significa?” mi chiedeva.

“Luce, speranza” rispondevo io, quasi cantilenando per quella domanda che lei mi rivolgeva innumerevoli volte. CONTINUA A LEGGERE IL RACCONTO