Conclusa a Sondalo la mostra “Sentirsi a casa”: un’esperienza di arte e socialità
Un invito a guardare all’altro con occhi nuovi, riscoprendo nel sentirsi “a casa” la possibilità di incontrarsi, riconoscersi e prendersi cura.

Dal 21 al 24 maggio 2025, la sala riunioni del Polifunzionale di Sondalo ha ospitato la mostra d’arte “Sentirsi a casa - Paesaggi interni ed esterni: un viaggio dentro e fuori casa per esplorare se stessi”. L’evento, promosso da ASST Valtellina Alto Lario e dal Comune di Sondalo, è nato dal Laboratorio di Arteterapia 2024 curato dal Centro Psico Sociale di Bormio, sotto la guida dell’arteterapista Elena Pedranzini.
Arte, comunità e percorsi di cura
La mostra ha rappresentato un'importante occasione di incontro tra arte, comunità e percorsi di cura, offrendo ai visitatori un viaggio emotivo e simbolico attraverso opere realizzate dagli utenti del CPS, impegnati in un percorso creativo sul tema della “casa” come spazio fisico, affettivo e interiore. I paesaggi – reali o immaginari – hanno saputo raccontare storie personali, emozioni condivise e riflessioni intime, mettendo in luce l’arte come strumento di cura, ascolto e appartenenza.
L’inaugurazione si è svolta il 21 maggio alla presenza delle educatrici del Centro e dell’Assessore Luca Della Valle, che ha seguito il progetto, in collaborazione con APT Sondalo. Nei giorni successivi, la mostra ha accolto numerosi visitatori, comprese le scuole del territorio, contribuendo a diffondere una cultura dell’inclusione e della sensibilità verso la salute mentale.
La giornata conclusiva di sabato 24 maggio è stata arricchita da un momento sociale e aggregativo: lo Spring Party promosso da APT Sondalo ha trasformato la chiusura della mostra in una vera festa di comunità. Momento clou della serata è stata l’esibizione della band “I Dépôt”, formazione nata all’interno dei Servizi di Salute Mentale di Sondrio e composta da utenti, operatori e volontari. Con la loro musica, il gruppo ha regalato al pubblico un’esperienza autentica e coinvolgente, unendo persone diverse nel segno della fragilità condivisa, dell’inclusione e della relazione.
L’evento si è confermato come un’esperienza significativa per la comunità, capace di far dialogare arte, salute e territorio.

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