Dove si spende di più per gli spettacoli dal vivo? In Lombardia. Quale genere ha avuto il maggior incremento di spettatori? Il teatro. In quale area la partecipazione è maggiore? il Nord.
I numeri del rapporto Siae sulla cultura incoronano la Lombardia come la più attiva nel settore
Domande a cui si può rispondere consultando l’89º Raporto Siae, relativo al 2024, che illustra i numeri dello spettacolo in Italia, censiti dagli uffici territoriali della Siae.
In Italia, infatti, nel 2024 sono stati organizzati 3,4 milioni di eventi (+6,2% rispetto al 2023), con 6.743 Comuni (apri all’85,4%) con almeno uno, 253,5 milioni di spettatori (+2,3) e una spesa da parte degli spettatori di 4 miliardi di euro (+1,9%).
Il settore dello spettacolo dal vivo, ampio e variegato, genera ricavi
La Lombardia da sola contribuisce per oltre un quarto alla spesa nazionale (1 miliardo di euro), seguita da Lazio (535,6 milioni), Veneto (420,3 milioni) ed Emilia-Romagna (411,3 milioni). Queste quattro regioni hanno realizzato poco meno del 60% della spesa totale, confermando una concentrazione economica ancora più marcata di quella dell’offerta o della partecipazione. Il Cinema, pur rappresentando l’81% degli spettacoli totali (2,7 milioni), raccoglie poco meno di un terzo degli spettatori (73,5 milioni) e solo il 13% della spesa. All’opposto, lo Sport, con appena il 2% degli eventi, attrae il 15% del pubblico (38,1 milioni) e genera il 21% della spesa complessiva, ponendosi al secondo posto. I Concerti, che costituiscono anch’essi il 2% dell’offerta, intercettano l’11% degli spettatori (29 milioni) e sono il primo settore per spesa (25% del totale). Il Teatro, con un’offerta che registra un +4,5% rispetto al 2023, conosce un aumento di pubblico del 7,2% che porta a 28,3 milioni di spettatori (11% di quelli totali); i Concerti, dal canto loro, hanno visto un incremento della partecipazione (+2,9%) a fronte di un incremento degli eventi più che proporzionale (+6,3%). Per numero di partecipanti, completano il podio le Discoteche e sale da ballo (13%), che rappresentano il 6% dell’offerta e totalizzano il 12% della spesa. In Italia la media di partecipanti a evento per evento è di 75 ma nel Nordovest sale a 82 e nel Nordest a 94.
Cinema
Il 2024 ha consolidato il trend, già emerso nel 2023, di un recupero solo parziale rispetto all’era pre Covid. Ogni spettatore ha speso mediamente 7,34 euro per assistere a uno spettacolo (contro i 7,24 euro del 2023), mentre l’incasso medio per spettacolo ha subito una contrazione del 5,4%. A trainare il comparto sono stati i più giovani, con il +13% di presenze dei 15-24enni fra il 2023 e il 2024 e il +31% degli under 14. L’analisi di dettaglio del cinema italiano, rispetto alle diverse regioni e macroaree, fotografa un Paese a più velocità. La Lombardia si conferma anche nel 2024 la prima regione, totalizzando una quota pari al 18% degli spettacoli, al 20% degli spettatori e al 20% della spesa, a fronte di una popolazione pari a circa il 17% di quella nazionale. Un’industria che, nel 2025, viene supportata da Regione con 8,8 milioni di euro su iniziativa dell’assessore alla Cultura, Francesca Caruso. In termini di propensione alla frequentazione delle sale la Lombardia ha 1,43 spettatori per abitante, occupando così il terzo posto dietro a Lazio ed Emilia Romagna. L’accessibilità e la prossimità delle sale cinematografiche rappresenta un fattore cruciale nell’esperienza di fruizione, implicando costi indiretti legati agli spostamenti. La classifica delle aree con la maggiore concentrazione di schermi è guidata dal Nordovest con 17,3 schermi mediamente attivi su 1.000 km2 , trainato non solo dalla Lombardia, regione con la concentrazione maggiore (25,8 schermi per 1.000 km2), ma anche dalla Liguria (20,6). Seguono il Centro (14,3), spinto dal Lazio, e il Nordest, che con 12 schermi per 1.000 km2; chiudono il Sud e le Isole.
Teatro
In un anno 153.014 spettacoli (+4,5% rispetto al 2023) 28.251.135 di spettatori (+7,2%), per una spesa di 578.637.823 di euro (+7%) che comporta una spesa media unitaria per spettatore di 20,48 euro. Ogni giorno si sono tenuti mediamente 259 spettacoli di Prosa: è il settore che maggiormente caratterizza l’attività teatrale in Italia. Le prime regioni, sia per offerta, sia per partecipazione che per spesa, sono state la Lombardia, il Lazio e l’Emilia-Romagna.
