Quella di Gioele Castagna è la storia di un ritorno a casa che chiude un cerchio con il più grande dei successi. Classe 2006, Gioele ha iniziato a studiare danza a Chivasso ad appena otto anni dopo aver provato diversi sport.
Gioele Castagna, una vita sulle punte
«Sapevo che l’attività fisica era importante ma nessun ambito mi interessava così tanto da farmi appassionare, poi è arrivata la danza al “Politeama” e a “Emozione Danza”, e a undici anni sono arrivato al Teatro Nuovo di Torino», ha raccontato Gioele, che oggi lavora come ballerino professionista nel «Czech National Ballet» di Praga.
«Avevo solo tredici anni – ha aggiunto – quando sono stato ammesso all’Accademia del Teatro alla Scala di Milano: ho provato l’audizione senza pensare che ce l’avrei potuta fare.
A Milano ho trascorso i cinque anni più belli della mia vita, al mattino studiavo danza e al pomeriggio andavo a scuola, ho conosciuto persone fantastiche e vissuto esperienze riservate a pochissimi fortunati. L’ultimo anno, poi, l’attenzione di noi tutti diplomandi era rivolta alle audizioni nei vari teatri di tutta Europa per trovare una collocazione lavorativa: ho mandato foto e video alle compagnie più disparate, da quella di Dresda a quella di Vienna, fino a Cracovia e Zagabria.
A maggio sono stato convocato per un audizione in presenza a Praga dove poi sono stato preso nel “Czech National Ballet” in cui ora sono il più giovane dell’intera compagnia. Il giorno dell’ammissione è stato il più bello della mia vita, essere in questa realtà è una grande fortuna perché il direttore permette anche ai ballerini più giovani di prendere parte alle produzioni più importanti il che mi ha consentito di ballare in “Coppelia”, “Romeo e Giulietta” e nella premier di “Liliom”, di John Neumeier.
Con l’intera compagnia e i suoi ottanta membri, tra corpo di ballo, solisti e primi ballerini, tra pochi giorni arriveremo a Torino dove porteremo “Romeo e Giulietta” sul prestigiosissimo palco del Teatro Regio. Sono felicissimo per questo importante traguardo non solo perché torno a ballare a casa da ballerino professionista ma anche perchè finalmente i miei genitori potranno vedermi all’opera in quello che è il mio lavoro, frutto di una vita fatta di studio, dedizione e passione».