Il Nordovest è stata la macro-area con la maggiore offerta di spettacoli: il 26% di quelli nazionali. Gli spettatori del Nordovest hanno costituito il 29% del totale e sono una media di 299 partecipanti ogni 1.000 residenti, con la Liguria che arriva a 330.
Per quanto riguarda la Lirica, sempre la Lombardia detiene la maggior concentrazione di spettacoli (14%) ed è stata, in assoluto, il settore teatrale maggiormente in grado, in proporzione, di generare ricavi, con una spesa media unitaria per spettatore di 51,76 euro (74,65 euro euro in Lombardia, superata solo dal Veneto). Sono stati 283 gli organizzatori di lirica, per 434 locali attivi: la maggioranza nel Centro (135), guidato dalla Toscana (77); seguono Nordovest e Nordest, entrambi con 110 locali attivi (solo la Lombardia ne ha 59). E sempre la Lombardia è stata la regione con la maggiore proposta di spettacoli di balletto: 1.737 (14%) con oltre mezzo milione di spettatori. Nella lirica la classifica per spesa nella top ten al botteghino se la contendono l’Arena di Verona e il Teatro alla Scala di Milano, per numero di spettatori, invece, Verona, le terme di Caracalla a Roma con Milano che ha un solo spettacolo in classifica, dedicato ai ragazzi.
Il settore del musical avanza incerto, con un dato di spettatori superiore alla media proprio nel Nordovest (7% ma la Lombardia arriva al 24%).
Concerti
Le macro-aree in cui proporzionalmente si spende di più sono il Nordovest, con una spesa media unitaria per spettatore di 40,29 euro, e il Centro, con 40,01. La struttura dell’offerta nazionale si concentra nel settore della musica pop, rock e leggera, che rappresenta il 59% degli spettacoli ma che intercetta ben l’83% del pubblico, con una partecipazione media di 620 spettatori per spettacolo.
Per quanto riguarda la Leggera, in numeri assoluti, la Lombardia primeggia sia per la spesa che per gli spettacoli che per gli spettatori. La geografia dell’offerta riflette la forza organizzativa del Nord Italia, sempre con la Lombardia in testa (7.158 concerti, pari al 18% del totale. E domina anche per spettatori: 24% del totale con concerti più affollati: 824 spettatori per evento contro la media di 620, e una spesa che vale il 31% del totale italiano), seguita da Emilia-Romagna (12%) e Piemonte (9%). Sulla spesa media, è particolare il caso della Liguria, che ne presenta una di 24,95 euro, ma con un boom a febbraio (79,12 euro) legato al Festival di Sanremo.
La musica classica ha un pubblico affezionato: la Lombardia si distingue per il maggior numero di spettatori, registrando 636.999 presenze (17% del totale) e la partecipazione media più elevata: 279 spettatori per spettacolo, contro i 218 del Veneto, secondo classificato. Una fedeltà che si traduce in risultati economici rilevanti: la spesa complessiva ha toccato 72,8 milioni di euro, con un incremento del +26,5% rispetto all’anno precedente, mentre la spesa media per spettatore è salita a 19,81 euro (+19,2%).
Il solo mese di luglio ha generato 15,3 milioni di euro, oltre un quinto dell’intero anno, con picchi di spesa che toccano i 52 euro di media a biglietto.
La densità maggiore di luoghi per la Classica si registra, però, in Liguria con 22,7 locali ogni 1.000 km², seguita da Lombardia e Toscana.
Mostre
Nel 2024 in Italia sono state 87.023 le giornate di apertura delle mostre 1 , con una media di 238 eventi disponibili quotidianamente sul territorio nazionale. Anche per le mostre La Lombardia si conferma la prima regione d’Italia per eventi, spettatori e spesa. I primi risultano pari al 17% del totale nazionale, mentre gli spettatori rappresentano il 24%, dunque con una partecipazione per evento superiore alla media. E’ soprattutto sulla spesa che la Lombardia registra il dato più significativo, rappresentando circa un terzo dell’importo complessivamente realizzato in Italia (51,9 milioni di euro). La spesa unitaria media per titolo d’ingresso è pari a 12,83 euro. In termini di affollamento medio giornaliero delle mostre, il primato della Lombardia (269 persone per giorno di mostra) poi il Lazio (268) e, con un discreto scarto, dalla Liguria (205). Per la proporzione tra partecipazione e popolazione, invece, la regione che riporta il più alto rapporto tra spettatori e abitanti è la Valle d’Aosta (0,77 partecipanti ogni abitante), seguita dal Veneto (0,65) e dal Piemonte (0,45).